San Marino e Grosseto, il girone G è roba loro

Sia i titani che i maremmani bagnano l’esordio con una doppietta nel segno degli strike-out: 31 per la squadra di Bindi, 22 per quella di Ramos

Diego Gasperoni
Luca Di Raffaele pitcher partente di San Marino nella partita d'esordio contro la Fiorentina
© Diego Gasperoni

Siamo appena alla prima giornata, ma sembra chiaro che ci sia già uno sfidante ufficiale per il San Marino nel girone G. Se i titani sono i logici favoriti. dal mini “granducato di Toscana” poteva uscire una squadra in grado di provocare la truppa di Doriano Bindi. E visto l’esito dei primi incontri, sembra proprio il Grosseto l’avversario designato. Entrambe le formazioni hanno faticato ben poco per strappare le prime doppiette stagionali. Curioso il fatto che sabato si sono incontrate le due finaliste perdenti del 2020, San Marino battuto in finale scudetto, la Fiorentina sconfitta nella serie che valeva la promozione in A1. Non c’è mai stata partita, perché al “pronti-via” i sammarinesi hanno archiviato entrambe le partite. Troppa la differenza tra i rispettivi monti di lancio, evidenziata da un dato chiaro: 31 gli strike-out messi a segno da Quevedo (13) e compagni, 21 le basi ball concesse dai pitcher toscani. Nessun punto segnato dalla Fiorentina che ha toccato una sola volta il cuscino di terza. A proposito di strike-out, anche l’attacco dei Lancers ne ha rimediati parecchi, ben 22 e questo potrebbe essere il leit motiv di questa prima fase completamente squilibrata per valori tecnici. Squilibrio che Grosseto ha mostrato nelle due partite, nel senso che in garauno ha marciato al ritmo di un punto (10) a valida (10), nella seconda ne ha segnati 13 a fronte di 5 battute valide, favorito dal poco controllo del partente avversario Belnabe Torres e dagli errori della difesa dei Lancers.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.