Che levataccia! Ma oggi c'é il riposo…

Intensa l'ultima giornata delle qualificazioni

Lo stesso coach dell'Italia che mi ha consigliato il primo giorno di andare allo stadio a piedi, oggi si é lamentato del fatto che ha dovuto spendere 5 marchi per leggere il mio diario.
Dunque, a parte che con 5 marchi si sta in rete per mezz'ora (e i miei diari non sono l'Ulisse di Joyce, come complessitá), cosa volevi dire, caro coach? Che non ti piacciono? Occhio, che noi autori siamo permalosi.

Ieri mattina la sveglia é stata uno chock. Per essere alla sala stampa in tempo per produrre tutto quanto, l'ho fatta scattare verso le 7.30.
Nel mio dormiveglia pensavo: “Ma chi cavolo mi sta parlando in Tedesco?”. Beh, era la radio. Solertissimo, sono arrivato alla sala stampa quando ancora non l'avevano aperta. Cosa faccio per voi, eh?
Oggi, grazie al cielo, é il giorno libero.
Adesso che ci penso, non credevo l'avrei mai detto. Cosa c'é di piú bello nella vita che vedere partite di baseball e scriverne le cronache per baseball.it?
Niente, ovvio. L'unica cosa sarebbe tenere ritmi inferiori, visto che ormai ho una sorta di overdose da baseball e da tastiera del computer.
Quelle tedesche, oltretutto, sono piene di simboli moderatamente astrusi (esempi? ecco qua: ü, ö, ä, ß…vi é bastato?) e hanno invertito la 'y' con la 'z'.
Ora, visto che io uso una tastiera italiana con il mio 'lap top' (che é il portatile, secondo il gergo di “quelli che…”) e scorazzo su quelle tedesche in sala stampa, se ogni tanto vi appaiono delle cose orripilanti, perdonatemi.

Ho una preoccupante tendenza ad apprezzare gli abbinamenti culinari tedeschi che per gli altri italiani sono indecenti. Ad esempio, le salse dolciastre abbinate alla carne o i cetrioli mangiati a colazione.
Sará il retaggio dei miei studi compiuti qui (fa figo, vero, aver compiuto studi in Germania? Se fossi un Ministro del Governo Berlusconi…o dell'Ulivo, per 'par condicio'…, direbbero come minimo che sono tra i grandi germanisti viventi). Quando si é molto giovani, é facile essere influenzati per sempre. Quindi, concludiamo che questi articoli non dovrebbero finire nelle mani dei minori…

In Germania c'é molta gente che parla Italiano. Me ne sono accorto oggi. Al semaforo uno con la Porsche nera cabrio ha lasciato il piede sulla frizione troppo presto e si é fermato. Gli ho detto “Comprati una cinquecento, vah”…no, non vi spiegheró nei dettagli cosa mi ha fatto capire che molti qui parlano Italiano.

Dopo una sana pennichella in albergo sono tornato allo stadio. Si sentiva urlare dalla strada, perché la Germania stava vincendo con la Svezia.
Ha vinto, poi. E approda ai quarti di finale. Per il torneo é meglio cosi. Per i venditori di birra, indifferente. Se il Bundesteam perde, si beve per dimenticare. Se vince, si beve per festeggiare.
Semplice, no?
Qui nella sala stampa cé una certa eccitazione per gli abbinamenti dei quarti di finale. Mi continuano anche a tormentare per le votazioni dei migliori del torneo. E´PRESTO, dico io. Le statistiche me le guarderó dopo i quarti di finale. Vi pare?

E adesso un quiz. Quale squadra puó tagliare un interbase che in 41 riprese dell'Europeo non commette errori e ha una media di oltre 400 in battuta?

Ho segnalato allo speaker di uno stadio italiano che qui, sugli 'strike out' usano la canzoncina “I got you babe” di Sonny & Cher.
Lui mi ha risposto (il tutto, via 'sms' come i sedicenni) che “Se aspetto uno strike out dei nostri lanciatori, ci viene la polvere, sul disco”.
Il secondo quiz della giornata é: di quale squadra stiamo parlando?
Della stessa che ha tagliato l'interbase di cui sopra? E' un'ipotesi.

Mi appresto a tornare dai miei amici della Francia. Ormai sono talmente uno di loro che gironzolano in mutande nel corridoi anche quando passo io. Due o tre hanno fatto colazione con me, questa mattina. Contenti loro, a trovarsi nei miei paraggi alle 8 scarse.
Avessero chiesto a mia moglie, si sarebbero scelti un altro tavolo.
L'unico aspetto negativo di questa mia comunella con les enfants é che gli altri frequentatori del 'Gustav Stresemann Institut' mi credono francese. E non ci tenevo mica tanto, a questo “qui pro quo”.
Dunque, vediamo. Che fare nella giornata di riposo? Mete culturali o shopping? Voi cosa ne pensate? I consigli sono graditi, naturalmente.
Per adesso, passo. Oggi non ci sono partite, ma ho preparato un po' di roba. Non vi lascio soli, tranquilli…
Ah, prima di andarmene: un saluto agli amici di Piacenza, che mi seguono anche se non sono piú un loro concittadino acquisito. Anche qui, tranquilli….
Ci rivedremo. Nella vostra cittá conservo interessi.
Di che genere?
Uhm, brutta bestia la curiositá!

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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