Baseball ciechi: Milano, Brescia e Cagliari alla Final Four “Coppa Italia”

Nessuna sorpresa dai gironi eliminatori: le meneghine, Leonessa e Tigers sbaragliano agevolmente la concorrenza ribadendo quanto visto in campionato. Umbria Redskins coriacei, deludono Bologna e Malnate, annaspa Staranzano

Tania Pellegrinelli (Leonessa Brescia)
Il bresciano Emanuele Mormino in corsa verso la seconda
© Tania Pellegrinelli (Leonessa Brescia)

Concentramenti di qualificazione alla Final Four della Coppa Italia 2019 con sensazioni, emozioni e scatti analoghi a quelli dell’ultimo campionato, vinto lo scorso luglio con il trionfo dei Thunder’s Five Milano. Hanno staccato infatti il pass alle semifinali Lampi e Tuoni Milano, Leonessa Brescia e Tigers Cagliari, già protagoniste nella Final Four della ventitreesima rassegna tricolore, dimostrando di possedere una marcia in più, tecnico-organizzativa, mentale e muscolare, rispetto ad una concorrenza che oggi arranca nel tentativo di tenere il ritmo delle regine del BXC.

Nessuna sorpresa perciò dai quattro prosceni (11 partite) che sull’asse Staranzano-Milano-Sasso Marconi-Cagliari hanno ospitato i concentramenti di qualificazione alla Final Four, in programma il prossimo 29 settembre sul “Leoni” di Casteldebole.

Sipario alzato sabato sul “Li Punti” di Sassari per l’atteso double-header sardo rovinato purtroppo da assenze pesanti (Pisu e Scalas per i Tigers, G. Lai e Pes per i Thurpos). Derby molto sentito sull’isola, giocato fortunatamente in un clima di grande rispetto e fairplay, risolto dai Tigers con un 10-6 in gara-1, bissato da un perentorio 14-4. Successo sin troppo agevole per i Tigrotti di Gallus, trascinati da un Bonomo letteralmente on fire, splendidamente spalleggiato da Scanu, Carboni e Zucca. Tra i Thurpos, orfani nel secondo match anche di Daniela Romano (contusione al ginocchio), Spiga, Serra e il solito Tocco gli ultimi ad alzare bandiera bianca. Tigers finalmente in grado di presentare una difesa più accorta rispetto alle stagioni passate, elemento tecnico che, abbinato all’attacco esplosivo, trasforma i sardi in autentica mina vagante.

In campo domenica a Milano Thunder’s Five, Fiorentina e Patrini Malnate sul glorioso “Kennedy” in un girone che di fatto ha rappresentato una proficua sessione di allenamento per i Campioni d’Italia in vista della semifinale che il 29 settembre li opporrà alla Leonessa Brescia in un affascinante remake della finale scudetto stradominata dai ragazzi di skipper Chiesa. La passeggiata di salute meneghina si era aperta con l’8-0 per manifesta in 6 riprese sui Patrini Malnate, troppo brutti e irriconoscibili per essere veri. Thunder’s trascinati dai veterani Ruisi, Cusati e Dragotto, con Gaetano “orecchio bionico” Casale schierato a sorpresa nel ruolo di difensore obbligato da skipper Chiesa, autore comunque di 13 assistenze. I Tuoni si sbarazzavano successivamente anche della Fiorentina, bissando l’8-0 del primo match, chiudendo la pratica al galoppo per manifesta in 5 riprese. Gigliati sotto tono, tra cui si salvavano Musarella, autore delle uniche 2 valide, Lazzarini e Rinaldi in difesa. Corale meneghina a segno con almeno una valida a testa, diretta magistralmente dagli acuti di Nesossi Scali e Dragotto. In chiusura di girone da segnalare il parziale riscatto della Fiorentina nel 9-0 per manifesta in 5 riprese, ininfluente ai fini della classifica, sui deludenti Patrini. Gigliati di skipper Moricci guidati dal 5 su 5 nel box di un Lazzarini che ha infiammato i compagni Musarella e Raucci. Ottimi segnali per lo staff mediceo anche dalla giovanissima rookie Irene Ribolla, figlia d’arte del grande Annibale, tra i padri fondatori del movimento, protagonista domenica di uno splendido 2 su 5 nel box, suggellato da ben 3 punti battuti a casa. Chi fermerà questi Tuoni schiacciasassi, in visita tra l’altro domani dal sindaco di Milano Beppe Sala?

Il Girone B di scena a Sasso Marconi si è rivelato di fatto il concentramento più combattuto e incerto dei quattro in calendario. Passano i Lampi Milano che hanno dovuto comunque sudare le proverbiali sette camicie per staccare il pass alla Final Four, in particolare nel primo impegno di giornata, opposti ai coriacei Umbria Redskins. Inizio gara disastroso per i milanesi di skipper Molon, scesi a Sasso in modalità vacanziera, sprofondati inopinatamente in un baratro abulico e pericoloso dopo 4 riprese offensive dei perugini, avanti 8-1, trascinati dalle prestazioni scintillanti di Oliveri, Quinci, Pierini e Vintila. Nell’ora più buia, si risvegliavano bruscamente guantoni e mazze milanesi, rimessi in partita dal grande slam del solito Dieng nella parte bassa del terzo che propiziava un big inning da 5 punti che riapriva i giochi. Nella parte centrale della sfida prevalevano l’esperienza e l’accortezza dei Lampi che tra quinto e sesto inning acciuffavano gli avversari, visibilmente scossi dal repentino cambio di inerzia del match, prima di mettere la freccia e prevalere per 10-8 al termine di un incontro vibrante in cui i Pellerossa umbri hanno dimostrato comunque notevoli miglioramenti tecnici su entrambi i lati del campo. Tra i Lampi, che comunque non potranno permettersi ulteriori partenze ad handicap in stagione, da sottolineare la costanza al piatto di Comi e Dieng, ancorati alla difesa “famelica” di un Allegretta nella sua versione “spiritata” quando il gioco si fa duro. Da segnalare tra i milanesi anche la prima assistenza in carriera della giovane rookie Maria “Comina” Lucchet, registrato in un frangente particolarmente caldo della gara.

Maturità e forte abnegazione dei Redskins premiata nel secondo incontro di giornata dal successo prestigioso, 8-4, ottenuto dai Perugini su una Roma All Blinds comunque tosta e competitiva, nonostante l’assenza di Federico Bassani. Redskins sempre avanti in una partita comunque interessante in cui i capitolini hanno cercato a più riprese l’aggancio, trascinati in diamante dalle prove maiuscole di capitan Somma, Abidi, Napoli e Checchi, tentativi puntualmente respinti dalla lucidità dei Pellerossa, protagonisti di una prova corale di enorme maturità, in cui spiccano gli acuti di Oliveri, Pierini e Vintila. Qualificazione appesa quindi all’esito dell’ultima gara in programma tra Lampi e All Blinds, match in cui i milanesi, evidentemente memori dell’avvio da incubo contro gli umbri, partivano concentrati e frizzanti in attacco portandosi sul 4-0 dopo due riprese, prima della reazione capitolina che si materializzava nello splendido 2-run homerun di Napoli nella parte bassa del secondo. Nuovo allungo meneghino firmato Dieng a cui i capitolini replicavano con due segnature al quarto che fissavano lo score sul 5-4 mantenendo la gara in perfetto equilibrio. Nell’ultimo terzo di gara, partiva tuttavia la vorticosa giostra Lampi sulle basi che, trascinata dagli exploit di Dieng (6 su 7 nel box, 1 fuoricampo, 4 punti battuti a casa, 3 assistenze), Allegretta ( 7 su 8, 2 punti battuti a casa, 4 assistenze) ottimamente sostenuti da Comi, Scarso e dal sorprendente rookie egiziano Rami Gerges (4 su 7, 2 punti battuti a casa ) propiziava due big-inning che chiudevano i giochi sul 15-4 con cui i Lampi legittimavano meritatamente la presenza alla Final Four. Da segnalare tra i milanesi la veterana Mariarosa Scotton, scarsamente impiegata in stagione dallo staff Lampi, pronta a contribuire alla causa meneghina nei momenti più caldi. Tra gli All Blinds romani, attesi presumibilmente da un 2020 di profondo restyling, sugli scudi capitan Somma e Checchi con esordio positivo in seconda di Matteo Armellini. Esordio a Sasso Marconi dell’arbitro FIBS Claudio Ferrini con presenza in tribuna del sindaco Roberto Parmeggiani.

Ultimo biglietto per le semifinali in palio a Staranzano, conteso tra Bologna White Sox e Leonessa Brescia con i simpatici bisiaci dello Staranzano nel ruolo di vittime sacrificali, arbitri della contesa nel balance dei punti subiti. Nel match inaugurale, successo felsineo sui padroni di casa per manifesta, 14-0, chiusura dopo 5 inning e gara mai in discussione con i petroniani Yemane, D’Angelillo e Berganti sugli scudi opposto al solo Kakar, ultimo ad arrendersi tra i goriziani.

Nel confronto clou, la Leonessa Brescia ha avuto ragione dei White Sox, 10-6 il finale, sospinta dal solo homer di Toigo e dalle due legnate di un Ghulam straripante, riconfermatosi Homerun King 10 giorni fa, che hanno ribaltato il punteggio, regalando alla Leonessa 6 dei 10 punti segnati. Bologna si è così dovuta piegare allo strapotere muscolare dei lombardi nonostante le prestazioni scintillanti di Berganti e Yemane. Per Brescia in evidenza anche Menoni e il neoacquisto Mormino, utility player assai duttile, uscito finalmente da una serie di infortuni che ne hanno compromesso una carriera promettente a Roma e nei Tuoni. Nella gara che ha chiuso il concentramento bisiaco, ennesima sconfitta per manifesta di Staranzano, liquidata 8-0 in 5 riprese da una Leonessa trascinata dai 5 fuoricampo di Ghulam, che tuttavia non ha volutamente spinto sull’acceleratore sino in fondo per non infliggere una punizione eccessiva agli amici friulani, dolce peccato di fair play che probabilmente è costato ai lombardi il quarto posto in Final Four e un poco invidiabile incrocio con l’Invincible Armada dei Tuoni in semifinale.

Tavola quindi apparecchiata per l’ultimo atto di questa Coppa Italia 2019, fissato per domenica 29 settembre sul “Leoni” di Casteldebole che verrà aperto proprio dalla rivincita della finale scudetto tra Leonessa e Tuoni, playball ore 10, seguita dal confronto piuttosto inedito tra Lampi e Tigers Cagliari. Finale fissata per le ore 15.

L’attività agonistica Baseball per Ciechi proseguirà sabato 21 settermbre al “Cavalli” di Parma con una partita dimostrativa tra i campioni d’Italia dei Thunder’s Five opposti ad una selezione mista di atleti LIBCI, evento inserito prima della gara degli azzurri di manager Gerali contro la Spagna nel Torneo di Qualificazione olimpica 2019.

 

Informazioni su Matteo Briglia 180 Articoli
Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.