Azionariato popolare a Nettuno? Ecco le ipotesi…

L’occasione della presentazione della partita in memoria di Hugo Chavez ci ha permesso di “rubare” due battute con Alfonso Gualtieri, direttore sportivo del Nettuno Bc, riguardo il progetto di azionariato popolare di cui si è parlato ad inizio stagione. Soprattutto in un momento dove, pur a stagione iniziata, il reperimento delle risorse è un problema d’attualità.

“Stiamo studiando una formula che ci consenta di allargare la base e la partecipazione al Nettuno Bc, certo con le dovute e debite differenze ma comunque sulla scorta di quello che viene fatto col Barcellona nel calcio – ha detto – semplificando potremmo riassumere una sorta di ‘una testa-un voto’. Questo per evitare che una persona, comprando un numero molto alto di quote, di fatto diventi padrone della società. Vogliamo evitare questo, anche se sicuramente ci sarà sicuramente la formazione di una o più cordate. Più che altro stiamo studiando anche un modo per evitare che ci siano prestanome che poi facciano capo a qualcun altro e che ottengano l’effetto di cui sopra. Io quest’inverno sono stato chiamato al salvataggio di questa società e voglio che anche i tifosi e gli appassionati siano coinvolti in questo progetto”.

Ma i soci dovranno poi di volta in volta contribuire economicamente quando ce ne sarà necessità, oppure la formazione del capitale sarà “una tantum”? “E’ una delle questioni in ballo, se creare un azionariato popolare nel senso stretto del termine (come una sorta di società per azioni dove i soci sono coinvolti nel bene e nel male rispetto all’andamento economico, nda), oppure creare un consiglio che abbia sì potere decisionale ma non necessariamente economico”. 

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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