Félix Cano: "Difficile giocare in certe condizioni"

Abbiamo parlato con Félix Cano, mitico coach della Selección spagnola, dopo il diluvio che ha fatto rinviare a oggi la partita fra le Furie Rosse e gli Orange

Si dice che nel baseball vinci, perdi o piove: oggi avete giocato un solo inning in mezzo al diluvio.

Oggi il campo era in pessime condizioni già prima dell’inizio della partita. Non volevamo giocare né noi né gli olandesi, è stata l’organizzazione a insistere, dicevano che gli spettatori avevano già pagato il biglietto.  E dopo un inning ha cominciato di nuovo a piovere e il campo è diventato davvero impraticabile.

 

In che condizioni pensi che sarà il campo per le partite di domani [oggi, sabato 22, NdR.]?

In Olanda i campi in genere hanno un buon drenaggio, e se stanotte non piove e continua a soffiare il vento che abbiamo avuto questi giorni, credo che il campo assorbirà bene l’acqua. E per domani non è prevista pioggia. Invece sembra che pioverà molto domenica, e allora non so come faranno per la finale. Credo che l’organizzazione preferirebbe finire di giocare il torneo domani.

 

Allora domani affronterete prima l’Italia in mattinata e poi l’Olanda nel pomeriggio. La decisione di mantenere quest’orario e di non farvi recuperare prima la partita con gli olandesi è stata presa dall’organizzazione autonomamente o siete stati consultati?

E’ stata una decisione dell’organizzazione. Si sono riuniti e ci hanno comunicato che giocheremo alle 11 contro l’Italia, come previsto, e alle 15 contro l’Olanda.

 

Nell’unico inning che siete riusciti a giocare oggi avete schierato sul mound Nacar, mentre era stato annunciato Castillo.

È stata una decisione tecnica. Pensavamo che date le condizioni del campo sarebbe stato impossibile giocare. E allora quando ci hanno obbligato a scendere in campo, sapendo che la partita sarebbe stata probabilmente sospesa, abbiamo preferito risparmiare Castillo e far salire sul mound Nacar, che aveva lanciato un inning e un terzo come rilievo l’altro ieri contro la Repubblica Ceca.

 

Cosa prevede la rotazione per domani contro l’Italia e l’Olanda?

Be’, è una decisione che prende l’allenatore, ci riuniremo per parlarne, ma credo che inizieremo con Castillo contro l’Italia.

 

In che misura è un vantaggio per voi avere in squadra giocatori che militano nel nostro campionato, soprattutto lanciatori che conoscono i battitori italiani?

È un vantaggio per noi conoscere i battitori italiani, ma è uno svantaggio il fatto che anche gli italiani conoscano i nostri lanciatori che giocano nel vostro campionato…

 

Finora la Spagna ha fatto un buon percorso in questo torneo, siete imbattuti.

Si, abbiamo fatto molto bene in attacco e siamo sicuri sul monte. Era un po’ quello che ci attendevamo. Finora abbiamo rispettato le nostre aspettative, quello per cui abbiamo lavorato. Siamo come una famiglia, ci conosciamo un po’ tutti da tempo. È il gruppo che ha fatto bene allo scorso Europeo, con nuovi innesti, ma ci mancano anche alcuni giocatori che erano con noi negli anni scorsi e che non sono potuti venire per questioni personali o di lavoro: il seconda base Angulo, il terza base Golindano, e Rhiner Cruz, che adesso sta giocando in Major. Siamo riusciti a recuperare Guillorme, che è potuto venire perché è sceso dalla Major League al Triplo A nell’organizzazione dei Mets.  Non è potuto venire neanche Paco Figueroa, il manager, che ha un contratto come hitting coach con i Dodgers e questa volta ha preferito assentarsi da un torneo bello ma in cui non c’è molto in palio, come il Super 6, per poter essere presente agli appuntamenti dei prossimi anni.

 

Da quello che si è visto in questo torneo, come vi sembra quest’Italia?

In grande forma. Quest’anno ci sono vari giocatori nuovi e mancano alcuni veterani. Sono molto forti in attacco, con mazze pesanti come Liddi e Colabello -oggi fra tutti e due hanno fatto cinque fuoricampo- e corridori che si muovono molto bene sulle basi. Anche il monte è solido, con dei giovani interessanti. Però con il vento contrario di questi giorni per i lanciatori tutto è più difficile. Qui nei giorni di vento si sono visti problemi di controllo, e i lanciatori sanno che in queste condizioni se i battitori alzano la palla questa viene spedita fuori più facilmente. Anche per la difesa possono diventare insidiosi dei pop in apparenza facili da giocare.

 

Come vedi la Selección per gli appuntamenti dei prossimi anni dell’Europeo e del Torneo PreOlimpico?

Vogliamo rinforzare questo gruppo e preparare per bene l’Europeo. Sarebbe bello prenderci la rivincita dell’ultima finale contro gli olandesi.

 

 

Informazioni su Luigi Giuliani 103 Articoli
Un vita spezzata in tre: venticinque anni a Roma (lanciatore e ricevitore in serie C), venticinque anni in Spagna (con il Sant Andreu, il Barcelona e il Sabadell, squadra di cui è stato anche tecnico, e come docente di Letteratura Comparata presso le università Autónoma de Barcelona e Extremadura), per approdare poi in terra umbra (come professore associato di Letteratura Spagnola presso l'Università di Perugia). Due grandi passioni: il baseball e la letteratura (se avesse scelto il calcio e l'odontoiatria adesso sarebbe ricco, ma è molto meglio così...).

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