Quarto posto nel girone alla nostra portata

Parte la XV Coppa Intercontinentale a Cuba con ancora qualche casellina da mettere a posto

Sgombriamo subito il campo da equivoci: non scriverò mai che questa nazionale è rimaneggiata, nè farò il nome di giocatori assenti o qualcosa di simile. Per Cuba parte LA nazionale e il resto non conta.

Con questo, nessuno può negare che la nostra squadra qualche difetto lo abbia. Ad esempio, a tutt'oggi non si ha la certezza di chi saranno l'interbase titolare e l'esterno centro titolari.
Faraone ha a disposizione diverse alternative, ma sono tutte da verificare. All'interbase Schiavetti garantisce solidità in battuta, ma il giocatore è abbastanza falloso nello sbrigare il lavoro 'ordinario'. Imperiali ha tutte le caratteristiche di un interbase, ma è reduce da una stagione tutta giocata in seconda. Chi è interbase di nome e di fatto è Sgnaolin, nel Rams Viterbo e nella Nazionale Juniores. E in fondo altri grandi interbase (Eenhoorn, oggi manager dell'Olanda) hanno debuttato alla sua età in competizioni internazionali. C'è poi Pantaleoni, ma per lui vale pari pari il discorso fatto per Imperiali: ha giocato una stagione come terza base.
Al centro esterno il manager azzurro sembra puntare su Chiarini, che ha braccio e gambe per ricoprire il ruolo, ma la cui esperienza nell'outfield si limita per ora alla zona destra. In alternativa c'è Saccardi, esterno centro di ruolo, che ha però disputato tutta la stagione in A2.
Agli azzurri manca forse anche un quarto in battuta davvero affidabile a questi livelli. E l'augurio è che Franco Casolari mi smentisca clamorosamente.
A livello di lanciatori Vigna e De Santis sono due partenti di livello internazionale, su questo non si discute. Lucena dovrebbe essere il terzo 'starter', mentre per il quarto posto in rotazione ci sono in ballottaggio i 2 mancini Salsi (24 vittorie quest'anno, ma sempre in A2) e Masin. Il parco rilievi è abbastanza consolidato, con Badii e Tomassi che dovrebbero operare con Mariani come set up e Ilo Bartolucci che appare il 'closer' designato. Nava può essere utile in entrambi i ruoli specifici del bull pen.

Insomma, questa nazionale è lo specchio fedele del nostro baseball. Si torna quindi alla premessa: gli assenti non avrebbero cambiato la sostanza del valore della squadra.

Quale può quindi essere l'obbiettivo degli azzurri a Cuba?
Il quarto posto nel girone appare il massimo a cui la nostra nazionale può puntare. E non è affatto un obbiettivo di minima. Con Panama fuori dalla nostra portata, Corea e Taiwan poco sotto i centro americani e un Giappone che non battiamo in competizioni internazionali dai “Columbus Games” del 1992, realisticamente il nostro torneo vive i suoi momenti decisivi nella prima partita contro il Brasile e nell'ultima contro il Messico. Si tratta di formazioni abbordabili, ma non di secondo piano. Entrambe saranno infarcite di professionisti e batterle sarebbe un ottimo risultato.

In effetti, il vero obbiettivo della “Coppa Intercontinentale” non risiede tanto nei risultati, quanto nella capacità che la nostra squadra deve avere di saper giocare al suo massimo per una settimana di fila.

Nel recente passato la Coppa è sempre stata abbastanza avara di soddisfazioni per noi. Nel 1989 l'Italia vinse una sola partita (con Portorico); nel '91 ne vinse 4, ma 3 furono contro Spagna (al 10°), Francia e Russia e la quarta contro Nicaragua; nel '93 in Italia gli azzurri vinsero solo contro la Spagna; nel 1995 solo contro il Messico; nel '97 solo contro Spagna e Francia (al 10°). La miglior edizione fu quella che precedette le Olimpiadi di Sydney ('99) e che vide gli azzurri battere Olanda e Corea.

La rosa azzurra:

Lanciatori: Niccolo Badii (La Gardenia Grosseto), Ilo Bartolucci (Semenzato Rimini), Riccardo De Santis (La Gardenia Grosseto), William Lucena (GB Ricambi Modena), Fabio Mariani (Palfinger Reggio Emilia), Massimiliano Masin (Danesi Nettuno), Matteo Nava (Gb Ricambi Modena), Mattia Salsi (Palfinger Reggio Emilia), Carlos Tomassi (Danesi Nettuno), Juan Carlos Vigna (Danesi Nettuno).
Ricevitori: Marcello Malagoli (GB Ricambi Modena), Carlos Patrone (Danesi Nettuno).
Interni: Luca Bischeri (La Gardenia Grosseto), Davide Dallospedale (Italeri Bologna), Alberto D’Auria (Danesi Nettuno), Francesco Imperiali (Seattle Mariners), Giovanni Pantaleoni (Semenzato Rimini), Igor Schiavetti (Danesi Nettuno), Andrea Sgnaolin (Rams Viterbo)
Esterni: Franco Casolari (Danesi Nettuno), Mario Chiarini (Semenzato Rimini), Claudio Liverziani (Italeri Bologna), Marcello Saccardi (Palfinger Reggio Emilia), Diego Zamò (Assicurazioni Generali Trieste)

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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