San Marino, manifesta numero due

Come 24 ore prima, anche la partita di Godo finisce al settimo inning

Lauro Bassani - PhotoBass
Mattia Reginato ha battuto un fuoricampo da 3 punti
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San Marino era reduce da quattro sconfitte consecutive prima di affrontare sabato scorso Castenaso in garadue. La squadra di Chiarini ha frenato la striscia negativa vincendo per manifesta inferiorità al settimo inning (13-1), si è ripetuta ieri sera a Serravalle contro il Godo (12-1 ancora al 7°) e per la regola del “non c’è due senza tre” ha chiuso prima del limite anche stasera al Casadio (15-0). Vero che Godo ha mollato gli ormeggi, ma il line-up dei titani è in un notevole stato di forma: 13 valide, 9 di queste contro Galeotti, che non è riuscito a ripetere la prova dell’andata che si concluse con la sorprendente vittoria dei rossoblù di Bortolotti.

I due punti in apertura (valide di Giordani e Celli e rimbalzante di Flores) sono solo l’avviso della grandinata che si abbatte sul secondo, interminabile inning difensivo di Godo. Sei giocatori sammarinesi vanno nel box due volte nel corso dello stesso inning dove si evidenzia il fuoricampo da tre punti di Reginato in una ripresa da 10 punti complessivi e 12-0 a fine secondo.

Il resto della partita serve per segnalare il secondo fuoricampo della serata battuto da un Giordani da 4/5, i 17 giocatori complessivi che ha schierato in campo Godo tra attacco, difesa e monte di lancio e la prestazione prive di pecche della coppia di pitcher sammarinesi, il partente Maestri e il “figliol prodigo” Simone che hanno chiuso le sette riprese con una no-hit combinata, concedendo appena una base ball a testa.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.