L'Italian Baseball League dopo 35 anni perde Grosseto

Il Mastiff di Biagioli esce dalla franchigia. "Non voglio creare turbative". Ceciarini: "Non ha mai consegnato un business plan credibile e le necessarie garanzie tecniche. Non possiamo mettergli a disposizione lo stadio"

L'Italian Baseball League perde Grosseto dopo trentacinque stagioni. E' la conseguenza dell'ultimo colpo di scena in Maremma: il presidente del Mastif, Danilo Biagioli, non presenta le richieste garanzie a Ceciarini e Borghi, sbatte la porta e abbandona il Progetto Grosseto. «Non voglio creare turbative – spiega Biagioli – e me ne vado, anche se a malincuore». «Mi dispiace – aggiunge – perché l'accordo di franchigia l'ho scritto io e ci credevo. Ma certi episodi, come i giocatori che mi sono stati portati via dal gestore dello stadio, mi hanno convinto a fare questa mossa. E poi diciamocelo: non ero garantito fino in fondo su nulla e strada facendo sarebbe stato anche peggio. A spingermi verso questa decisione è stato anche il consiglio direttivo del Mastiff, con in testa il vicepresidente Cacciatore, che mi ha invitato a cambiare strada. Se devo essere sincero, adesso mi sento libero, padrone di prendere delle decisioni».
Ultimamente il rapporto tra Biagioli e la franchigia è stato turbolento, ma ad un certo punto sembrava essere stato trovato un accordo, per il bene della franchigia. «Avevo accettato il manager Minozzi e il suo staff, come era stato imposto dal vicesindaco Borghi – sottolinea Biagioli – ed ero pronto a prendere i giocatori ex Bbc Grosseto, ma al momento di chiudere l'operazione mi è stato comunicato che Minozzi e gli atleti avevano scelto il Grosseto e la serie A federale, anzi mi è stata letta un'email con l'annuncio della presentazione per il sabato successivo».
«La mia decisione di abbandonare il Progetto Grosseto è una sconfitta per chi ci ha messo la faccia – conclude Biagioli – e una vittoria di chi non ce l'ha messa. Sono passato sopra a tante cose, come il fatto che la Enegan (azienda grossetana, ndr) era pronta a sponsorizzare le società della franchigia ma non il Mastiff, mi sono fatto da parte per la gestione dello stadio, ma è stato tutto inutile ed ho preferito uscire di scena. E sono convinto che senza di me staranno tutti benissimo».
Biagioli però non sembra intenzionato a mollare: «Ho una trattativa ben avviata per spostare la squadra a Firenze, ma devo prendermi 2-3 giorni: devo rivedere la programmazione fatta per Grosseto e parlare con dirigenti e giocatori». Biagioli, che ha perso Santaniello e forse Giovannini, passati al Grosseto in A federale, ha messo sotto contratto gli stranieri Angel Marquez e Rolexis Molina e ha chiesto il visto per due cubani, un lanciatore, Norberto Gonzalez, e un battitore designato. Nel probabile accordo con la Fiorentina ci sarà anche un gruppo di fedelissimi, a partire da Michele Omarini e Gabriele Gori. Sfumati invece gli ingaggi di Pizziconi, Retrosi e Caradonna, che alla fine hanno scelto di rimanere a Nettuno.
Biagioli ha già preso la sua decisione, ma il presidente del Progetto Grosseto, Massimo Ceciarini, fa sapere che solo «nella prossima seduta il comitato di franchigia valuterà se siano ancora sussistenti i presupposti di permanenza della società di Biagioli all'interno del Progetto Grosseto». Ceciarini svela anche altri particolari: «La indisponibilità dello stadio Jannella è stata la inevitabile conseguenza, più volte prospettata, del mancato invio al vicesindaco assessore Borghi, entro il termine ultimativo posto nella ultima riunione di franchigia, di un chiaro e credibile business plan contenente indicazione sia pure di massima delle risorse tecniche ed economiche per l'allestimento di una squadra competitiva, non potendo la città permettersi un altro campionato non all'altezza del suo passato sportivo»
«Aspettavamo in questi giorni – ridabisce Ceciarini – le garanzie tecniche ed economiche, che probabilmente Biagioli non è in grado di fornire».
«L'uscita di scena del Mastiff dal Progetto – aggiunge Ceciarini – è comunque una delusione, perché l'Ibl a Grosseto era una delle priorità al momento di mettere intorno ad un tavolo tutte le società. Rimane un vuoto che si cercherà di colmare il prossimo anno».
Ceciarini però guarda avanti con fiducia: «Abbiamo più tempo per mettere in piedi il progetto di rilancio, dal punto di vista tecnico e dell'immagine. Non ci sarebbe servito onestamente a nulla un altro torneo con poche vittorie e tante sconfitte. Dobbiamo tornare a riempire lo Jannella, anche se in una serie inferiore, con una squadra che vince, costruita nel segno della grossetanità, come è quella messa in piedi da Mazzei».
Era dal 1979, quando il notaio Giorgio Ciampolini decise di fare un passo indietro e ripartire dalla seconda divisione, che il Grosseto mancava dal massimo palcoscenico, su cui salì definitivamente nel 1971, dopo l'esordio del 1977. Come in quella occasione, il Grosseto Baseball riparte dal piano di sotto per creare i presupposti per un ritorno in grande stile nell'Ibl, magari dal 2015.

Informazioni su Maurizio Caldarelli 460 Articoli
Giornalista del quotidiano "Il Tirreno" di Grosseto, collabora anche con la Gazzetta dello Sport.

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