Gli Stati Uniti si rimettono in corsa battendo il Giappone (4-3)

Nella madre di tutte le sfide gli yankee di Brosius, di fronte a 27.827 spettatori, piegano i Samurai al termine di una gara che ha regalato emozioni dall’inizio alla fine. Fuoricampo del talento Adell

Ezio Ratti/WBSC
L'arrivo a casa di Bohm al primo inning
© Ezio Ratti/WBSC

TOKIO – Gli Stati Uniti si rimettono in corsa per una medaglia nella seconda edizione del Premier 12 al termine di una serata memorabile per tutto il baseball mondiale. Nella straordinaria cornice del Tokyo Dome, gremito da quasi 30 spettatori (27.827 è il nuovo record per l’evento WBSC) la nazionale a stelle e strisce ha avuto la meglio sul Giappone (4-3), nella madre di tutte le sfide, che ha regalata emozioni per nove inning.

 La nazionale yankee di Scott Brosius, per nulla intimorita dal tifo infernale sugli spalti, è passata in vantaggio già al 2°inning, per raddoppiare al terzo ed è riuscita a mantenere le distanze dai Samurai, che hanno provato a rifarsi sotto, ma sono stati allontanati da un line-up che ha finito con undici valide (con 5 doppi e il fuoricampo di Adell), dimezzando i corridori morti in zona punto (cinque)  rispetto alla sconfitta con la Corea e azzeccando tutte le sostituzioni sul monte di lancio nei momenti topici della partita.

 

Il lanciatore partente dei Samurai Rei Takahashi (WBSC)

Il manager di casa, Atsunori Inaba, si presenta alla supersfida con il partente Rei Takahashi, 24enne del Fukuoka (12-6 nell’ultima stagione), che con i suoi sottomarini ipnotizza i  battitori yankee nel primo attacco,  ma  al secondo è costretto a capitolare dopo essere stato toccato duro dal doppio di  Bohm, in terza sulla battuta di Vaughn e a punto su quella di Cronenworth.

Dall’altra parte Pen Murfee, 25 anni, che ha trascorso il 2019 tra Tacoma (AAA)  e Modesto (A avanzato), inizia concedendo due basi ball, ma nel 2° fa fuori rapidamente i tre battitori.

Il 3° inning si apre con il doppio in piedi del seconda base Usa Chathman, spinto in terza dal sacrificio di Payton. Il gran doppio di Bobby Dalbec, il ragazzo d’oro dei Boston Red Sox, fa segnare il 2-0 e manda in terza Adell, in prima a suon di ball. Takahashi rialza la testa e chiude l’inning senza altri danni. 

Al 4° gli Stati Uniti sostituiscono Murfee (0bv-3bb in 3rl) e si affidano a Clayton Richaed, 36enne con 11 stagioni e 275 gare di MLB alle spalle. Il rilievo mancino, dopo un primo out, subisce un triplo da Suzuki, che viene portato a casa per il 2-1 dal singolo di Asamura. Il lanciatore raccoglie al volo la linea di  Sakamoto per il terzo out.

A inizio 5° cambia il pitcher anche il Giappone. Il neoentrato Yamaoka subisce un doppio sui materassi da Payton e un singolo interno dal velocissimo Adell. Dalbec va “kappa” ma Bohm trova la valida per il 3-1. A chiudere l’inning viene chiamato Kayama che lascia al piatto Cronenworth. Al 6° Maru con un balzo felino toglie un fuoricampo a Rooker, poi fa tutto da solo il nuovo entrato Ono. Al cambio di campo il doppio alla recinzione di Asamura sul nuovo entrato Feyereisen fa segnare il 3-2 a Suzuki. Al 7° Jordon Adell amutolisce il Dome con un lungo homer a destra che vale il 4-2.   Gli Usa nella parte bassa dello stesso inning  escono indenni da una situazione complicata, con corridori in terza e seconda e un out dopo il singolo di Tonosaki e il doppio di Maru. Yamada viene preso al volo ma per eliminare Kondo arriva dal bullpen il mancino Thielbar. All’ottavo attacco giapponese  Suzuki (3/3) suona la carica con un doppio.Brosius cambia subito pitcher, chiamando SpencerJones. La lunga battuta di Yoshida presa da Waters manda in terza Suzuki, che va a segnare il 3-4 sulla hit di Asamura, sostituito in base da Shuto, che arriva fino in terza, prima dell’out conclusivo di Payton su Aizawa. Al nono il closer Dickson salva la meritata vittoria della sua squadra che avrà solo il tempo di riposare qualche ora per affrontare mercoledì mattina alle 12 (le quattro italiane) l’Australia in un altro match fondamentale. Il Giappone invece dovrà riscattarsi contro l’imbattuto Messico.

Lo straordinario colpo d’occhio presentato dal Tokyo Dome (Ezio Ratti/WBSC)

«Sono contento del risultato – ha detto il manager  Usa Scott Brosius in sala stampa – ma anche del comportamento dei ragazzi, con una buona difesa,  buon  monte di lancio e un grande fuoricampo. Amiamo Tokyo e vogliamo tornare. Per qualificarci dobbiamo intanto vincere le prossime due gare».

IL TABELLINO DI GIAPPONE-USA

 

Informazioni su Maurizio Caldarelli 460 Articoli
Giornalista del quotidiano "Il Tirreno" di Grosseto, collabora anche con la Gazzetta dello Sport.