Successo o flop? La Cremona questa volta non ha fatto il pieno

Il punto però non è questo, ma che anche quel poco di diverso di cui si è sentito parlare, a proposito dell'IBL, è rimasto fuori dalle conclusioni

Sabato scorso a Bologna, anzi a Calderara di Reno, "La Cremona" (il tris Antolini-Baldassini-Sforza, quello che a marzo ha creato i presupposti per la bocciatura delle proposte del presidente Fraccari all'assemblea di Parma) ha chiamato di nuovo a raccolta baseball e softball italiani, sotto lo slogan #iosonoilcambiamento. In vista delle elezioni federali meno prossime e più venture.
Oggi è stato pubblicato quanto è uscito dai quattro tavoli di lavoro del Meeting Hotel.
Confesso, nei due giorni di attesa non sono riuscito a dirmi se sia stato un successo, oppure un fiasco. Una quarantina di presenti – "50 per gli organizzatori 30 per la polizia" verrebbe da dire – e una fetta di questi senza diritto di voto. A quello che doveva essere il tavolo principale, il numero uno rappresentate tre società dell'IBL e una dell'ISL. Certo c'è a chi è andata magari anche peggio.
Di sicuro c'è un fatto, anzi due. La federazione, quella italiana, ha fatto sapere attraverso l'ufficio comunicazione che i vicepresidenti Fochi e Sanna erano impossibilitati a partecipare causa la concomitante Umpire Convention a Roma; quella europea, col presidente Esselman, ha scritto facendo gli auguri al meeting.
Ma, passiamo alle somme. Quelle tirate, da "#iosonoilcambiamento" e da inserire nel futuro programma.
Lega, partite di campionato spot nelle grandi città, partite di domenica, migliori accoglienza negli stadi, critiche all'attuale gestione di informazione e comunicazione, idea di tutte le partite in streaming, mettendo tutto prima del livello tecnico. Accademia da cambiare. Di nuovo, l'idea di un "cinque o sei nazioni" per squadre nazionali. Questo a livello di vertice.
Per l'attività giovanile: "massiccio" investimento della FIBS sulle scuole, campionati piuttosto che tornei, con autonomia decisionale alle regioni, doppio incontro, adeguamento ai regolamenti internazionali per le categorie. Maggiore autonomia ai comitati regionali non solo a proposito di campionati.
A parte il "Super-six", di nuovo nulla. Anche perché, almeno dal "tavolo-uno" – quello a cui ho partecipato, anche se non fino alla fine – non sono state messe nero su bianco un paio di ideuzze che almeno il sapore della novità l'avevano. Due campionati "IBL" diversi, in due alternative. O uno al nord e uno al sud, in periodi diversi dell'anno. Oppure uno da marzo a ottobre più economico, con in mezzo, fra andata e ritorno, un torneo d'eccellenza di livello più alto e maggior libertà sui giocatori, da costruire e vendere come avvenimento. Almeno poteva essere un'idea per muovere le acque.

Informazioni su Mino Prati 844 Articoli
Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.

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