Intervista al Presidente del Colavita Anzio

Il Presidente Roberto Monaco risponde alla nostra inchiesta su cosa pensano i Presidenti delle squadre di Serie A1

Mauro Cugola ha intervistato il Presidente del Colavita Anzio cogliamo quindi l’occasione per ringraziarlo della disponibilità.

nnnnPresidente perchè si diventa presidenti di una società di baseball in Italia?
n”Lo si diventa sicuramente per passione. Io a dire il vero non ho mai giocato ma sono da sempre un grande appassionato di baseball, piano piano sono stato per così dire “cooptato” all’interno della dirigenza, sino a diventarne presidente.”

n nAl termine dell’ultima stagione quale è stato il giudizio sulla sua squadra ?
n”Per come è stata affrontata, a livello di budget e di rosa, direi che è stata estremamente positiva. Ricordo che abbiamo schierato tantissimi giovani, alla prima esperienza con la massima serie, e nonostante tutto siamo retrocessi ma senza mai essere stati surclassati dagli avversari, perdendo ben otto partite per un solo punto. Un discorso a parte va fatto per gli stranieri. Uno, il lanciatore Sangilbert, è stata una sorpresa assoluta, tanto da risultare uno dei migliori in assoluto della serie A1. L’altro, l’interno Perez, purtroppo si è rivelata una delusione, non ci ha dato quello che ci si aspetta da un giocatore straniero, e soprattutto non è mai stato determinante.”

n nMi esprime un giudizio sul movimento in generale e sulla massima divisione in particolare e soprattutto come si potrebbe fare un salto di qualità sia tecnico che di immagine?
“Non vedo al momento un movimento particolarmente organizzato ed in grado di imporsi agli occhi del grande pubblico in Italia. La serie A1 in particolare comporta delle spese molto grandi, troppe per un impatto pubblicitario che invece è scarso e che non attrae gli sponsor. Un salto di qualità, a livello d’immagine perlomeno, potrebbe essere fatto magari acquistando spazi sui quotidiani sportivi, in questo potrebbe magari intervenire direttamente la Federazione.”

nnSecondo Lei quale è la formula ideale per il campionato di serie A1?
n”Quest’anno, per la prima volta dopo molti campionati, si torna a giocare con dieci squadre. Penso però che piuttosto che un girone unico, la serie A dovrebbe essere composta da due gironi da sei o sette squadre, per allargare il circuito, con una fase di intergirone e limitare le partite settimanali a due.”

nnnCosa ne pensa dell’introduzione delle mazze di legno e della questione oriundi?
n”Nonostante che il legno sia, in fatto di costi, un aggravio notevole, non si può negare che abbia reso il gioco molto più spettacolare, visto che di battute profonde se ne vedono di meno e la difesa è più impegnata. Sugli oriundi sono contrario, ed infatti è stata una scelta dell’Anzio quella di non schierarne nessuno lo scorso anno, anche se per mantenersi su certi livelli appare spesso una scelta obbligata. Penso che anche qui la federazione dovrebbe intervenire, magari limitandone il numero e vigilando sulla veridicità di certi tesseramenti, non mancherebbero di certo le sorprese.”

nnCosa ne pensa del nuovo statuto?
n”Non ho seguito molto la questione, ritengo che comunque qualsiasi cosa si programmi deve essere mirata ad avere un effetto positivo sul movimento.”

nnMa una lega delle società potrebbe favorire il rilancio?
n”Indubbiamente”

nnRiguardo agli sponsor e al pubblico quale futuro vede all’orizzonte?
n”Il baseball da un punto di vista degli sponsor non ha un grande futuro, al momento attuale. Molte sponsorizzazioni spesso appaiono quasi obbligate, magari per tradizione locale o quant’altro. Il problema della carenza di pubblico ci riguarda in maniera un po’ marginale, visto che possiamo fortunatamente contare su un discreto seguito, ma tre partite alla settimana sono troppe. Le gare che si giocano il sabato alle 15,30, soprattutto in estate, sembrano riservate solamente ai veri appassionati”

nnnMa come si potrebbe aumentare la visibilità sui mezzi di comunicazione? e il Colavita quali particolari operazioni intende intraprendere per il Campionato 2001?
nn”Penso che la già accennata visibilità su quotidiani e giornali possa essere un’ipotesi praticabile. Noi abbiamo organizzato delle dirette con una radio locale (Radio Omega Sound, che ha anche trasmesso le finali scudetto, nda), anche per le trasferte.”

nnInternet potrà essere il mezzo di rivincita per chi è ignorato dai “media” tradizionali?
n”Si, perché è un mezzo teoricamente alla portata di tutti, ma ripeto che è necessaria una maggiore visibilità sui media tradizionali, a tiratura nazionale. Lo spazio sul Televideo è ad esempio una buona vetrina, visto che si legge il nome della squadra, dello sponsor, e si possono avere dei ritorni a livello di immagine.”nn

Non ci resta quindi che salutare il Presidente, augurargli Buone Feste e un in Bocca al Lupo per il Campionato 2001.n

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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