Giornata numero 1 dal 'Paradiso del Baseball'

In esclusiva per baseball.it il diario di una settimana di 'Spring Training'

Con oggi inizia la collaborazione di Claire Matthew a baseball.it. Dal 'ritiro' dei San Francisco Giants a Scottsdale, in Arizona, ci invierà quotidianamente, e per una settimana, le sue impressioni sullo 'Spring Training'. Siamo convinti di aver trovato un modo veramente interessante per farvi entrare nel clima della nuova stagione delle 'Grandi Leghe'. R.S.

Ho lasciato l’aeroporto internazionale di Oakland alle 6.45. Era molto caldo e umido, anche a quell’ora. Nella ‘Bay Area’ questo è quello che chiamiamo ‘tempo da terremoto’, per questo sono stata felice di salire su quell’aereo!
All’arrivo a Phoenix capisco che ho portato 25 chili di vestiti in più rispetto al necessario. E cammino fino all’auto-noleggio. La strada è così lunga che inizio a temere di non riuscire a fare il mio solito allenamento coi pesi in palestra!

Comunque trovo la strada per andare dall’aeroporto di Phoenix al mio albergo e disfare i bagagli.
Devo arrivare allo stadio di Scottsdale prima che inizi la partita.
Mentre mi avvicino allo stadio le mie pulsazioni aumentano. Parcheggio e spengo il motore e prendo un respiro profondo: sono arrivata nel 'Paradiso del Baseball'!

La partita vede di fronte i San Francisco GIANTS e gli Anaheim ANGELS, una squadra di ‘American League’ della California del Sud che ormai sono abituata a vedere anche in campionato, da quando esistono le sfide ‘interlega’.
A Scottsdale c’è abbastanza caldo, sui 26/27 gradi, ma c’è un venticello piacevole.
Dietro gli esterni vedo gente seduta sulle coperte: guardano la partita e intanto si godono un ‘pic nic’. Io sono sulle tribune, pochi metri dietro casa base. Perfetto!
L’atmosfera è quella di un enorme festa di strada. Tutti sono vestiti ‘casual’, ricoperti di crema solare e mangiano ‘hot-dog’, bevono birra e, soprattutto, hanno dei sorrisi che vanno da un orecchio all’altro. Le celebrità si mischiano ai patiti del baseball: allo ‘Spring Training’ siamo tutti uguali!
I venditori di birra fanno un gran servizio: ti portano le bottiglie gelate direttamente al tuo posto. Ognuno promuove la sua merce con una canzone. La mia favorita è ‘Ya know ya want it’ (‘sai che la vuoi’, n.d.t.).

Finalmente cantano l’Inno Americano, il che significa che la partita inizia.
I ‘miei ragazzi’ (I Giants, n.d.t.) entrano in campo accompagnati dalla canzone di Aretha Franklin ‘Respect’, che esce a tutto volume dagli altoparlanti. Forte, vero?
Il primo battitore degli Angels è Darrin Erstad. Livan Hernandez lo saluta con uno strike. Quattro lanci dopo si congeda con un…torna a sederti, Darrin! Per la fine della prima ripresa le tribune si sono riempite e, ragazzi, c’è caldo! L’Arizona fa fede alla sua fama e siamo solo a marzo, aspettate l’estate!
Il primo battitore della seconda ripresa degli Angels è il loro ultimo acquisto, Jose Canseco. Devo dire che riempie bene la divisa, anche se non molti in tribuna lo apprezzano e viene accolto da un sonoro ‘boooo’
Alla fine della terza ripresa Livan Hernandez bastona un lancio di Pat Rapp (che giocava per i Giants) e arriva in seconda in piedi. Livan sa come si gira il bastone!
Il caldo ha tolto energia al pubblico, specialmente ad un rompiscatole che mi siede dietro e che non ha mai smesso di gridare ai giocatori. C’è una regola non scritta nel baseball: si può applaudire, si può gridare sia ai giocatori che agli arbitri che agli allenatori, ma nessuno va insultato. Certo, col caldo e dopo aver bevuto tante birre può succedere di tutto.
La partita vola via. Siamo alla settima ripresa e mi trovo in piedi a cantare ‘Take me out to the ballgame’. Noto che i titolari sono usciti quali tutti per lasciare spazio a chi era in panchina, giocatori che lottano per un posto nel ‘roster’ delle ‘Major’. Succede ad ogni ‘Spring Training’: i ‘veterani’ escono e danno spazio ai giovani, bisognosi di esperienza. A volte diventa un problema, però. Il primo lancio di Allen Embree consente agli Angels un triplo!
Il risultato finale è in effetti a favore degli Angels: 7-4.

Va beh, domani è un altro giorno.
Mi alzo e mi dirigo verso lo spogliatorio dove i tifosi, per tradizione, aspettano all’esterno in cerca di autografi. E’ più facile ottenerli durante lo ‘Spring Training’, perché i giocatori sono più rilassati ed è molto più facile avvicinarli.
Rimango ad osservare la folla lottare per una posizione vicina alla transenna che ci separa dall’ingresso degli spogliatoi. Ogni volta che esce un giocatore salgono le grida e la folla si muove, non appena si rende conto di chi è. Ci sono tifosi che hanno l’intera collezione di figurine della squadra e sono qui per farsele firmare tutte. Altri vogliono farsi fotografare con il loro giocatore preferito. Lo scopo, immagino, è di far colpo sugli amici, una volta tornati a casa!
Quando la gente capisce che molti giocatori se ne sono ormai andati, la folla si assottiglia. I tifosi tornano alle loro macchine e parlano del programma di domani.
A questo punto, in effetti, la priorità è la scelta del ristorante per la sera.
Scottsdale ha una vita notturna vivace. Quando esci, non sai mai chi incontrerai e quale sarà il divertimento della serata.
Domani vi darò più particolari sull’argomento.

Domani sarà la mia giornata numero 2. I Giants ospiteranno i Milwaukee BREWERS, una squadra che giocava in ‘American League’ ma è passata alla ‘National League’ dopo la nascita degli Arizona DIAMONDBACKS e dei Tampa Bay DEVIL RAYS. Sarà una bella partita.
Vi prometto che sarò allo stadio presto, e in piena forma, così potrò parlare con i giocatori durante il ‘batting practice’. Nel pezzo di domani inserirò interviste ai giocatori dei Brewers e dei Giants in esclusiva per i miei amici italiani.
E’ tutto dal ‘Paradiso del Baseball’. A domani (in italiano nel testo, n.d.t.).

traduzione di Riccardo Schirolinn

Informazioni su claire 65 Articoli
Claire Matthew è nata e cresciuta nella 'Marin County', poche miglia a nord di S. Francisco.Da bambina ha osservato a 'Candlestick Park' i vari Willie Mays, Willie Mc Covey e Juan Marishal esibirsi con la maglia dei San Francisco Giants. Così, dalla più tenera età, si è innamorata del baseball e ha iniziato a scambiare figurine con i suoi fratelli Chris e Paul.Successivamente il baseball è diventato una professione. Per 5 anni ha lavorato proprio per i Giants come 'coordinatrice degli eventi promozionali' presso l'ufficio 'vendita biglietti'.Il suo secondo amore sono le gare automobilistiche. Claire è stata coinvolta in competizioni di ogni livello, lavorando per diverse 'scuderie' come addetta alle pubbliche relazioni e alle sponsorizzazioni.Oggi è una libera professionista nel settore delle pubbliche relazioni. Il suo ufficio è a Greenbrae, nella California del nord. E' specializzata nell'organizzare eventi per la raccolta di fondi e nell'ottenere spazi sui media per le organizzazioni coinvolte negli eventi.E' la madre 'single' di Alison (20 anni) e Rhianna (19).

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