Tegola sul Rimini, il CONI sospende Sandy Patrone

Il controllo anti-doping risale alla settimana di European Cup di Brno, al termine dell'incontro tra i Pirati e Door Neptunus. Patrone, da sempre professionista esemplare, si stava curando per un infortunio

Il comunicato del Coni recita così: "La seconda sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, vista la richiesta di immediata sospensione dall'attività agonistica dell'atleta Sandy Erasmo Patrone, tesserato della FIBS, presentata dall'Ufficio di Procura Antidoping, rilevato che l'atleta in questione è risultato positivo all'analisi del primo campione al controllo effettuato dalla IBAF presso il Laboratorio Antidoping di Dresda, al termine dell'incontro di Coppa Campioni "Door Neptunus (NED) – ASD Rimini Baseball (ITA)", disputata il 22 giugno 2014 a Brno, e considerato che la IBAF, con nota del 25 luglio 2014, ha richiesto al CONI-NADO di occuparsi dell'eventuale irrogazione della sospensione cautelare nei confronti dell'atleta in questione – in ordine alla violazione – ai sensi dell'art. 7.8 delle Norme Antidoping della Federazione Internazionale, ha disposto l'immediata sospensione dall'attività dell'atleta Sandy Erasmo Patrone".

Un autentico fulmine a ciel sereno nella Casa dei Pirati, anche e soprattutto perché si sta parlando di un professionista esemplare oltre che di una persona per bene. Il pitcher di Rimini è dir poco affranto ma nello stesso tempo è già all'opera per dimostrare l'estraneità all'uso volontario di sostanze vietate, men che meno dopanti. Bisogna infatti sottolineare che il controllo di cui sopra risale al girone di qualificazione di European Cup disputato a Brno, quando Patrone era infortunato per via di uno stiramento accusato qualche settimana prima a Parma. Patrone non ha preso parte a quella competizione e si stava curando. Ora bisogna capire se qualche medicina assunta in quel periodo ha alterato il controllo anti-doping e infatti stamani il lanciatore italo-dominicano stava effettuando controlli di spontanea volontà (oltre al fatto che la società riminese ha fatto immediata domanda di controanalisi al Coni). "In 15 anni di carriera di cui 8 in nazionale – dice Patrone – questa era l'ultima cosa che mi sarei mai aspettato. E' una situazione senza senso, io voglio dimostrare che sono pulito. Se hanno sbagliato quelli del controllo anti-doping è un errore inammissibile, se invece abbiamo sbagliato noi con qualche medicinale, dobbiamo scoprirlo subito. Sto facendo tutti gli esami possibili e immaginabili".

Informazioni su Cristiano Cerbara 457 Articoli
Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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