Houston Street : “Vorrei giocare nei Boston Red Sox”.

L'MVP delle NCCA World Series, star della nazionale Usa si racconta.

La stella della nazionale degli Stati Uniti che partecipa al Campionato Mondiale Universitario è, indubbiamente, il ‘closer” Houston Street della Texas University campione NCAA. Il pitcher nativo di Austin è stato nominato Mvp alle Word Series NCAA, un viatico per un futuro da protagonista nella Major League.
Il ragazzo nato l’8.8.1983 non ha l’aspetto classico del closer spara fiamme della major, ricorda sia nel fisico che nella facilità di lancio Mariano Rivera. Quando glielo diciamo il pitcher statunitense si illumina.
‘Thank, sir – è la sua risposta – Rivera è il mio preferito tra i closer della Major League, anche se il mio giocatore preferito è Nomar Garcia Parra dei Boston Red Sox”.
Quali sono i tuoi ricordi della vittoria con Texas University nelle NCAA World Series e dell’elezione a Mvp delle finali ?
‘E’ una soddisfazione immensa. Partecipare alle finali NCAA vuol dire essere tra le otto migliori formazioni universitarie di un movimento immenso. Io sono riuscito a vincere il titolo con Texas al mio primo anno, sono fortunatisismo. Le finali NCAA sono un evento, qualunque sia lo sport, negli Stati Uniti, vuol dire essere visti in tutta la nazione. Sono molto orgoglioso del titolo con Texas, pensa a quanti ragazzi negli States sognano quello che è capitato a me ed ai miei compagni di squadra. La felicità per aver vinto il titolo universitario è stata grandissima, Texas è una grande squadra ed i miei compagni sono stati grandi. Il titolo di miglior giocatore delle finali è stato un extra-bonus”.
Nella gara contro l’Italia siamo rimasti sorpresi di vederti in battuta e poi schierato anche in seconda base, Lelo Prado, poi, mi ha detto che tu hai un passato da shortstop.
‘Si, lo scorso anno nel junior team degli Usa giocavo interbase. Durante la stagione mi alleno ancora come interno, ma non sono mai sceso in campo in difesa, quest’anno. Mi piace battere ed ho avuto qualche presenza in battuta nel campionato universitario. Il mio ruolo, però, è ora questo il ‘closer”. Mi piace questo ruolo, mi piace la pressione che hai addosso quando sali sul monte all’ultimo inning per dare la vittoria alla tua squadra, per salvare il lavoro svolto dai tuoi compagni. Ci vuole molta concentrazione, molta attitudine mentale, perché in quei casi un lancio sbagliato può compromettere tutto quello che è stato fatto per vincere. Le mie caratteristiche sono il controllo, una fast pesante che si muove molto, uno slider buono ed anche il cambio non è male”.
Gli Stati Uniti sono i favoriti in questo Mondiale ?
‘Non so se noi siamo i favoriti, penso che Giappone e Cuba abbiano buoni team. Noi vogliamo vincere il Mondiale. Abbiamo giocato e ci siamo allenati duramente tutta l’estate per questo obbiettivo. E’ due mesi che siamo lontani da casa. Siamo onorati di giocare per la nostra nazione. Vincere il mondiale con la maglia degli Stati Uniti mi renderebbe molto orgoglioso”.
Come hai visto l’Italia ?
‘Bene. Un buon team che gioca un buon baseball. Nella gara con noi il lanciatore partente ha sbagliato qualche lancio e noi lo abbiamo subito punito. A questo livello è così, non puoi permetterti errori. C’è da dire che in un paio di occasioni la difesa non lo ha aiutato. Andare subito sotto pesantemente al I° inning è dura, poi, risollevarsi. Contro la Corea è stata, invece, una gara molto bella. Il vostro pitcher De Santis è stato dominante. Non ha fatto giocare gli avversari. Tira forte e varia le traiettorie, davvero molto bravo”.
Pensi che potrebbe avere chance in America ?
‘In America non siamo abituati a vedere una curva come la sua. Se fosse guidato bene, con un ottimo allenatore, con i suoi mezzi fisici e la buona varietà di lanci penso che potrebbe avere possibilità di emergere”.
Parliamo delle tue possibilità, c’è già qualche agente che si è fatto avanti ?
‘Nella NCAA ci sono regolamenti molto rigorosi che regolano queste cose. Io sono un primo anno, quindi le organizzazioni professionistiche dovranno ancora aspetterare prima di potermi avvicinare prima del draft. Certo il mio sogno ed il mio obbiettivo è giocare nei pro”.
Hai qualche preferenza ?
‘Qualunque team va bene per giocare in Major League! Se proprio devo dire una mia preferenza, allora, vorrei giocare a Fenway Park per i Boston Red Sox, insieme a Garcia Parra e salvare le vittorie a Pedro Martinez”.
Un gran personaggio Houston Street. Ma, soprattutto, l’impressione è stata quella di un bravissimo ragazzo. Impressione confermata dal manager Lalo Prado che ci ha detto : ‘Houston è un bravissimo ragazzo, prima che un gran giocatore. Lui è forte nella testa. Ha la vittoria dentro”.
‘Good luck, Houston Street”. ‘Thanks, sir”.

Informazioni su Gianni Vellutini 270 Articoli
Nato a Grosseto il 5.3.1965. Laureato in scienze politiche è funzionario comunale. Appassionato di baseball sin dai tempi del mitico John Self, ha iniziato a giocare nei ragazzi del Bbc nel 1972. Nella società biancorossa ha fatto tutta la trafila delle squadre giovanili sino al titolo di campione d’Italia P.O. nel 1982. Lasciato il baseball giocato è stato tesserato, come tecnico, per le società Acquile Rosse e Airone Baseball. Giornalista pubblicista dal 1989, attualmente, oltre che su Baseball.it, scrive di baseball sul quotidiano La Nazione dopo aver collaborato per diversi anni con la redazione grossetana de Il Tirreno. E'stato addetto stampa del Bbc Grosseto nella stagione 1995 ed addetto stampa della Pallavolo Grosseto dal 1989 al 1997. Ha seguito, come inviato di Baseball.it, lo stage in Sicilia delle nazionali di Faraone e Montanini, quindi il I° Campionato Mondiale Universitario di Baseball, svoltosi a Messina dal 1-11 agosto 2002, dove è stato anche lo speaker ufficiale della manifestazione insieme a Giancarlo Mangini. Nel 2004 ha seguito il Trofeo Civelli per nazionali juniores in Friuli Venezia Giulia.

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