Un gran bel girone d'andata sotto il segno dell'UnipolSai

In serie A1 crescono livello e spettacolo, ma non spettatori. La Fortitudo al giro di boa con una tripla corona di squadra. Rimini crolla ma ha un rendimento migliore del 2017. Le chance di Parma e Nettuno

Lauro Bassani - PhotoBass
Giuseppe Mazzanti
© Lauro Bassani - PhotoBass

Quello che è andato in archivio sabato notte è stato innegabilmente il girone di andata dell'UnipolSai Bologna, campione di primavera con una sola sconfitta (rimediata allo Steno Borghese dal Città di Nettuno) e soprattutto con un'evidente superiorità tecnica.
Il nove allenato da Lele Frignani a metà regular season ha in tasca la "tripla corona di squadra": miglior attacco a 300, miglior monte di lancio a 2.14 e miglior difesa con 11 errori. Numeri che sono stati migliorati nel week-end più impegnativo, contro il Rimini campione d'Italia in carica, che si era presentato al playball di giovedì sera allo "Stadio dei Pirati" con una sola sconfitta.
Bologna, anche se nel 2017 la regular season fu effettuata a due fasi, con un gironcino a quattro iniziale, ha un saldo attivo di quattro incontri rispetto alla passata stagione (15-5), ma sorprendono soprattutto i distacchi rispetto alle rivali. Rimini, che ha comunque cinque sconfitte in meno (12-8 nel 2017), è a due incontri, tallonato da Parma e Nettuno, con il San Marino vicecampione in carica già a sei incontri di distanza, al quinto posto, anche se ha una sconfitta in più dell'anno scorso (14-6).
Il settantesimo campionato di A1 sta regalando partite mai scontate, divertenti, appassionanti e con squadre ben attrezzate. Il grande pubblico, purtroppo, non sembra accorgersene. Alla fine del girone d'andata l'affluenza maggiore si è avuta in gara1 del derby emiliano Bologna-Parma al Falchi, con 610 spettatori; subito dopo Rimini-Bologna dell'altra sera con 600. Finora sono state però solo tre le gare (la terza è Parma-Rimini, con 11 sportivi) che hanno raggiunto 500 unità. Un po' poco, considerato, ripetiamo, l'innalzato livello per la nuova normativa che ha sì tolto spazio ai lanciatori italiani, ma sta consentendo ai manager rotazioni di qualità. Gli stessi fanalini di coda Padule e Nettuno City, condannati a giocarsi solo la settima posizione nelle rimanenti quattordici gare, stanno onorando il campionato: Sesto Fiorentino è stato l'unico, prima del Bologna, a mettere al tappeto Rimini; il City ha una media battuta migliore del San Marino.
Il girone di ritorno, che scatterà dopo la trasferta a Rotterdam in Coppa Campioni per Bologna, Rimini (e se nello scorso week-end avesse pensato al trofeo che manca dal 1989?) e San Marino, avrà in ogni caso molte cose da dire e tanti verdetti da emettere. Dietro alle big si sono sistemate Parma e Città di Nettuno, che sembrano avere le carte in regola per tentare addirittura un miglioramento delle posizioni attuali: i cubani Casanova e Garcia possono continuare a far volare i ducali di Gianguido Poma, mentre Richmond e i suoi rilievi hanno le chance per riportare alle semifinali il glorioso Nettuno.
San Marino, che ha un monte di lancio da finale scudetto, soffre tremendamente nel box di battuta e l'infortunio di Epifano ha peggiorato le cose. La Coppa Campioni, con l'esperienza dell'ex Major league Chris Colabello dentro il line-up, può rappresentare un nuovo inizio. Mario Chiarini, con l'amico d'infanzia al suo fianco (che però tornerà in campionato solo a luglio), può provare a dare una scossa, per rientrare tra le quattro, sapendo che nei playoff tutto può succedere. Ma nemmeno Padova, che ha portato a casa l'unica gara del settimo turno disputata contro i sammarinesi, sembra tagliato fuori. Bill Sandillo ha dato un'identità ai veneti e può cominciare a raccogliere i primi frutti, se Habeck e Pino continueranno a crescrere sulla collinetta. Ne vedremo insomma delle belle.

Informazioni su Maurizio Caldarelli 460 Articoli
Giornalista del quotidiano "Il Tirreno" di Grosseto, collabora anche con la Gazzetta dello Sport.

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