Nick Pugliese, braccio prezioso per Bologna

Scopriamo, attraverso le parole di Christian Mura direttore sportivo della Fortitudo, un nuovo personaggio del baseball italiano: il giovane pitcher italoamericano, specializzato come set-up, rivelatosi provvidenziale in European Cup 

Aspettando di rituffarci nel campionato, riprendiamo il discorso European Cup. Tanta gloria per la Fortitudo ad Amsterdam. Ha vinto il girone, in virtù del successo nel confronto diretto con i Pirates di casa. Si è qualificata per la Final Four di Brno, in scena a settembre. E diversi giocatori biancoblù hanno concluso la "cinque giorni" dello Sportpark Hookmeer primeggiando nelle graduatorie statistiche.
Analizzando, per prima cosa, i numeri di squadra scorgiamo un notevole 322 di media-battuta di squadra. Che colloca il gruppo di Marco Nanni al primo posto come efficacia offensiva (davanti agli olandesi di Amsterdam). Un 322 di average che è frutto di 59 valide su 183 turni alla battuta. 13 le battute extrabase !10 doppi e 3 tripli). Addirittura quattro giocatori fortitudini fra 400 e 429 di media battuta (429 Angrisano, 429 Clemente, 417 Mazzuca, 400 Infante), più il 364 di Castellitto. Ben 35 le basi su ball che i biancoblù, selezionando bene i lanci, hanno saputo guadagnarsi. Soltanto 16 gli strikeout subìti. 46 i punti realizzati in 5 gare (media: 9.2 punti a partita). La Fortitudo Unipol ha proposto anche il secondo monte di lancio del torneo sul piano della qualità, con una ERA di 2.17 (soltanto gli olandesi hanno fatto meglio, con 1.50). Apprezzabile anche il 951 di Team Fielding, terza difesa fra le sei squadre interpreti della manifestazione.
A livello individuale, per quanto riguarda la produzione offensiva è stato il torneo di Joe Mazzuca. Quando l'italoamericano è in forma e lo sorreggono certezze e fiducia, il suo giro di mazza è vertiginoso. Giocatore istintivo e di buoni riflessi, Joe (nato trent'anni fa nell'Illinois e da sette anni apprezzato interprete nel campionato italiano) è un efficace battitore di prime palle, Mazzuca. Sul diamante di Amsterdam, Mazzuca con le sue battute figlie di un impulso immediato ha fatto girar a testa a spagnoli e russi, a belgi e olandesi. E un singolo lo aveva pure confezionato nella bizzarra e beffarda partita contro i tedeschi dell'Heidenheim. Evidentemente sulle strade d'Europa ancora non lo conoscono bene, i managers e soprattutto i lanciatori: non sanno che Joe è un battitore che segue il suo istinto e che ama aggredire – spesso – il primo lancio.
Joe Mazzuca è risultato il battitore più efficace in assoluto del torneo di qualificazione di Amsterdam: primo nella produzione di RBI (8), primo nel totale-basi (16), secondo per numero di battute valide (10), secondo per doppi (4) e secondo slugger della manifestazione con una percentuale imperiosa di 667 (soltanto il fortissimo Juan Manuel Salazar, stella del Sant Boi, ha fatto meglio: 789).

Da un "numero uno" a un altro "numero uno". Da Joe Mazzuca a Jesus "Paco" Matos, il re del monte di lancio: 0.00 di ERA in 12.2 riprese lanciate complessivamente, unico pitcher ad aver vinto 2 partite. Ha confezionato 12 strikeout, senza concedere alcuna base su ball. Eh, Matos è sempre Matos… Bisognerebbe clonarlo. E ancora. Juan Infante, leadoff dell'ordine di battuta della Fortitudo, è il giocatore che nel girone di Amsterdam è arrivato più di tutti a casabase: realizzando 10 punti. Per lui anche 5 bb guadagnate. Sette i "punti battuti a casa" da Edgard Clemente, seppure condizionato e penalizzato dalla contrattura ad un polpaccio. I lanciatori avversari lo temevano, infatti lo hanno mandato 4 volte in base con lanci ball. E sette sono stati anche gli RBI confezionati dalla "rivelazione" Mark Castellitto. Altissima la media-battuta di un continuo Juan Pablo Angrisano: 429 (9 turni in 21 turni nel box).

Ma veniamo a parlare della lieta "scoperta" di queste settimane. Nick Pugliese. Arrivato a Bologna a metà maggio. Immediatamente prezioso in campionato: 1 inning in gara uno contro Godo, 1.1 inning in gara due a Godo, 1 inning in gara1 contro Rimini e vinta dall'Unipol nella Casa dei Pirati. Nessun punto concesso. E poi… l'Europa da scoprire. E Nick s'è rivelato provvidenziale nella Settimana di Coppa. Manager Nanni lo ha mandato sul monte per quattro giorni su cinque. Non poteva permettersi di fare a meno di questo "rilievo corto" che ha tecnica, controllo, personalità, una palla non particolarmente veloce ma molto fastidiosa. 1 inning lanciato contro il Sant Boi, 1.1 contro i belgi (3 strikeout!), 2 inning contro i tedeschi e lo 0.2 contro gli olandesi (con quello strike out che ha concluso il torneo e, al tempo stesso, la sofferenza d'una Fortitudo che stava vedendo il vantaggio scivolarle via dalle dita. L'inserimento di Pugliese per gli ultimi due out, dopo che i Pirati di Amsterdam s'erano portati dall1-6 al 5-6, è stato fondamentale. Quattro le apparizioni di Pugliese in cinque partite, per un totale di 5 inning. Nessun punto guadagnato su di lui. E uno 0.63 di "opposit batting average" che indica inequ8ivocabilmente quanto sia difficile colpire bene i lanci di questo venticinquenne pitcher italoamericano.
Nick (abbreviazione di Nicholas) davvero provvidenziale domenica pomeriggio quando, allo scoccare delle due ore e trentotto minuti, ha tolto la Fortitudo dai pasticci, l'ha portata in salvo, soffocando la rimonta degli olandesi – sul loro ultimo rabbioso assalto – con lo strikeout più importante di questa stagione del Club bolognese. Uno strikeout su Nooij, in un momento carico di intensa drammaticità, con il mondo fortitudino in bilico fra il paradiso e l'inferno. Nick Pugliese – lucido, composto, sempre in controllo – ha dimostrato di saper giocare sotto pressione.

Un "braccio", quello di Nick, arrivato a campionato in corso. E destinato ad essere molto prezioso.
Sorride Christian Mura, il direttore sportivo della Fortitudo, l'uomo-mercato del Club biancoblù. E' lui che l'ha fatto venire a Bologna.
"Nick è un ragazzo che inseguivo già da tre anni. Eh sì, era nel nostro mirino da un bel po' e dunque già da tempo ci eravamo attivati per i documenti – racconta Mura – per permettergli di essere tesserato da italiano, avendo lui radici italiane. Siamo riusciti finalmente quest'anno a completare questa operazione, quando lui alcuni mesi fa è venuto in Italia approfittando di un po' di tempo libero. Lo abbiamo tesserato. Sapevamo che sarebbe stato disponibile qualora in America fosse stato rilasciato dai Los Angeles Angels. Ha cominciato la stagione in A avanzato, con la squadra di Inland Empire, dopo un 2010 in Doppio a con Arkansas, altra squadra affiiata agli Angels. Una partita vinta e nessuna persa nelle otto riprese lanciate in questo 2011 con Inland Empire, poi è stato rilasciato. E immediatamente abbiamo cercato di portarlo in Italia. L'abbiamo convinto e siamo contenti di averlo qui. E' un giocatore che abbiamo scoutato noi della Fortitudo".
"Lo rincorrevo da tre anni, avevo già sistemato quasi tutta la documentazione, era rimasta poca roba da fare ancora e dunque aspettavamo il momento giusto, appena si fosse verificata l'opportunità di prenderlo con noi".

Felice intuizione. Nick Pugliese si rivela – settimana dopo settimana – molto prezioso.
"Sì – prosegue Mura – si sta rivelando prezioso per il ruolo che interpreta, per quel che serve a noi. Nick è un set-up puro, quella era la sua mansione nelle Minors. Qui in Fortitudo, utilizzato in gara1, permette di dare un inning in meno a Matos. E' importante perche consente a Jesus di dare tutto quello che ha senza avere la preoccupazione di dover necesasariamente fare i sette inning. Al tempo stesso, la presenza di Pugliese è un aiuto a Moreno. Victor è un closer che può esprimere tutta la sua qualità sullo spazio di due inning. Victor, nei primi cinque turni di campionato, stava gestendosi perché sapeva di dover fare 3 inning. Sulle 2 riprese può andare più tranquillo ed è più efficace. Lo stesso discorso vale per la partita del lanciatore oriundo. Pugliese permette di dare un inning di meno a Cody Cillo. E Yulman Ribeiro, se può fare un giro di lineup, risulta molto efficace".

Le caratteristiche tecniche di Pugliese. "Nick è un difensore. Normalmente non è un pitcher di potenza, non tira a 90 miglia, però ha altre risorse importanti come il controllo, la precisione, il movimento sulla palla. Sì, ha un lancio fluido e, tirando da tre quarti, ha questa palla che ruota molto risultando decisamente fastidiosa per i battitori. In più, è anche un ottimo difensore. Ad esempio, sui bunt. E' un ottimo acquisto per la Fortitudo, anche sotto l'aspetto dell'atteggiamento, della mentalità, della disponibilità al lavoro".

Nelle stagioni di Godo e poi di Bologna, l'ex lanciatore Christian Mura – diventato poi un direttore sportivo di successo come indicano i grandi risultati del Club fortitudino – ha portato in IBL diversi ottimi giocatori di origini italiane. Mazzucca (che quest'anno ‘ "asi") e Cillo sono i più famosi. Ma anche quella di Juan Infante è una operazione (lunga) che è stata conclusa proprio da Mura. Quest'anno Christian ha fatto arrivare Pugliese e quel Mark Castellitto che con la mazza in pugno sta confezionando cose importanti sia in IBL2 (dove la Fortitudo Castenaso domina), sia quando è a disposizione di manager Nanni.
Andando un po' più indietro nel tempo, altre "scoperte" di Christian Mura sono Lollio, Sikaras, Ciaramitaro, Messineo, Ciccarelli, Candela.
Mura e la Fortitudo Bologna stanno investendo con abilità anche su giovani giocatori italiani: Marco Sabbatani, Daniele Malengo, Livinston Santaniello, e nella Fortitudo Castenaso c'è quel Davide Anselmi lanciatore sedicenne, interessantissimo prospetto, che è nel mirino dei New York Yankees. E anche di qualche altra Franchigia di MLB.

Questa è la Fortitudo Baseball, un Club organizzato e capace d'essere sempre competitivo. Un gruppo che per il terzo anno consecutivo ha conquistato il diritto di partecipare alla Final Four di European Cup. Vale a dire, la Coppa dei Campioni del baseball. Nel 2009 perse di un solo punto la finalissima, beffardo e crudele quello 0-1 contro la Danesi Nettuno. Nel 2010 (il 26 settembre) il trionfo contro i tedeschi dell'Heidenheim: quel 2 a 1 che faceva tornare la Fortitudo sul tetto d'Europa a distanza di 25 anni. E ora il successo nel girone di qualificazione di Amsterdam per il volo verso Brno. In mezzo a queste performances europee c'è stato lo scudetto 2009 e la Coppa Italia 2010. Né vanno dimenticati gli scudetti 2003 e 2005. E la regolarità di rendimento ad alto livello. Un decennio di playoff, nel campionato italiano, non è mica roba da poco…
Che dire? Semplicemente che la Fortitudo Baseball è la squadra più bella e vincente dello sport di Bologna. C'è da sperare che le Istituzioni cittadine, gli imprenditori, gli appassionati di sport, si rendano conto di questa realtà. Meritevole del rispetto più grande.

Informazioni su Maurizio Roveri 192 Articoli
Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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