Intervista a Claudio Banchi

Ennesima puntata della nostra iniziativa “10 domande ai Presidenti della A1”, sentiamo il Presidente della Papalini Grosseto

Il 2000 è stato il baseball grossetano un anno in agrodolce.
La squadranallenata da Beppe Massellucci si è si riconfermata tra le quattro regine dinA1, ma ha fallito i due obiettivi che si era posta all’inizio dell’anno: lanCoppa delle Coppe, lasciata ll’Hcaw Bussum dopo un gran duello tra JuriannLoobezoo e Otis Green, e la finale scudetto, persa alla bella con ilnRimini, dopo aver però disputato le migliori partite dell’intera stagione.
nCi sono comunque molte note liete, dall’esplosione di giovani come Bindi,nBischeri, De Santis e Badii, l’arrivo di un lanciatore straniero con infiocchi come Otis Green, che ha rinverdito le gesta del “Divino” Richard.
nDi questo e di altro abbiamo parlato con il presidente biancorosso, ClaudionBanchi.
nN.B. L’intervista è stata fatta prima delle feste natalizie

nD. – Banchi, voltiamoci un attimo indietro. Cosa vede?
nR. -“Vedo una stagione dalle due facce, con la mia squadra al di sotto dellenaspettative nella regular season e finalmente se stessa nei playoff, con lansconfitta alla bella contro i campioni di Rimini. E per assurdo le cinquenpartite, invece di sette, hanno finito per danneggiarci. Abbiamo comunquendimostrato che con una prima fase migliore Papalini e Semenzato avrebbenpotuto essere la finalissima”.
nD.- Quali sono invece le vostre prospettive per il 2001?
nR.- “Tutto è legato alle coperture economiche. Se il campionato iniziasse domani, il Bbc Grosseto schiererebbe una squadra di giovani con due stranieri”
nD. – E Green?
nR. – “Otis Green è un punto fermo per la prossima annata. Il Grosseto nonnpuò prescindere dalle sue prestazioni. Siamo disposti a fare uno sforzo purndi riaverlo tra noi.”
nD. Cambiamo argomento, Banchi, perché si diventa presidenti di una societandi baseball in Italia?
nR. “Perché si entra in un meccanismo da cui non si può più uscire. Io minsono avvicinato al baseball come radiocronista di Radio Toscana Sud e RadionGrifo, poi come telecronista delle partite su Telemaremma; in seguito honideato un programma fortunato, sempre su Telemaremma, “Strike out”, quindinsono diventato collaboratore de La Nazione. A metà degli anni Novanta sononentrato nel Bbc Grosseto come addetto stampa, quindi, dopo il cambio dingestione, sono diventato il direttore sportivo; dal settembre 1999 honrilevato da Paolo Polverini la carica di presidente”.
nD. – Un giudizio sul movimento in generale e sulla massima divisione in nparticolare. Come si potrebbe fare un salto di qualita sia tecnico che di nimmagine?
nR. – “E’ innegabile che il nostro momento sta attraversando un momento dindifficoltà, tanto che solo nel 2001 torneremo a disputare un torneo con 10nsquadre. Per tornare in augue dobbiamo migliorare i nostri rapporti con glinorgani di informazione e dal punto di vista tecnico occorre adeguarsi anquello che succede negli altri sporti, con l’arrivo di giocatorincomunitari, con un numero maggiore di stranieri. Non dobbiamo comunquentraslasciare la politica dei settori giovanili, cercando di migliorare lanqualità dei tecnici.”
nD. – Mazze di legno e oriundi, un commento.
nR. – “Sono estremamente d’accordo con le mazze di legno, che hanno permessondi innalzare il livello dello spettacolo e di regalare partitenequilibratissime. Per quanto riguarda gli stranieri io li contingerei”.
nD. – La formula ideale per il campionato di serie A1?
nR. – “La formula attuale è sicuramente meglio di altre usate in passato. Ionperò adotterei una di quelle che vanno per la maggiore nelle leghensudamericane, con una fase finale che comprenda un round robin tra le primenquattro-cinque ed una finalissima al meglio delle sette. In questa manieransarebbe garantito lo spettacolo, e con esso il pubblico, per diversensettimane”.
nD. – Sponsor e pubblico. Cosa prevede per il futuro?
nR. – “L’arrivo di grossi sponsor è indispensabile per una crescita delnbaseball, ed è anche legato alla qualità del gioco. Per quanto riguarda ilnpubblico posso parlare della mia realtà. Nel 2000 il Bbc Grosseto ha fattonregistrare un aumento di presenze grazie soprattutto ad Otis Green…”.
nD. – Una Lega delle societa potrebbe favorire il rilancio?
nR. – “Io sono convinto fermamente di sì. E sarebbe auspicabile una suancreazione da subito, anzi da ieri”.
nD. I mezzi di comunicazione, come aumentare la visibilita? Operazioni nparticolari della societa?
nR. – “L’ho detto prima, una crescita del movimento deve passarennecessariamente da una magggiore visibilità sulle televisioni pubbliche,nprivate e satellitare, sulla Gazzetta dello sport, sul Corriere dello sportne Tuttosport. Se non si mettono queste basi tutto è inutile. Per quantonriguarda Grosseto, noi siamo un’isola felice, siamo avanti rispetto alnresto del plotone. La squadra ha spazi adeguati sui quotidiani Il Tirreno enLa Nazione, può contare sulle riprese e le trasmissioni di Telemaremma enTeletirreno; a Grosseto c’è una delle poche radio, RGf 96,5, che seguononancora il baseball in casa ed in trasferta. Inoltre abbiamo un sito, Bbc endintorni, dove gli appassionati possono trovare le ultime notizie aggiornate.”
nD. – Internet può e potra essere il mezzo per far crescere il baseball?
nR. – “Per adesso Internet è un supporto importantissimo, non adeguatamentendiffuso però. Il futuro è dalla sua parte, ma bisognerà aspettare, per ilnmomento è una fonte di notizie per appassionati ed addetti ai lavori”.
nD. – Un’ultima domanda: cosa vorrebbe trovare sotto l’albero di Natale?
nR. – “Uno sponsor come dico io…”.n

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