"Basta con questa Federazione": Bagialemani sfida Fraccari

Un gruppo al lavoro per le elezioni del prossimo consiglio. "Il baseball sta morendo, però nessuno lo dice". La IBL, il caso Nettuno e non solo. L'idea: 20 squadre in serie A, coinvolgimento delle grandi città

Io cercherò in tutti i modi di mettere il bastone tra le ruote a questa gestione federale”. Alt, fermiamoci. Si parla della situazione di Nettuno, della maglia numero 20 che sarà ritirata il 18 aprile, di un ritiro “vero, non seguo nessuno quest'anno”, ma Ruggero Bagialemani va oltre e lancia la sfida al presidente della Fibs Riccardo Fraccari, senza usare mezzi termini: “Ha distrutto il baseball nazionale. Mi stupisco di Fochi che ha condiviso con me l'esperienza nella Nazionale più forte di tutti i tempi e non salvaguardia il patrimonio di giocatori, stanno perseverando in errori”.

Fermiamoci, appunto, è l'annuncio di una candidatura? “C'è un gruppo, ho diversi contatti in tutta Italia, abbiamo tre anni di tempo per preparare tutto e ridare spazio alla meritocrazia. Mi hanno chiamato in molti, ci stiamo muovendo, io non so nemmeno come si faccia a votare però sarò sicuramente contro questo consiglio federale

Gruppo composto da chi? “E' presto per dirlo, ho avuto contatti in diverse regioni”.

Con quale progetto? “Il ritorno a una serie A tutta nostra, gli americani non sono stupidi, non hanno l'anello al naso e non investono su un campionato inesistente. Poi hanno gli scout e guardano ormai in tutto il mondo, quello che è fallito è il discorso delle franchigie e il rapporto con la Mlb, solo che questo nessuno ha il coraggio di dirlo”.

Sì, ma cosa proponete? “Venti squadre, due gironi, coinvolgimento delle grandi città, un campionato che dura 6-7 mesi, investimento sui settori giovanili e se necessario andare incontro a chi ha delle difficoltà

In che senso? “Occorre rompere l'ipocrisia, nessuno dice che i soldi sono finiti e che per uno sport povero come il nostro non possiamo chiedere la luna alle società né si può pensare di fare per forza un torneo, nemmeno lo chiamo campionato, con otto squadre senza seguito e una formula cervellotica

Senza seguito? “Il baseball sta morendo, Nettuno fa due mezze squadre, mentre quella forte è andata a rafforzare le pretendenti al titolo. E' una sconfitta, va riconosciuta. Al tempo stesso fra Nettuno e Godo tre formazioni arrivano da città con meno di 50.000 abitanti, resta la via Emilia ed è finito tutto. Vogliamo chiamarlo campionato? Per piacere…

A Nettuno, però, si parla di “regia” di Bagialemani su diverse questioni. Anzi, il tuo nome è legato al fallimento delle trattative… “Certo, quando le cose non vanno ci sono sempre io dietro. Adesso basta, sono disgustato, quello che è successo è una vergogna e offende quelli che hanno dato la vita per questo sport nella città del baseball

Cosa hai fatto, allora? “Ho lavorato per non far sparire il Nettuno Bc, quello dei 17 scudetti, di Tagliaboschi, Faraone, di tutti quelli che sapete. Volevo che ci ritrovassimo tutti sotto un'unica bandiera, le diverse società lavorano su campi comunali, siccome siamo la città del baseball era giusto che si facesse uno sforzo da parte di tutti. Mi sono battuto in tal senso, non ho potuto nulla contro i giochi di piccolo potere”.

Non avevi contattato Morville come allenatore? “Sì, l'idea era quella della A federale, come poi hanno fatto a Grosseto, il Nettuno è nato grande e tale deve restare, invece sarà esposto a una serie di figuracce in Ibl quest'anno e non lo merita

E non hai mai trattato per sistemare i giocatori altrove? “Assolutamente no, fra l'altro molti nemmeno erano tesserati. Ecco un altro dei problemi, volevo rifare tutto perché non ci fossero più i cartellini di questa o quella società, ma solo del Nettuno. Così non è stato, quindi mi sono fatto da parte”.

E stavolta sembra che sarà davvero la prima stagione senza Ruggero protagonista: “Il 18 sarò allo stadio, ringrazio la società per il gesto di ritirare la maglia ma sognavo che sarebbe avvenuto prima di una finale scudetto”.

E il futuro è Bagialemani candidato presidente? “Per ora non ci penso, anzi lo faranno altri, basta che finisce questa gestione”. 

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