Undici manager hanno svelato le carte nella conferenza stampa 

La Wbs ha organizzato due distinte presentazioni del Mondiale Under 23, prima a Barranquilla poi a Monteria. Giappone intenzionato a bissare il successo del 2016, i cechi a tenere alto il nome dell'Europa

Gli oltre trecentocinquanta chilometri di distanza tra Barranquilla e Monteria, le due sedi colombiane del Mondiale Under 23, hanno convinto la Wbsc a mettere in piedi due distinte conferenze stampa di presentazione dell'evento. Una a mezz'ora di distanza dall'altra.
A Barranquilla, dove si disputeranno le partite del girone A, il Super Six e le due finali, si sono ritrovate cinque delle sei squadre partecipanti. Assente giustificata (per un ritardo del volo) l'Olanda. I manager sono apparsi motivati e pronti per questo importante appuntamento.
«C'è molto entusiasmo a Barranquilla – ha sottolineato nell'introduzione il presidente della Federazione della Colombia Jimmy Char – questo è il torneo di baseball più importante che la città abbia mai ospitato. Dovevamo prepararci in un tempo molto breve, solo due mesi e mezzo, ma credo che sarà un successo».

GIAPPONE PRONTO PER IL BIS. «Nel 2016 abbiamo vinto tutto – ha detto Atsunori Inaba il manager del Giappone, campione del mondo in carica – Vogliamo farlo ancora». E per provare a fare il bis Inada, che può contare su uno staff composto da Atsuki Tameichi (Chiba Lotte Marines) e Hiroki Kondo (Rakuten Golden Eagles), ha messo in squadra 19 giocatori professionisti.
Dichiarazioni bellicose sono arrivate anche da Jair Fernandez, l'allenatore di un Colombia che vuole sfruttare il fattore campo: «Abbiamo lavorato duramente per selezionare una squadra che potesse rendere orgoglioso questo paese». Fernandez era accompagnato da Jair Camargo, diciannovenne ricevitore che gioca in Rookie league con i Los Angeles Dodgers: «E' un grande onore vestire la maglia della Colombia. Sono nato qui a Barranquilla e non vedo l'ora di giocare davanti alla mia famiglia».
Enrique Reyes, skipper del Messico, punta in alto: «Siamo qui per dimostrare quanto vale il Messico. Penso che possiamo vincere tutto, ma la concorrenza è dura: «Il baseball sta crescendo rapidamente in tutto il mondo. A questo livello qualsiasi squadra è forte».
Dopo il settimo posto del 2016 a Monterrey, Taipei, campione del mondo U21 2014, vuole tornare sul podio: «Puntiamo alle finali», ha detto senza tanti giri di parole il manager Chun I Lin, che può contare su un gruppo di atleti di college e di Industrial League. Il Sudafrica, guidato da Neil Adonis, è arrivato in Colombia «per competere contro tutti. Ho una squadra giovane, ma abbiamo lavorato insieme negli ultimi sei mesi». Nel team sudafricano c'è un solo professionista, Victor Ngoepe, scelto dai Pittsburgh Pirates. Suo fratello Gift (Toronto Blue Jays) è stato il primo giocatore nato in Africano a debuttare in Mlb.
«Il baseball sta crescendo in Sudafrica. Quando mio fratello firmò per. Avevo solo 11 anni, ma giocavo a baseball da quando avevo quattro anni. Il suo successo ha attratto molti bambini».

Da sinistra Harris, Chlup, Gonzalez, Molina, Moya e Lee

 MONTERIA IL GRUPPO DELLA MORTE. Alla press conference di Monteria si sono presentati invece tutti e sei i manager delle squadre del girone B. «Il nostro obiettivo – ha detto il coreano Yeon Soo Lee – è terminare la prima di apertura tra le prime tre squadre, passare al super round, e poi giocare la finale e vincere il titolo».
«Siamo qui per rendere felice il nostro popolo – gli ha fatto ecco lo skipper venezuelano Carlos Moya – Abbiamo costruito un'ottima squadra, sappiamo come giocare a questo tipo di eventi e ci aspettiamo di vincere il titolo mondiale per il Venezuela, per la prima volta nella storia. Quello di Monteria sarà il gruppo della morte».
Anche il tecnico australiano Tony Harris si è detto fiducioso su un grande Mondiale: «Non ci sono piccoli nemici, li rispettiamo tutti, ma siamo qui per finire al primo posto. Veniamo da una medaglia d'argento due anni fa a Monterrey, contro un club giapponese molto forte, ma il nostro team è diverso ora, quindi la nostra aspettativa è di essere il meglio che possiamo. Potremmo non essere sempre la squadra migliore, ma stiamo dando sempre il massimo impegno sul campo. Questo è tutto ciò che chiedo ai miei atleti. Se riusciamo a farlo, non avremo».
Denio Gonzalez, head coach della Repubblica Dominicana, scommette sui suoi ragazzi: «È una squadra giovane, che cerca di ottenere risultati migliori rispetto agli ultimi Mondiali. Siamo qui per giocare a baseball, pensiamo di avere una squadra forte». Il Portorico ha come allenatore la superstar Yadier Molina: «Ci dobbiamo misurare con avversari forti e sarà molto difficile per noi, ma li rispettiamo e al tempo stesso confidiamo nel talento dei nostri giocatori».
«Vogliamo mostrare al mondo – ha dichiarato invece Vladimír Chlup, condottiero della Repubblica Ceca – che, anche in Europa, il nostro sport si sta rafforzando. Il nostro principale punto di forza è il gruppo e attorno ad esso abbiamo costruito la chimica della squadra».

Informazioni su Maurizio Caldarelli 460 Articoli
Giornalista del quotidiano "Il Tirreno" di Grosseto, collabora anche con la Gazzetta dello Sport.

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