L'Olanda si gode il riposo

Voce alla squadra che ha fermato Cuba

L’Olanda è la squadra del giorno alle Olimpiadi. L’impresa degli “oranje” è rimbalzata da Sydney in tutto il mondo in tempo reale e ha destato grandissima sensazione, specie negli Stati Uniti. La stampa americana non ha mancato di far notare che l’impresa olandese è firmata da un americano di origine (Brauckmiller) e da atleti come Eenhorn, Faneyte e Muelens, che americani sono dal punto di vista tecnico, visto che negli Stati Uniti sono approdati tutti e tre in giovane età. Brauckmiller ha dichiarato nel dopo partita che questa è la più grossa soddisfazione della sua vita: “Onestamente pensavo che mi avessero scelto come partente per risparmiare i migliori per le partite con Sud Africa e Italia”. Il manager dell'Olanda, l’americano Murphy, gli ha però subito chiarito le idee: “Mi sono parecchio arrabbiato, quando ho capito che l’attitudine era questa. Nel baseball l’unica cosa necessaria sempre è credere di poter vincere contro tutti”. Già, magari se anche noi in Italia la pensassimo così. Lo stesso Brauckmiller ha avuto qualcosa da dire al suo allenatore: “Non posso certo ripetere quello che ho detto quando mi ha fatto segno che mi avrebbe cambiato”. Ma la scelta di Murphy aveva una logica: “Ho Faneyte che è una macchina da strike e, come carattere, sembra fatto di ghiaccio. Sapevo che poteva farli battere per terra”. E così è stato. L’ex riserva di Barry Bonds, tornato a lanciare nel campionato olandese dopo che negli anni passati in America era stato solo un esterno, ha commentato: “Speriamo che il baseball olandese ora possa ottenere più rispetto. Non mi pare che la nostra squadra fosse molto considerata prima del torneo”. Per Murphy la gioia più grande di questa vittoria è la soddisfazione che legge negli occhi dei suoi “pro”: “Rikkert ed Eenhorn probabilmente credevano che la loro carriera fosse in calando. Beh, hanno dimostrato di no. Sono felice per loro”. Rob Eenhorn fin qui aveva uno sconsolante zero di media battuta. Contro Cuba non ha migliorato in quel senso, ma ha fatto giocate decisive in difesa: “Ho provato una gioia simile solo quando ho giocato interbase per gli Yankees allo “Yankee Stadium” il giorno della no hit di Gooden”. Hensley “Boom Boom” Muelens, autore di un doppio a basi piene, ha una dedica in chiave nazionalista, proprio lui che è nato nelle colonie caraibiche: “Spero che la mia battuta abbia fatto gioire tutti gli olandesi sparsi in giro per il mondo”. I cubani, da parte loro, l’hanno presa con filosofia. Il seconda base Pacheco, attraverso un interprete, ha osservato: “Va bene, abbiamo perso. Ma se loro si sono qualificati per le Olimpiadi, vuol dire che avevano la possibilità di vincere contro tutti, o no?”. Il risultato fa degli Stati Uniti la vera favorita per l’oro. Interrogato al proposito, Tom La Sorda ha risposto: “Non parlatemi di Cuba. Ho una paura terribile della partita con l’Italia di venerdì”, una dichiarazione che la stampa americana ha interpretato come ironica.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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