Quattro chiacchiere con Bruno Bertani

I tanti giovani del baseball Bollate sono la nostra soddisfazione

BOLLATE- Dopo una settimana di tentativi andati a vuoto il cellulare di Bruno Bertani suona finalmente libero. Il presidente del Bollate baseball è in strada verso Montecatini Terme dove si tiene il primo consiglio federale dell’era Dalla Noce.
nLa comunicazione non è delle più chiare ma facciamo in tempo lo stesso a scambiarci alcune battute sulla delicata situazione attuale del baseball italiano, per poi darci appuntamento al martedì successivo nel suo ufficio di Bollate

nAllora Bruno come giudichi questo consiglio federale una vittoria o una sconfitta?
n”Non esistono vittorie e sconfitte per nessuno, si tratta solo di scelte democratiche prese dalle società sportive che hanno fatto le loro brave valutazioni. Molto probabilmente sulla scelta finale ha influito in maniera eclatante la voglia di novità manifestata dalle società sportive.

nE’ stato un voto di protesta quindi?
nPenso proprio di sì, la concomitanza di impegni da parte del presidente Aldo Notari sia a livello italiano che a quello mondiale, ha forse generato nelle società sportive l’idea di essere trascurate dalla federazione. E’ evidente che, come in tutte le cose, si poteva sicuramente fare di più, ed è per questo motivo che sotto certi aspetti posso capire i dirigenti delle società: Hanno sicuramente le loro ragioni e i loro quotidiani problemi da risolvere, e credo che sia per questa ragione che hanno deciso di cambiare; lo ripeto è una scelta democratica.

nPer Bruno Bertani c’è stata comunque la soddisfazione di essere stato rieletto al consiglio federale?
n”Sono grato alle società che hanno apprezzato il lavoro da me fatto, nei tanti anni passati in federazione, e che hanno deciso di darmi ancora fiducia

nE’ vero però che subito dopo hai pensato di dimetterti?
n”All’inizio ero molto deluso, era evidente che con l’elezione di Everardo Dalla Noce era emersa la voglia di cambiare radicalmente un sistema che anche io avevo contribuito a creare. Poi mi sono detto, se le società mi hanno rieletto è perché ripongono ancora fiducia in me, e poi non mi manca ancora la voglia di fare qualcosa di buono per il baseball italiano.

nE il futuro come appare?
n”E’ presto per dirlo ma è anche evidente e naturale che ora vi sarà un periodo di assestamento, al quale però dovremo far seguire una fase di duro lavoro ed impegno.nIo di certo non mi tiro indietro, l’importante è che si lavori con lealtà, rispetto e considerazione della persone, ognuno è chiamato a dare il meglio di sé, e senza farne questioni politiche o di opportunità, in caso contrario sarebbe il baseball ed il softball italiano ad uscirne sconfitto.

nE’ un dato di fatto che per far crescere il settore ci vuole più attenzione da parte dei media?
n”Questo è uno dei cavalli di battaglia su cui fa affidamento il nuovo presidente Dalla Noce e come si fa a non essere d’accordo; personalmente sono in attesa di sapere quali idee vi sono in proposito.

nParliamo un po di Bollate. Allora come si sta muovendo la società in vista del 2001?
n”Per quanto riguarda il settore dei tecnici, siamo in attesa dell’arrivo di due trainer provenienti da Cuba, e che si occupino sia della prima squadra che del settore giovanile.

nE sul fronte giocatori?
n”Qui è ancora presto per parlarne, dirò tutto quando depositeremo i contratti in federazione anche se stiamo lavorando per portare a Bollate dei giocatori che ci possano far fare il salto di qualità, abbiamo preso contatti con quattro giocatori di cui uno oriundo (italiano ma di scuola straniera).

nIn quali ruoli?
n”Di sicuro ci servono un lanciatore, un ricevitore, ma lo ripeto è ancora un presto anche se il resto della squadra sta già lavorando in palestra.

nE le squadre del settore giovanile sembrano già in forma, le vittorie nei tornei indoor arrivano una dietro l’altra?
n”Questa è la vera è propria forza del Bollate baseball, noi puntiamo molto sui giovani, tanto che possiamo vantare di possedere ben due squadre nella categoria “ragazzi”, due squadre “cadetti” e una squadra “Juniores”, in tutto circa 200 giovani, e poi la serie A2. Nelle due ultime settimane abbiamo vinto altrettanti tornei indoor in quel di Lodi e Codogno. Siamo orgogliosi dei nostri giovani.

nSaluto Bruno Bertani mentre è già impegnato a rispondere all’ennesima telefonata. Il suo amore per il baseball lo ha portato in questi anni in giro per il mondo, fino all’ultima esperienza di capo delegazione alle olimpiadi di Sydney; la sua preparazione lo ha fatto diventare uno dei punti di riferimento del baseball italico e nonostante i cambiamenti di questi giorni lui rappresenta pur sempre un punto fermo, segno che il lavoro fatto seriamente e l’impegno, prima o poi pagano sempre. nn

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