L’occasione della presentazione della partita in memoria di Hugo Chavez ci ha permesso di “rubare” due battute con Alfonso Gualtieri, direttore sportivo del Nettuno Bc, riguardo il progetto di azionariato popolare di cui si è parlato ad inizio stagione. Soprattutto in un momento dove, pur a stagione iniziata, il reperimento delle risorse è un problema d’attualità.
“Stiamo studiando una formula che ci consenta di allargare la base e la partecipazione al Nettuno Bc, certo con le dovute e debite differenze ma comunque sulla scorta di quello che viene fatto col Barcellona nel calcio – ha detto – semplificando potremmo riassumere una sorta di ‘una testa-un voto’. Questo per evitare che una persona, comprando un numero molto alto di quote, di fatto diventi padrone della società. Vogliamo evitare questo, anche se sicuramente ci sarà sicuramente la formazione di una o più cordate. Più che altro stiamo studiando anche un modo per evitare che ci siano prestanome che poi facciano capo a qualcun altro e che ottengano l’effetto di cui sopra. Io quest’inverno sono stato chiamato al salvataggio di questa società e voglio che anche i tifosi e gli appassionati siano coinvolti in questo progetto”.
Ma i soci dovranno poi di volta in volta contribuire economicamente quando ce ne sarà necessità, oppure la formazione del capitale sarà “una tantum”? “E’ una delle questioni in ballo, se creare un azionariato popolare nel senso stretto del termine (come una sorta di società per azioni dove i soci sono coinvolti nel bene e nel male rispetto all’andamento economico, nda), oppure creare un consiglio che abbia sì potere decisionale ma non necessariamente economico”.
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