Intervista a Francesco Imperiali

Un italiano tra i professionisti

Quando ha compiuto 17 anni, l’11 novembre di quest’anno, Francesco Imperiali come giocatore di baseball aveva già bruciato le tappe.
Titolare in serie A1 in Italia, un contratto con i Seattle Mariners (una ventina di milioni per la firma, pare), un campionato giocato nella “Instructional League”” (con i canonici 850 dollari al mese di stipendio).
n”E’ il mio sogno che diventa realtà con mio figlio” tuona al telefono Maurizio, 46 anni, il papà.
Dopo 50 anni abbiamo iniziato l’esodo al contrario” afferma con soddisfazione.
Da nettunese Maurizio Imperiali era obbligato ad essere appassionato di baseball. Non a caso, ci risponde al telefonino da una palestra: “Sto allenando i bambini, come sempre“.
Sottufficiale dell’esercito, ha trasmesso a Francesco l’amore per il gioco e, ovviamente, la disciplina: “Non è che sono troppo rigido, comunque con Francesco abbiamo un accordo“.
nCioè?: “Quest’anno perde un anno di scuola, a Ragioneria. Ma l’anno prossimo deve provare a fare due anni in uno. Se vuole giocare
nE Francesco vuole assolutamente giocare, soprattutto in America: “E’ stata un’esperienza esaltante. Bellissima. Non vedo l’ora di ripartire e tornare là“.
nImperiali ha anche ottenuto un discreto risultato tecnico, essendo stato nominato most improved player: “Me l’hanno assegnato nelle ultime due settimane” conferma senza emozionarsi troppo.
nIl ragazzo sa quello che vuole: “Io voglio dare tutto me stesso per giocare in America. Per il momento non penso a giocare in Italia. La mia priorità è là“.
nFrancesco è stato notato da parecchi scout durante le uscite delle nazionali giovanili.
Lo scorso anno, al termine delle partite tra Anzio e Bologna, è avvenuto il contatto decisivo con Mauro Mazzotti.
nNella “Instructional League” Imperiali ha giocato come seconda base e interbase. Certo, gli istruttori lo hanno fatto faticare parecchio, ma lui ricorda volentieri: “Le giornate erano piene. Dal lunedì al sabato ci alzavamo alle 6 e avevamo la colazione alle 6.30. Poi ci allenavamo in palestra e alle 8.15 c’era l’appuntamento per il trasferimento al campo per l’allenamento. Il pranzo era alle 12 e alle 13 si giocava“.
nPerò. E dopo?: “Dopo eravamo liberi. Phoenix mi è piaciuta molto, a parte il caldo, anche se con l’Inglese non me la cavo benissimo. Mi sa che prenderò un po’ di ripetizioni…
nE’ il momento della canonica domanda sulle differenze con il baseball italiano: “Là i lanciatori tirano tutti forte. Questa è la prima cosa da dire. La differenza vera, però, è nella mentalità. Qui il baseball è giocato da gente che ha anche un lavoro, là sono tutti professionisti“.
nTecnicamente, hai lavorato su qualcosa in particolare?: “Mi hanno corretto alcuni difetti nel movimento di battuta. E devo dire che adesso a Barcellona (Imperiali ha partecipato ad un torneo giovanile organizzato dalla Federazione Catalana, n.d.r.) ho notato parecchi miglioramenti. Mi hanno dato anche diversi consigli per il gioco difensivo. Soprattutto mi hanno molto stimolato“.
nL’appuntamento con Imperiali è per il mese di marzo. Lo “Spring Training” stabilirà probabilmente una sua assegnazione alla “Rookie League” e poi il campo dirà se per Francesco c’è davvero un futuro americano.n

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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