Un boccone con vista sul diamante

Un articolo per capire fino in fondo la tradizione americana di abbinare il cibo al baseball

Appena qualche anno fa, tutto quello che si poteva trovare per mangiare in uno stadio da baseball erano ‘hot dog’, noccioline, bibite e birra.
Con l’inaugurazione di diversi nuovi stadi in tutti gli Stati Uniti sono però arrivate nuove proposte culinarie. Allo scopo di rendere una visita allo stadio davvero memorabile, ogni squadra si è impegnata per presentare una proposta di cibo veramente unica. Negli stadi è ormai possibile trovare menu ‘etnici’: giapponesi, caraibici, messicani…oppure prodotti tipici regionali, birra distillata in aziende locali e addirittura cocktail come il ‘margarita’!

Il Pacific Bell Park, dove giocano le loro partite interne i Giants di San Francisco, propone un’incredibile varietà di cibo e bevande. E’ una conseguenza dei tanti ristoranti per i quali San Francisco è così ben conosciuta. Una delle cose che preferisco sono le patatine all’aglio della birreria ‘Gordon Biersch’. I signori Gordon e Biersch propongono le loro birre speciali nei punti vendita che si trovano in ogni settore. Un bicchiere costa 6 dollari e 75. Visto che è vietato portare bevande alcoliche all’interno, se volete farvi qualche birra al ‘Pac Bell Park’ dovete venire con un bel po’ di contante o con la carta di credito!
Le distillerie Gordon-Biersch si trovano sia in California che in Arizona. Ne ho trovata una a Tempe, quando ero in Arizona per lo ‘Spring Training’.
Tornando alle patatine, hanno un odore così intenso che potrebbero far scappare tutti da una stanza piena!
Infatti, quando lavoravo per i Giants nel vecchio Candlestick Park avevamo una regola interna: a chi si comprava patatine all’aglio per pranzo era fatto assoluto divieto di portarle in ufficio, perché gestire l’odore che si creava all’interno era troppo per tutti!
Mangiarle all’esterno era invece un’abitudine di tutti, visto che hanno un gusto che vi porta dritti in Paradiso. Le servono con pezzi interi d’aglio, erbe aromatiche e una ‘spruzzatina’ di sale.
Mi chiedo spesso quanti chili di patate e aglio si consumino in una stagione….
Una porzione di patate all’aglio costa 4 dollari, non male, alla luce del fatto che è una porzione molto abbondante.
Un’altra specialità ‘della casa’ è il piatto alla Cha Cha. ‘Cha Cha’ è il soprannome di Orlando Cepeda, un ex giocatore dei Giants che è stato nominato nella ‘Hall of Fame’. Il ‘suo’ piatto è pollo alla giamaicana servito con riso. Buono e…molto saporito!

La vera novità del ‘Pac Bell Park’ sono le ciambelle Krispy Kreme (intraducibile, ma suona come ‘cremose e arricciate’, n.d.t.). Sono un piatto molto comune sulla Costa Est degli Stati Uniti, ma si trovano in California solo da un anno e sono praticamente diventate un oggetto di culto. Pensate che le prime volte che si trovavano nei negozi, la gente faceva file lunghe ore, per procurarsele. In effetti devo ammettere che sono buone…Allo stadio una confezione costa 5 dollari e contiene 4 ciambelle. Durante l’Opening Day ho notato persone che ne compravano diverse scatole a testa. Non proprio il massimo, per il loro ‘giro di vita’!

Come vi ho già detto, io ho biglietti per tutta la stagione per le partite dei Giants. I miei posti sono nell’area chiamata ‘Field Club’, ovvero all’altezza del terreno di gioco, precisamente nella zona della prima base.
Mi piace sedermi lì, perché è dove succede praticamente tutto. Anche osservare il prima base dei Giants, il ‘guanto d’oro’ J.T. Snow, è un bello spettacolo. Fa sembrare facili le giocate più difficili!
Posti di questo genere sono ovviamente molto costosi: 40 dollari a posto e io ho biglietti per 4 posti. Pagare così tanto mi dà anche qualche privilegio. Ad esempio, se ordino cibo o bevande non devo fare la fila, perché mi vengono consegnati direttamente al posto. Io non perdo nemmeno un lancio, di una partita!

Forse la birra costa così cara allo scopo di limitarne la vendita. In effetti, da anni in California esiste una legge che vieta la vendita della birra in tribuna. Per acquistarla bisogna fare la fila ad un ‘punto vendita’ oppure essere trai privilegiati che hanno posti a livello del campo, dove le bevande e il cibo vengono direttamente consegnati. Inoltre, l’ordine massimo è di 2 birre per volta. Lo scopo è, ovviamente, evitare che la gente si ubriachi allo stadio.
In California ci sono leggi molto severe per chi guida dopo aver bevuto (ne so qualcosa, n.d.t.) e vendere meno birra allo stadio è una buona forma di prevenzione.
Sulla Costa Est è molto diverso. In molti stadi passa ancora ‘l’omino della birra’. Anche in Arizona vendevano birra tra la gente, ma lì hanno ancora la mentalità del ‘Selvaggio West’. Non si scandalizzano se porti la pistola al cinturone, figuriamoci se bevi una birra!

Ci sono altri stadi dove il cibo è meraviglioso, comunque.
Parlando di ‘hot dog’, il Dodger Stadium propone i famosi Dodger Dogs (fama esagerata: sono esattamente come tutti gli altri, n.d.t.).
A Camden Yards, dove giocano gli Orioles di Baltimora, l’ex giocatore Boog Powell ha aperto un ristorante dove si cucina carne al ‘barbecue’.
A Miller Park, la ‘casa’ dei Brewers di Milwaukee, si trovano gli autentici bratwurst (le famose salsicce tedesche alla piastra, n.d.t.).
Lo Yankee Stadium è invece famoso per avere i venditori più ‘coloriti’ d’America.
La lista potrebbe continuare. Il punto è che gli americani amano il baseball e a noi tutti piace dividere questi momenti con i nostri parenti e amici, magari mangiando qualcosa di buono.
Ci sono stadi nei quali è possibile portarsi cibo in piccoli contenitori, ma se visitate gli Stati Uniti vi consiglio di assaggiare le specialità locali che ogni stadio offre. E’ divertente e vi dà un’occasione di provare prodotti che a casa non trovate tanto facilmente.

Quando per voi sarà l’una e un quarto del mattino di mercoledì 18 aprile io sarò al ‘Pac Bell Park’ per guardare i miei Giants affrontare i Dodgers di Los Angeles. Si gioca la rivincita della serie che la scorsa settimana abbiamo seguito alla ‘Gola di Chavez’ (il luogo dove si trova il ‘Dodger Stadium’, n.d.t.). I ‘miei ragazzi’ cercheranno di vendicarsi (a Los Angeles i Dodgers hanno vinto 2 partite su 3, n.d.t.).
Credo che sarà bellissimo. Fra l’altro potrebbe essere una serata storica, visto che al signor Bonds manca solo un fuoricampo per arrivare a quota 500. Voglio esserci, se c’è da festeggiare!
Sento già il profumo delle patatine all’aglio….

traduzione di Riccardo Schiroli


Informazioni su claire 65 Articoli
Claire Matthew è nata e cresciuta nella 'Marin County', poche miglia a nord di S. Francisco.Da bambina ha osservato a 'Candlestick Park' i vari Willie Mays, Willie Mc Covey e Juan Marishal esibirsi con la maglia dei San Francisco Giants. Così, dalla più tenera età, si è innamorata del baseball e ha iniziato a scambiare figurine con i suoi fratelli Chris e Paul.Successivamente il baseball è diventato una professione. Per 5 anni ha lavorato proprio per i Giants come 'coordinatrice degli eventi promozionali' presso l'ufficio 'vendita biglietti'.Il suo secondo amore sono le gare automobilistiche. Claire è stata coinvolta in competizioni di ogni livello, lavorando per diverse 'scuderie' come addetta alle pubbliche relazioni e alle sponsorizzazioni.Oggi è una libera professionista nel settore delle pubbliche relazioni. Il suo ufficio è a Greenbrae, nella California del nord. E' specializzata nell'organizzare eventi per la raccolta di fondi e nell'ottenere spazi sui media per le organizzazioni coinvolte negli eventi.E' la madre 'single' di Alison (20 anni) e Rhianna (19).

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