College World Series, la prima volta di Bocchi

Al via nel week-end la kermesse che incoronerà la vincente del titolo NCAA 2018. Grandi favorite Florida e Oregon State, ma attenzione alle sorprese come Arkansas, North Carolina, Mississippi State e Texas (in salsa tricolore)

Matteo Bocchi

Mai come in questa edizione la 10 giorni di baseball NCAA che andrà in scena sul diamante del TD Ameritrade Park di Omaha, nel Nebraska, appare incerta e sicuramente emozionante con tante compagini in grande forma e giovani talenti pronti a mettersi in mostra sul massimo palcoscenico nazionale a livello amatoriale.
Per il nostro baseball la grande soddisfazione di avere, per la prima volta, con il lanciatore Matteo Bocchi un giocatore fra i partecipanti e possibili protagonisti. E' giusto sottolineare che questa notizia ha richiamato sul movimento del batti e corri di casa nostra l'attenzione della stampa e dei siti sportivi più importanti italiani e d'Oltreoceano ed ora tocca al giovane talento cresciuto nel vivaio della Crocetta emozionare come ha già fatto nel match decisivo per l'ammissione alle College World Series della sua Texas. Probabilmente salvo sorprese il suo ruolo potrebbe essere quello di rilievo lungo in una delle prime due partite del mini torneo che giova ricordarlo vedrà le 8 partecipanti affrontarsi col tradizionale sistema della "doppia eliminazione" (nessuna esclusione diretta ma solo alla seconda sconfitta), con divisione in 2 raggruppamenti da 4 squadre ciascuno: le vincenti si scontreranno poi nella finale vera e propria al meglio dei 3 incontri fra il 25 ed il 27 giugno per aggiudicarsi il titolo nazionale attualmente in mano a Florida che è anche, assieme ad Oregon State, la principale favorita. Subito alle spalle delle 2 regine di tutta la stagione regolare 2018 troviamo sicuramente Arkansas, Texas Tech e North Carolina ma attenzione alle due outsider di lusso come Washington e soprattutto Mississippi State, una squadra che ha elevato tantissimo il proprio rendimento nella post-season e sembra la compagine del "destino" essendo arrivata fino a questo punto dopo tante traversie.
Analizzando in dettaglio gli accoppiamenti su un lato del tabellone, si presenta subito molto intrigante la sfida d'apertura fra Oregon State e il suo roster ricco di talento (Bryce Fehmel, Luke Heimlich e Nick Madrigal in primis) e North Carolina così come quella fra le due vere sorprese arrivate alle College World Series cioè Mississippi State e Washington, alla sua prima partecipazione assoluta a questa tradizionale celebrazione del baseball universitario.
Dall'altra parte si inizierà con una grande sfida fra Arkansas ed il suo monte di lancio profondo e di talento e Texas che arriva ad Omaha sull'onda dell'entusiasmo ed in grande forma sia sul monte che in battuta con Kody Clemens (3 fuoricampo per lui nei Super Regional).
A chiudere il quadro del primo turno, molto equilibrata Florida-Texas Tech con i Gators che hanno avuto la meglio su Auburn solo in gara-3 ma che ora dovrebbero vedere il ritorno nel lineup di J.J. Schwarz per cercare di "demolire" i forti lanciatori dei texani, primi fra tutti Caleb Kilian e Davis Martin.
Ci sbilanciamo in un nostro pronostico: possibile finale fra Oregon State ed Arkansas con il successo dei primi che riporterebbero il titolo Ncaa a Corvallis per la prima volta dal 2007.

 

Informazioni su Andrea Palmia 148 Articoli
Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.

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