Una National League da gustare

Diverse le formazioni candidate a succedere ai Diamondbacks

Come per l’American League, diamo un’occhiata alle prospettive che le squadre di National League hanno per lo ‘Spring Training” attualmente in corso.
Una precisazione: mentre scriviamo le squadre stanno svolgendo la fase di preparazione atletica. Dalla fine del mese inizierà il calendario delle amichevoli, che come sapete vengono chiamate Grapefruit League (la Lega del Pompelmo) per le partite che si giocano in Florida e Cactus League (la Lega del Cactus) per gli incontri in programma in Arizona.

Nella divisione Est i grandi favoriti al successo sono i Mets. Dopo la deludente stagione 2001 l’altra New York ha fatto le cose in grande. Ha aggiunto alla rotazione il terzetto Astacio-Estes-D’Amico e propone un’artiglieria di tutto rispetto con in sequenza Alfonzo-Alomar-Piazza-Vaughn e Burnitz. Il punto è: questi grossi calibri sono tutti fisicamente integri? Lo dirà ovviamente il campo. Per ora il dubbio che la primavera dovrà chiarire è chi giocherà all’esterno centro tra Jay Payton, Gary Matthews e Timo Perez e chi sarà l’alternativa a Piazza come catcher.
I Braves contenderanno ai Mets il primo posto. Inutile discutere Atlanta come lanciatori, a parte il ‘closer’ Smoltz, che è pur sempre reduce da un grosso guaio al braccio, e l’assenza tra i rilievi di Karsay. I dubbi di Atlanta sono altri. Chi giocherà in prima tra Julio Franco, BJ Surhoff e Wes Helms, ad esempio, e se Andruw Jones riuscirà a finire qualche volta di meno al piatto. C’è molta attesa per vedere Chipper Jones all’esterno, visto che in terza giocherà Castilla.
I Marlins sono in teoria un’ottima squadra, ma guardando il loro roster non si sa davvero chi siano le riserve. E poi, giocare in Major League con uno staff di lanciatori (Dempster-Penny-Burnett-Clement e Beckett) ai quali chiedono la carta d’identità nei locali pubblici, tanto sono giovani, è rischioso.
Il discorso non è troppo diverso per gli Expos, che hanno giovani talenti come Vladimir Guerrero e Fernando Tatis in battuta e un paio di partenti di livello come Javier Vazquez e Tony Armas. Il problema è semmai il resto. La rotazione uscirà appunto dallo Spring Training.
I Phillies sono invece legittimati a lottare per la post season. Certo, hanno bisogno del miglior Rolen (e dovrebbero averlo, sarà ‘free agent’ alla fine della stagione) e di una stagione perfetta del giovane partente Brandon Duckworth.

Nella divisione Centrale i favoriti dovrebbero essere i Cardinals. La primavera servirà a Tony La Russa per scegliere tra Stephenson, Ankiel e Andy Benes il quinto partente. L’arrivo di Isringhausen completa a meraviglia uno staff non perfetto lo scorso anno nelle riprese finali. Altro dubbio è l’esterno sinistro. In lizza sono il giapponese Taguchi, Polanco e Marrero . Come è noto, Pujols inizierà in terza.
I Cubs sperano che la presenza di Alou faccia sentire meno ‘solo’ Sammy Sosa. In seconda si giocheranno il posto Delino De Shields e Bobby Hill. Per avere una squadra da primato Chicago, che a livello di lanciatori sta bene, spera nell’esplosione dell’esterno centro Corey Patterson.
Difficile che possano competere i Reds, che intanto sperano di riavere Larkin come lead off e Ken Griffey nel line up tutti i giorni. La primavera dovrà dire chi, oltre a Dessens, verrà usato da partente.
Già meglio sembrano messi gli Astros, anche se sostituire Alou con Daryl Ward non sarà uno scherzo. Julio Lugo e Adam Everett si giocheranno il posto di interbase, mentre Truby e Ensberg si contenderanno quello di terza base.
I Brewers hanno fatto qualche operazione curiosa di mercato, cedendo D’Amico e Burnitz in cambio di un lanciatore come Glendon Rusch e soldi, reinvestiti nell’acquisto di veterani come Eric Young e Matt Stairs. Nonostante lanciatori come Wright e Ben Sheets sarà difficile vederli tra le prime.
Così come è difficile immaginarsi a lottare per la post season i Pirates, che oltretutto avranno il loro braccio migliore, Kris Benson, solo a maggio. Comunque, Kip Wells e il velocista Reese sono buoni acquisti.

Ad Ovest i Campioni Diamondbacks si candidano per ripetersi, anche se hanno perso i 33 fuoricampo di Reggie Sanders e li dovranno trovare da uno tra Dellucci, Durazo o Bautista. In seconda base Counsell cercherà di conservare il posto dall’attacco di Jay Bell. A livello di lanciatori, al duo delle meraviglie Johnson-Schilling si è aggiunto l’esperto Helling. Il ‘closer’ Mantei non sarà pronto prima di maggio, quindi Arizona si riaffiderà al coreano Byung-Hyun-Kim.
Tolto Sanders ai rivali, i Giants si candidano come prima alternativa. Devono risolvere qualche grana primaverile. Ad esempio, trovare un secondo catcher e un quinto partente (Jensen o Ainsworth?). All’esterno centro si giocano il posto Shinjio e Benard, che competeranno anche per il posto di lead off. In terza c’è attesa per le prestazioni di David Bell.
La campagna acquisti dei Dodgers ha lasciato perplessi, anche se è suggestiva la rotazione con i giapponesi Ishii e Nomo e le star Brown e Ashby, che per ora ha fatto dimenticare la perdita del coreano Park. Perso Shaw, il dubbio è chi sarà il ‘closer’. C’è chi parla di Giovanni Carrara, che ha giocato in questo ruolo tutto un inverno in Venezuela, c’è chi preferisce Matt Herpes e chi dice che i Dodgers dovranno tornare sul mercato. Tutto da verificare il giovane Itzuris all’interbase, ma i Dodgers per averlo hanno sacrificato un lanciatore del valore dell’australiano Prokopec.
I Padres hanno fatto la scelta di affidarsi alle promesse e hanno un diamante di debuttanti: Burroghs in terza, Vazquez all’interbase e D’Angelo Jimenez in seconda. La rotazione uscirà dallo Spring Training.
Infine, i Rockies rischiano di essere il fanalino di coda del lotto. Devono scegliere il catcher in una rosa di ben 4 candidati (Petrick-Eusebio-Carlos Hernandez e Bennet) e l’esterno sinistro tra Hollandsworth e il neo acquisto Agbayani. In terza Zeile prenderà il posto lasciato vacante da Cirillo.

Naturalmente baseball.it seguirà lo Spring Training con articoli quotidiani.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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