San Marino, basta un inning

Quattro punti in apertura indirizzano garauno contro Godo. Per Maestri 10 strike-out in cinque riprese

Fulvio Vecchiarelli
Alessandro Maestri ha dominato dal monte la partita contro Godo
© Fulvio Vecchiarelli

Quattro punti al primo inning su una partita da sette, con un lanciatore in fiducia come Maestri, sono già un biglietto da visita consistente per portare a casa la partita. E’ in sintesi quello che è accaduto mercoledì sera sul Titano dove la squadra di Chiarini si è imposta 6-1 ipotecando la vittoria nella prima ripresa.

I singoli di Avagnina e Celli sono le avvisaglie di una serata complicata per Galeotti che incassa a stretto giro di posta i doppi di Reginato e Giovanni Garbella, prima di un errore e una volata di Caseres che significa 4-0. Maestri di questi tempi è un fattore decisivo, Godo non tocca valide nei suoi 5 inning chiusi con 10 strike-out.

San Marino dà altri due colpetti al punteggio, al terzo battendo quattro valide, al quarto con il singolo di Pulzetti e il doppio di “on fire” Avagnina. Poi la partita si spegne e i manager si affidano ai rilievi. Sabbadini per Godo esce tra gli applausi dei suoi tifosi con un settimo inning con 2 kappa, Baez conferma tutte le perplessità del momento, con un punto concesso e un’enorme fatica a trovare l’area dello strike. Domani sera si replica a Godo e sabato si torna a Serravalle.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.