I giocatori d'accordo “Giusto sospendere”

I pareri dei protagonisti dopo l'All Star Game di Milwaukee

Il Commissioner Bud Selig è stato il primo a parlare con i giornalisti: Nemmeno il mio sogno più assurdo avrebbe concepito un finale del genere ha detto Selig, che è stato proprietario dei Brewers, con un filo di voce.

Mi dispiace per Bud ha aggiunto il manager dell'AMERICAN LEAGUE Joe Torre Ma avevamo finito i giocatori. D'altra parte, il lavoro del manager in una All Star Game è far giocare tutti.

Non è colpa di nessuno ha detto Bob Brenly, manager della NATIONAL LEAGUE E' stata una circostanza sfortunata, ma non date colpe che non ci sono.

Richie Sexson non si aspettava certo di sentire fischi dalla 'sua' Milwaukee durante l'All Star Game, ma quando la gara è stata sospesa la reazione dei quasi 42.000 di “Miller Park” è stata inevitabile.
Il problema è che nessuno ha detto niente agli spettatori. Sono convinto che non ci sarebbero stati fischi, se gli avessero spiegato che siamo semplicemente rimasti senza giocatori ha detto Sexson nel dopo partita.
Certo, mi rendo conto che finire in pareggio una partita del genere sia un po' una delusione ha concluso il prima base dei Brewers.

Lance Berkman degli Astros è d'accordo con la decisione presa dai manager: Purtroppo la gente non capisce che il manager di una 'All Star' non può rischiare di pregiudicare il campionato di un collega con un infortunio. Io sono convinto che sia stata presa la decisione giusta, eravamo in campo da troppo tempo.

Shawn Green dei Dodgers è sostanzialmente d'accordo: Queste esibizioni vanno trattate come le gare di 'Spring Training', quando un numero limitato di giocatori scende in campo e si finisce quando non ci sono più lanciatori. Certo, capisco anche la reazione dei tifosi quando hanno saputo che non si sarebbe continuato. Una soluzione? Fare roster più numerosi per l'All Star Game.

Il catcher dei Diamondbacks Damian Miller è nato nel Wisconsin e teneva molto ad esibirsi davanti a parenti e amici: La decisione è stata giusta, non aveva senso obbligare i lanciatori a stare in pedana più del previsto e mandare a lanciare chi abitualmente ricopre altri ruoli non è mai una buona idea. Non so se ricordate come si infortunò Jose Canseco.

Sull'argomento rincara la dose il suo compagno di squadra Luis Gonzalez: E' una 'All Star Game', la gente si aspetta grandi giocate che possono arrivare se ognuno viene messo nel ruolo che conosce. Personalmente, non avrei avuto molta voglia di fare figuracce davanti ad uno stadio pieno, visto che non ho mai lanciato ad alto livello in vita mia.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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