San Marino completa il diamante con Ustariz

Il prima base, già a Rimini e Nettuno, nel 2021 ha vinto la Tripla Corona in Spagna

Lauro Bassani - PhotoBass
Jesus Ustariz nel 2019 con la casacca del Nettuno City
© Lauro Bassani - PhotoBass

Dopo aver sistemato il parco esterni con gli ingaggi di Leonora e Batista e dopo aver aggiornato la batteria con l’arrivo del catcher Lino e del pitcher Quattrini, San Marino piazza un altro colpo (di quelli tosti), questa volta in diamante. Il nuovo prima base dei campioni d’Italia è Jesus Alberto Ustariz, vecchia conoscenza del batti e corri di casa nostra visto che ha giocato nel 2018 a Rimini e l’anno successivo a Nettuno (sponda City), le due squadre guidate a quei tempi da Simone Pillisio.

Curiosità vuole che Ustariz, classe ’93, venezuelano con passaporto spagnolo, per la seconda volta nella sua esperienza italiana, si ritrovi a giocare con lo scudetto sulla casacca. Era già accaduto nel 2018 a Rimini, con i Pirati reduci dall’ultimo titolo della loro storia. E di quei Pirati ne troverà parecchi sul Titano: da Angulo a Batista, da Celli a Di Fabio, allo stesso Nico Garbella.

Ustariz ha sempre avuto buone referenze a livello di cifre, sia come difensore del cuscino di prima sia con la mazza in mano: a Rimini ha battuto .340, a Nettuno .324, in Spagna è stato fondamentale nel successo dei Tenerife Marlins, vincendo tra l’altro la Tripla Corona con .593 di media, 42 rbi e 12 fuoricampo.

Tra l’altro Ustariz è l’ennesimo prima base ingaggiato dal San Marino che ultimamente ha sempre cambiato il difensore del primo cuscino: negli anni infatti si sono alternati Imperiali, Ermini, Colabello, Flores, Caseres e nell’ultima stagione il greco Sechopolulos che al momento resterà negli Stati Uniti.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.