Lanciatori…..al microscopio!

Alcuni spunti tecnici sul ruolo del pitcher

Uno dei protagonisti principali del gioco del baseball è sicuramente il lanciatore: così come nel football americano il destino è nelle mani del ‘quarterback”, nel baseball il ‘pitcher” svolge un ruolo fondamentale, spesso diventando il protagonista nel bene o nel male dell’intera partita.
Un vecchio adagio diffuso tra gli scommettitori recita che ‘vince la squadra che schiera il partente più forte”; fortunatamente non sempre è così, ma questo è sufficiente per farci capire l’importanza del ruolo. Il lanciatore ha quindi bisogno di grande concentrazione ed allenamento, ed ha la necessità di sviluppare o migliorare lanci che possano mettere sempre più in difficoltà i battitori avversari, nella speranza di realizzare un giorno il sogno di ogni lanciatore, il ‘perfect game”!
Andiamo insieme a scoprire alcuni dettagli: ogni lanciatore dovrebbe avere nel suo repertorio almeno tre lanci, una ‘fastball”, un qualsiasi tipo di ‘breaking ball” (curva, slider, knuckle ball ecc…) ed un efficace ‘change-up”. Diventa in particolare essenziale sviluppare il change-up quando il lanciatore non dispone di una efficace fastball o palla curva. Un lanciatore potrà avere due lanci basilari molto forti, ma sarà sempre l’abilità nello sviluppare il terzo lancio che lo porterà ai livelli più alti.
Il lanciatore deve avere un buon ‘feeling” con la pallina, tenerla ben stretta nella mano senza farla saltellare, con l’indice ed il medio stretti sulle cuciture. Passiamo ad esaminare alcune impugnature (‘grip”) e come vanno posizionate le dita sulle cuciture (‘seam”): se per caso disponete in casa di una palla da baseball andate a prenderla, sarà più semplice continuare la lettura.
Fastball: sono due i sistemi classici di impugnatura, nel primo l’indice ed il medio attraversano le cuciture, nel qual caso la pallina tenderà a salire; nel secondo l’indice ed il medio si posizionano sulle cuciture, nel qual caso la pallina prenderà un movimento in discesa da destra verso sinistra. In entrambe le impugnature sarà il dito indice a controllare la direzione della nostra fastball. Per essere efficace una fastball dovrebbe essere lanciata sopra le 90 miglia orarie, ma disponendo di un braccio come quello di Randy Johnson si può arrivare anche a 99 miglia orarie! Attenzione però perche’ la grossa velocità può precludere la precisione del lancio, per cui con un buon movimento e con una fastball intorno alle 90/92 miglia si possono ottenere lo stesso effetti devastanti.
Curveball: la palla va afferrata sulle cuciture per avere la massima rotazione possibile. L’indice deve essere ben fermo sulla palla, senza esagerare però per evitare di bloccare il movimento del polso. Più la palla viene messa in profondità nel palmo della mano, maggiore sarà il ‘break” che otterremo. Attenzione: il movimento del braccio non deve essere diverso da quello della fastball, per evitare che il battitore avversario capisca in anticipo il tipo di lancio e ci colpisca la palla duramente. Fondamentale il movimento del polso, maggior rotazione del polso uguale maggior rotazione della palla. Tra i migliori esecutori di questo tipo di lancio ricordiamo Barry Zito degli A’s e David Wells degli Yankees.
Slider: uno dei lanci più ‘dolorosi” per il lanciatore, che spesso comporta infortuni al gomito a causa dello stress che deve sopportare; indice e medio si uniscono sopra la palla ed al momento del rilascio tocca al polso fare la sua parte, facendo si che la pallina tagli il piatto di casa base con un movimento discendente. Viene lanciato quasi alla stessa velocità delle fastball, e per dargli un effetto ancora più devastante un lanciatore dovrebbe tirare il suo slider esterno subito dopo una fastball interna. Lo slider può essere un lancio mortale solo se effettuato correttamente, in caso contrario la palla tenderà a restare alta e diventa facilmente battibile. Da evitare accuratamente gli slider lanciati da Randy Johnson e Robb Nen……
Change-up: è il meno considerato dei lanci, ma probabilmente il più devastante. Il change-up ideale deve essere lanciato tra le 10 e le 15 miglia orarie più lento della fastball; la palla deve essere afferrata con tre dita distanti tra loro, unendo alla base della pallina il pollice ed il mignolo. Lancio facile da controllare, manda spesso il battitore avversario ‘off balance”, facendogli perdere quel tempismo necessario per colpire bene una palla. Ricordatevi che un buon change-up farà sembrare ancora più veloce la fastball tirata subito dopo!
Ci siamo soffermati per il momento solo sui lanci principali, ma ce ne sono tanti altri che apprenderemo in un secondo momento; adesso proviamo ad allenarci su questi descritti, ma mi raccomando, non fatelo in casa!!


Informazioni su Francesco Paolo Falanga 83 Articoli
Sposato dal 1999 con Ester, Paolo ha due maschietti, Federico di 2 anni (lanciatore destro!) e Carlo di un anno (battitore mancino!), che spera prendano la sua stessa passione per il baseball.Commercialista di professione, adora la sua famiglia e la casa con le quali passa tutto il tempo possibile.Come hobby ha la televisione (è un divoratore di eventi sportivi in TV), internet e viaggi, ha passato molto tempo negli Stati Uniti dove ha avuto la fortuna di visitare molti stadi di baseball e di vivere da vicino l'educazione sportiva degli americani.Ha collaborato saltuariamente con qualche rivista in America ed è un grande tifoso dei San Francisco Giants. (Spera di rendersi utile al sito cercando di trasmettere quelle stesse emozioni che prova ancora oggi nel vedere una partita del 'meraviglioso gioco del baseball'....

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