Lo Duca: la rivincita dei piccoli

Il ricevitore dei Dodgers è alto solo 1.65 ed è protagonista in Grande Lega

Ho approfittato della visita dei Dodgers a Oakland per parlare con il ricevitore di Los Angeles Paul Lo Duca.
La sua è stata una stagione incredibile. L’ho visto contro i Giants: i lanciatorei di S. Francisco non riuscivano a metterlo out! I telecronisti hanno anche commentato: ‘Non sembra che in battuta sia sempre il turno di Lo Duca?’.

Sono entrata nello spogliatoio degli ospiti e ho dato un’occhiata alla formazione. Lo Duca era il primo in battuta.
Quest’anno ha diviso il posto di catcher con il veterano Chad Kreuter, ma può anche giocare in prima, nel caso manchi Eric Karros.
Paul era seduto ad un tavolo con alcuni amici. Io vedevo il suo profilo sinistro. Gli ho chiesto se aveva tempo per parlare, visto che di lì a poco sarebbe iniziato l’allenamento di battuta..
Si è alzato e messo di fronte a me, così ho potuto vedere la parte destra della sua faccia. Mi è uscito spontaneo un singhiozzo: la zona attorno all’occhio destro era nera e blue, la sua pupilla era tutta rossa. Onestamente, sembrava orribile. Così gli ho chiesto cosa gli era successo: Jeff Nelson mi ha colpito al volto. Qualche giorno fa era onestamente peggio….
Difficile crederci. Sembrava una cosa dolorosa e mi chiedo ancora come ci vede, da quell’occhio.

Dopo essermi seduta a tavola con lui, ho avuto bisogno di qualche secondo per raccogliere le idee. Poi gli ho chiesto di che zona dell’Italia è originaria la sua famiglia: I miei nonni, sia materni che paterni, sono siciliani. I genitori di mia madre vivono a Brooklyn, New York, adesso.
Ufficialmente Paul è nato a New York, ma in verità lui è cresciuto in Arizona, dove si è trasferito a 2 o 3 anni. Come giocatore è stato una stella della Arizona State University, con la quale ha vinto le ‘World Series’ di College del 2003 battendo 436.
Quest’anno Paul Lo Duca batte a 329 di media. Nella sfida durata 12 inning con Colorado il 28 maggio ha battuto a 6 su 6 con un fuoricampo, 4 punti battuti a casa e 3 punti segnati, compreso quello della vittoria.
Tra le altre cose, Paul ha detto che a stagione finita vorrebbe portare la moglie, visto che si sono appena spostati, in Italia. Un viaggio che piacerebbe a molti altri…

Come ci si sente a giocare a ‘Pac Bell Park’ cotro i Giants indossando la maglia dei Dodgers? C’è elettricità nell’aria. La rivalità tra le 2 squadre è notevole. Io contro i Giants di solito faccio bene. Beh, su questo hai ragione, Paul!
Lo Duca prosegue: Indipendentemente dalle sfide con i Giants, giocare ogni giorno è il massimo. Io apprezzo ogni minuto della mia carriera.
Tu rappresenti un po’ la rivincita dei piccoli… Io e Frank Menechino degli A’S abbiamo la stessa costituzione: piccoli ma solidi. Ci hanno dato una possibilità e avete visto cosa abbiamo combinato…Cosa importa se uno è alto 1.65? Le squadre mettono sotto contratto giocatori grandi e grossi che sono acerbi e sperano che si comportino bene solo per merito della loro taglia. Ma non funziona così. Chi ha una buona coordinazione occhi-mani è destinato a far bene. A patto che gli venga data la possibilità.
Paul, da parte sua, lo ha dimostrato. E’ innegabile che abbia dato un grosso contributo ai Dodgers per entrare nella lotta al primo posto della ‘National League Ovest’ .
Confermando un punto di vista comune a tutti i giocatori con cui ho parlato, Paul prima di lasciarmi ha commentato: Giocherò fin che potrò farlo, a meno che non mi strappino la divisa di dosso. Questo per me è il baseball.
E’ qualcosa che si ha nel sangue, vero Paul? Tranquillo, capiamo benissimo come ti senti.

traduzione di Riccardo Schiroli

Informazioni su claire 65 Articoli
Claire Matthew è nata e cresciuta nella 'Marin County', poche miglia a nord di S. Francisco.Da bambina ha osservato a 'Candlestick Park' i vari Willie Mays, Willie Mc Covey e Juan Marishal esibirsi con la maglia dei San Francisco Giants. Così, dalla più tenera età, si è innamorata del baseball e ha iniziato a scambiare figurine con i suoi fratelli Chris e Paul.Successivamente il baseball è diventato una professione. Per 5 anni ha lavorato proprio per i Giants come 'coordinatrice degli eventi promozionali' presso l'ufficio 'vendita biglietti'.Il suo secondo amore sono le gare automobilistiche. Claire è stata coinvolta in competizioni di ogni livello, lavorando per diverse 'scuderie' come addetta alle pubbliche relazioni e alle sponsorizzazioni.Oggi è una libera professionista nel settore delle pubbliche relazioni. Il suo ufficio è a Greenbrae, nella California del nord. E' specializzata nell'organizzare eventi per la raccolta di fondi e nell'ottenere spazi sui media per le organizzazioni coinvolte negli eventi.E' la madre 'single' di Alison (20 anni) e Rhianna (19).

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