Forza Azzurri, che ce n'è ancora una…

Un'altra meravigliosa Italia superata solo nelle riprese finali (5-4) dai favoriti del torneo. Sul 4-0 con fuoricampo di Colabello e un grande Tiago Da Silva. Poi la rimonta. Ma nessuno si permetta di criticare

D'accordo. Questa sera l'Italia ha perso. Dopo aver stradominato sulla Repubblica Dominicana con 10 Major Leaguer stramilionari in campo per più di metà partita. Ma che nessuno, e lo voglio sottolineare, si permetta anche solo di provare a muovere una di quelle critiche alle quali solo noi italiani siamo abituati.

Non ricominciamo con la solita: "hai visto, tanto valeva portare solo giocatori nati in Italia", per non parlare di tante altre immense stupidaggini sentite da febbraio ad oggi. Anche da parte di chi poi è stato lestissimo a salire sul carro appena ne ha avuto l'occasione. Irrispettose, non solo per chi ha avuto la possibilità in quest'occasione di vestire una casacca che ha sempre sognato, insieme ai parenti che tanti anni fa sono dovuti scappare dall'Italia perchè la situazione economica lo imponeva (e vista la situazione mi auguro non debba succedere adesso la stessa cosa a nessuno di noi), ma anche nei confronti di chi da mesi si fa un mazzo tanto per raggiungere quell'obiettivo.

Parlo dello staff e parlo di quei giocatori nati in italia, che fanno parte del roster o che hanno partecipato a tutta la trasferta rimanendo esclusi solo per una ragione numerica. L'Italia ha dato stasera un'altra grandissima dimostrazione di essere squadra, di essere in grado di giocare punto a punto con i migliori giocatori del pianeta. Ha colpito subito duro la spocchiosità e l'arroganza di un assembramento di campioni che credevano di farsene un sol boccone. Tre basi ball, una volata di sacrificio di Liddi e un fuoricampo strepitoso di Colabello. Poi a difendere, con un Tiago meraviglioso, bravissimo, intelligente. E loro "woom" a sventolare, con la faccia sempre più scura. Poi, si sa, questi non scherzano e appena possono colpiscono in modo letale. L'han fatto due volte, con altrettanti fuoricampo. Ma guarda caso, in entrambi i casi, appena prima c'è stata una chiamata dubbia dell'arbitro. Nel secondo caso, poi, addirittura clamorosa. E così è stato anche in occasione di un out macroscopico negato su assistenza di Liddi in seconda. Mi fermo qui, altri sono stati più espliciti, io non mi permetto. Ma inizio a pensare che non abbiano tutti i torti…

Peccato! Si, l'Italia ci ha messo anche del suo, sbagliando un paio di occasioni (ma chi c'era dall'altra parte?) e commettendo un paio di incertezze difensive, in situazioni non facili, immediatamente punite al settimo inning. La partita è tutta qui, finita sul 5-4 per loro. Non c'è altro. Gli azzurri avevano uno sguardo ovviamente triste a fine partita. Ed è giusto così, l'hanno detto, sono là per vincere, non per perdere di poco come succedeva prima, ma domani, se non già questa notte, si renderanno conto che hanno fatto una cosa grande, grandissima. E domani torneranno in campo con ancora più grinta. E chissà… grazie comunque, provateci di nuovo!

Informazioni su Matteo Desimoni 337 Articoli
Nato a Parma l'8 febbraio 1978, laureato all'Università di Parma in Scienze della comunicazione, con tesi di laurea "La comunicazione in una società sportiva: il caso dell'A.S.D. Baseball Parma", collaboratore della "Gazzetta di Parma", iscritto all'ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, dal settembre 2009. Ha collaborato nel 2005 anche con "L'informazione di Parma". Dal luglio 2009 a fine agosto 2011 ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa della società A.S.D. Baseball Parma. E' l'ideatore e direttore responsabile del periodico gratuito "Baseballtime" distribuito sui campi da baseball della provincia di Parma. Ha iniziato la carriera da giocatore a 8 anni, nel 1986 nelle giovanili dell'Aran Group, poi ha militato in diverse squadre della provincia di Parma e debuttato in serie B con il Sala Baganza e in serie A2 con la Farma Crocetta nel 1998. Dal 2002 al 2008 ha allenato le giovanili di Crocetta e Junior Parma.

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