Pirati, l'hot corner è affare di Ramon Castro

Ufficializzato l'ingaggio del 33enne interno venezuelano con una lunga esperienza da Pro alle spalle. Il manager Catanoso: "Lo seguivamo da tempo. Ha sempre giocato ad alti livelli, sarà il nostro terza base"

Già sulla bocca di molti da qualche settimana, l'ingaggio di Ramon Castro è stato ufficializzato dalla società del presidente Zangheri. Il 33enne interno venezuelano va dunque a prendere il posto lasciato vacante in terza base da Luis Maza. Ecco le caratteristiche di Castro come da comunicato ufficiale dell'ufficio stampa dei Pirati. 

Nato a Valencia, nello stato del Carabobo, il 23 ottobre del 1979, Castro è un utility che in carriera ha ricoperto tutte le posizioni del diamante, con una predilezione particolare per il ruolo di interbase (oltre 450 le gare disputate come shortstop tra i Pro negli Stati Uniti, mentre sono state 167 quelle nell'hot corner e 151 quelle sul cuscino di seconda base).

Alto 182 centimetri per 88 chilogrammi, il neo Pirata, che batte e tira destro, è stato scelto per la prima volta ancora giovanissimo (era il lontano 1996) dagli Atlanta Braves, coi quali ha debuttato poi l'anno successivo vestendo la casacca di Eugene (A-): in 71 partite, il venezuelano ha chiuso con .199 di media battuta e 23 rbi. Nel 1998, alla seconda stagione con gli Emeralds, le medie sono cresciute (.260 nel box con 33 rbi), tanto che Castro, un anno più tardi, si è guadagnato la promozione in Singolo A con Macon (identiche le cifre, ovvero .260 di media con 33 rbi, ma anche 13 basi rubate).

Dopo un campionato in A+ con Myrtle Beach (.252 nel box con 44 rbi in 108 gare), nel 2001 il neo Pirata si è quindi diviso tra Greenville (AA) e Richmond, formazione con cui ha debuttato in Triplo A (36 apparizioni in diamante con .222 di media e 15 rbi). La medesima situazione si è poi ripetuta sia nel 2002 che nel 2003, stagioni nelle quali Castro ha fatto la spola tra AA e AAA, sempre con Greenville e Richmond.

Una volta rilasciato dalla franchigia della Georgia, nel 2004 il venezuelano è stato quindi firmato da Oakland. Ed è stato proprio con gli Athletics che il neo Pirata ha raggiunto il proprio apice in carriera: dopo essersi diviso tra Doppio A (con Midland) e Triplo A (a Sacramento), infatti, il 21 giugno dello stesso anno il nativo di Valencia ha avuto la grossa soddisfazione di esordire in Major, seppur nella sconfitta dei suoi Athletics nella casa degli Angels (per Castro, impiegato come pinch hitter, subito il primo rbi in carriera). In totale, nella sua unica stagione nell'olimpo del baseball, il neo Pirata è sceso in campo in 9 occasioni, con .133 di media battuta (2/15) e 3 rbi. In difesa, è stato impiegato quasi esclusivamente come terza base.

L'avventura con Oakland è durata comunque un solo anno e così, nel 2005, Castro ha accettato la proposta di Washington, franchigia con cui ha disputato una quarantina di gare divise tra A+ con Potomac e AA con Harrisburg (.285 nel box, con 30 rbi e 9 fuoricampo).

Dopo aver saltato l'intera stagione 2006, l'anno successivo il venezuelano è finito nella indipendente Atlantic League, dove ha vestito la casacca di Newark: in 88 partite, ben .343 la sua media battuta, con 49 rbi e 9 homer. Ancora migliore, almeno numericamente, è stato poi il campionato 2008, chiuso addirittura a quota .352 nel box, con la bellezza di 84 rbi e 23 fuoricampo. Sempre nel medesimo anno, si è tolto pure la soddisfazione di vincere il titolo di MVP nell'All Star game dell'Atlantic League. Un anno più tardi, invece, le gare con i Bears sono state appena un paio, questo perché, a giugno, è arrivata la firma con San Francisco, organizzazione che lo ha spedito in Doppio AA con Connecticut (.277 di media  e 13 rbi in 49 partite).

Il 2010, invece, Castro lo ha speso principalmente in Atlantic League (questa volta a York, con un ottimo .339 di media battuta, 37 doppi, 85 rbi – record in carriera – e qualcosa come 68 gare consecutive senza errori) e Oaxaca, nel Triplo A messicano (appena 5 apparizioni con 3/15 nel box). Da segnalare, inoltre, come in garaquattro della finalissima di Atlantic League contro Bridgeport, sia stata proprio una volata al 10° inning di Castro a regalare ai Revolution il primo titolo della propria storia. Un successo che York ha poi subito bissato l'anno successivo, stagione in cui il neo Pirata è sceso in campo in 80 partite, con .323 di media battuta, 62 rbi e 14 homer. A questo vanno poi aggiunte le 13 apparizioni con Veracruz, formazione del campionato messicano (.280 nel box e 7 rbi).

Lo scorso anno, infine, Castro ha vestito esclusivamente la casacca dei Revolution, disputando complessivamente 105 partite, con .288 di media offensiva, 23 doppi, 14 fuoricampo e 67 rbi. In difesa, 10 gli errori commessi.

Durante l'inverno, poi, il neo Pirata si è comportato davvero egregiamente anche nel campionato del proprio paese, tanto da chiudere tra le fila delle Tigres de Aragua con un eccellente .333 di media battuta, con 3 fuoricampo, 5 doppi  e 6 rbi.    

"E' un giocatore che seguivamo da tempo – ammette Chris Catanoso – e quest'anno, finalmente, siamo riusciti a portarlo a Rimini. Castro, in carriera, ha sempre giocato ad alto livello e ha avuto delle ottime statistiche, sia in attacco che in difesa, e confidiamo che, per questo, possa fare davvero al caso nostro. Può giocare in tutte le posizioni del diamante ma noi lo abbiamo scelto per essere il nostro terza base titolare".

 

Informazioni su Cristiano Cerbara 457 Articoli
Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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