Fortitudo, la "maledizione" al 12° inning

Coppa dei Campioni: nella quarta partita del girone di qualificazione di Amsterdam, i bolognesi cedono ai tedeschi di Heidenheim per 7-6 nel terzo extra-inning dopo essere stati in vantaggio sul 4-2 e sul 6-4. Final Four a rischio

Maledetto tie break. Stupido "giochino" inventato da menti poco illuminate per accorciare le partite (dopo i normali 9 inning) ma in realtà si tratta di una regola ignorante che mortifica la logica e umilia il vero spirito del baseball (ancor di più quando – come in European Cup – viene introdotta già dal decimo inning).
Maledetto tie break. Così assurdo con due "corridori" sulle basi e in una situazione di… zero out. Quando magari basta una "smanicata" di qualcuno nel box di battuta o un colpo improvviso di vento che imprima alla pallina una traiettoria imprevedibile, oppure un qualsiasi altro episodio bizzarro, per cambiare la vita ad una squadra e il destino d'una partita. E' così: il tie break è la sagra dell'imprevedibilità, oltre che dell'assurdo. In un attimo ti può portare in paradiso, ma qualche attimo più tardi ti trascina all'inferno. E oggi tra le fiamme c'è finita la Fortitudo Unipol, squadra che in quattro gare (compreso il ko odierno) ha confezionato 40 punti! Subendone 16. Eppure… adesso è lì ad autoflagellarsi per le situazioni favorevoli sciupate, a tormentarsi con mille interrogativi, a cercar di capire – leggendo il regolamento – che cosa potrebbe accadere in un eventuale arrivo di più squadre a pari merito in classifica.

I tedeschi, con questo 7 a 6 figlio d'una partita dalle intense emozioni, caratterizzata da rincorse, sorpassi e controsorpassi, si sono presi una rivincita sui bolognesi che li avevano sconfitti per 2-1 al decimo inning nella finalissima di European Cup. L'aspettavano da otto mesi – gli uomini dell'Heidenheim Heidekopfe – questo momento!

La Fortitudo è inciampata per la prima volta, qui ad Amsterdam, dopo la felice galoppata delle prime tre giornate (avversari scarsi gli spagnoli e i russi, più tosti ma non propriamente pericolosi i belgi). Però… è bastata questa prima sconfitta (e di un solo punto) per sprigionare dubbi e interrogativi, e per mettere a rischio la qualificazione alla Final Four di settembre. Sì, adesso la strada per Brno improvvisamente si trasforma in una boscaglia di insidie. Vanno avanti in due, è vero. Ma sono in quattro a contendersi le prime due poltrone. La Fortitudo è a rischio. Può uscire (e sarebbe clamoroso, trattandosi del Club campione d'Europa in carica). Paradossalmente, però, il gruppo biancoblù ha ancora l'opportunità di classificarsi addirittura al primo posto. Situazione-thrilling, da vivere con il fiato sospeso in gola. Proprio come un anno fa. Bologna perse una gara che non s'aspettava di perdere e andò a complicarsi terribilmente la vita, ma poi terminò il girone di qualificazione di Brno davanti a tutti…
Si decide tutto domani, nella quinta e ultima giornata di gare qui allo "Sportpark Ookmeer" di Amsterdam. Ci si arriva con i Pirates locali imbattuti (4 vittorie-0 sconfitte), alle cui spalle Bologna è sul 3-1 e belgi e tedeschi sul 2-2.
Che cosa potrà avvenire? Tentiamo qualche ipotesi.
Prima ipotesi. Se gli Hoboken Pioneers del Belgio si fanno sorprendere dai catalani del Sant Boi (può capitare…) e l'Hedenheim ovviamente vince la sua gara contro i russi, i belgi sarebbero fuori dai giochi e la Fortitudo si troverebbe costretta a sconfiggere l'Amsterdam. In tal caso Bologna si classificherebbe addirittura al primo posto. Se invece la banda di Marco Nanni perdesse per mano degli olandesi e finisse a pari merito in classifica con i tedeschi, diventerebbe decisivo il risultato del confronto diretto e cioè il 7-6 odierno a privilegiare l'Heidenheim nella conquista della seconda posizione. Beffa atroce per la Fortitudo…
Seconda ipotesi. Se i belgi vinceranno la loro partita contro Sant Boi, e altrettanto faranno i tedeschi davanti ai russi, la Fortitudo potrebbe permettersi di uscire sconfitta dal match con gli olandesi. Infatti: alle spalle della formazione dei Paesi Bassi (sicura del primo posto) si formerebbe un drappello di tre squadre a pari merito con 3 vittorie e 2 partite perse.
Okay. Che cosa dice il regolamento in caso di arrivo di più squadre a pari merito? Classifica avulsa, ma anche lì situazione di parità: i belgi hanno battuto i tedeschi, Bologna ha sconfitto i belgi, i tedeschi hanno sconfitto i bolognesi. A quel punto si farebbe ricorso ad una formula complessa: il quoziente punti fatti diviso per gli inning giocati, meno i punti subìti diviso per gli inning giocati. Un quoziente che – come si può prevedere – premierebbe la Fortitudo Unipol regalandole il secondo posto. E sarebbe una bella notizia, della quale la banda biancoblù verrebbe a conoscenza già prima di scendere in campo contro gli Amsterdam Pirates. Dipende da come si comporteranno i belgi (se si rendono conto di essere già out) nell'affrontare il Sant Boi. Se onoreranno l'impegno vincendo in mattinata, faranno un favore alla Fortitudo. Altrimenti, in prima serata, la squadra di Bologna dovrà guadagnarsi con le proprie forze, con un "grande urlo", la qualificazione stendendo l'Amsterdam.
Ultima pagina da brividi, insomma.

Otto mesi fa il tie break aveva sorriso alla Fortitudo, in quel tardo pomeriggio magico per i biancoblù bolognesi sul diamante barcellonese del Montjuic. Era il 26 settembre 2010 e il Club di Bologna – in rimonta – vinceva al decimo inning il braccio di ferro con la robusta formazione tedesca dell'Heidenheim Heidekopfe balzando sul tetto d'Europa.
Stavolta la formula del tie break ha avvelenato la vita alla Fortitudo.
Stavolta Victor Moreno, "l'eroe di Barcellona", non ha ripetuto quell'impresa. Anzi, presentandosi sul mound in avvio di tie break, per difendere il vantaggio di 4-2 e portare a casa un importante successo (com'è nelle sue caratteristiche di closer affidabile), s'è clamorosamente fatto sorprendere da un doppio di Matt Gaski. Per il punto tedesco del 3-4. Smorfie di disappunto di Victor, che ha perso per un attimo la proverbiale tranquillità e si è successivamente prodotto in un "lancio pazzo". Punto di Fuesser. E pareggio dell'Heidenheim. Chi l'avrebbe immaginato un impatto così sofferto di Moreno? Nessuno. Manager Nanni aveva gestito bene la rotazione dei lanciatori. Aveva avuto sette buoni inning da un Cody Cillo tornato su un rendimento apprezzabile. E' vero che l'Heidenheim era in vantaggio (2-0 al 5° inning, 2-1 dopo il sesto attacco bolognese), tuttavia Cillo aveva – tutto sommato – retto bene. Per lui 7 strikeout e appena 6 battute valide concesse.
Felice, poi, la scelta di affidarsi a Nick Pugliese. Due riprese (l'ottava e la nona) pulite, sicure, interpretando magistralmente il suo lavoro da preziosissimo rilievo corto. Uno strikeout, nessuna valida, una base, nessun punto concesso. Frattanto, in attacco la Fortitudo realizzava il punto del pareggio. Quello del 2 a 2. Ve lo descriviamo. Singolo di Angrisano, sacrificio di Sartori che portava Angrisano in seconda base. Importantissuma valida di Marco Sabbatani, che spingeva Angrisano sulla terza. Giusta scelta dello staff tecnico bolognese: inserimento come pinch-hitter di Edgard Clemente (che era stato tenuto nel dugout, a causa del riacutizzarsi della contrattura ad un polpaccio). Clemente fatica a correre. Ma con il bastone fra le mani è okay. E ha una voglia pazza di battere. Infatti non si fa pregare a toccar duro l'ottimo pitcher dei tedeschi – il fastidiosissimo Aljosha Schattmann – e firmare la battuta valida che spinge Angrisano a casabase. Per il 2 a 2.
E' a questo punto che la Fortitudo comincia… a suicidarsi. Sì, proprio così. In una situazione favorevolissima, con due corridori sulle basi (Sabbatani in seconda e Malengo – entrato al posto di Clemente – in prima, e 1 solo out), Livi Santaniello batte in diamante per un tranquillo "doppio gioco" da parte della difesa tedesca. Peccato. Santaniello nell'occasione ha fatto l'unica cosa che non andava fatta.

Si va al tie break. E qui succede di tutto.
La mia personale opinione sulla regola del tie break non vuole concedere, in alcuna maniera, una attenuante alla Fortitudo Unipol. Che la partita l'ha buttata via. Lo dico francamente. La squadra bolognese ha perso pagando a caro prezzo proprie colpe. E' bene chiarirlo, questo concetto.
Bologna inizia alla grande gli extra-inning. Marco Nanni sceglie Santaniello e Infante da piazzare come "corridori". Giusto. Sono i più veloci del gruppo bolognese. E dunque nel box si comincia con Ermini, al quale viene chiesto un bunt di sacrificio. La smorzata è eseguita in maniera disciplinata, facendo avanzare i corridori. Troy Williams, l'head coach dell'Heidenheim, diffida della mazza "calda" di un Joe Mazzuca in gran forma (un doppio e un singolo nei precedenti turni in battuta). E allora ordina la "base intenzionale". Non vuole sfidare Joe. Meglio giocarsi il battitore successivo, pensa il manager tedesco. Sorrisetto perfido di Mark Castellitto. "Adesso ti faccio vedere io…". E il giovane oriundo della Fortitudo stampa il singolo che frutta due punti: 4-2 per Bologna. Sarebbe il momento per mettere in crisi il decorosissimo e resistentissimo pitcher Schatmann (s'è sobbarcato tutti i 12 inning, facendo 151 lanci!), ma Angrisano e Sartori fanno cilecca con due volate che non creano problemi agli avversari. Si poteva e si doveva sfruttare meglio il momento favorevole. E questo è il secondo "regalo", dopo la battuta in doppio gioco di Santaniello nel nono inning.
La Fortitudo, avanti 4 a 2, va in difesa. Logico affidarsi al "re dei closer", un Victor Moreno fresco (Nick Pugliese aveva fatto bene il suo lavoro, però è stato sovrautilizzato in questi giorni essendogli stato chiesto di salire sul monte giovedì, venerdì e in questa partita). Logico proporre Moreno. L'Heidenheim sceglie come corridori Schaeffler e Fuesser. Affidandosi in battuta ai primi uomini del lineup. Sono le mazze migliori. Tocca a Matthew Gaski. Eccellente interbase. Autore di buone giocate: difensivamente lui e l'esterno destro Schaeffler hanno protetto efficacemente il lanciatore nel corso d'una partita dove l'Heidenheim ha proposto una difesa solida e organizzata. Gaski esegue una finta di bunt che, forse, inganna Moreno. O comunque lo confonde. Infatti Moreno viene sorpreso da una secca legnata di Gaski. E' un doppio. Vale il 3-4. Tedeschi a -1. Moreno s'innervosisce. "Wild pitch", pareggio di Fuesser. 4-4. Tutto da rifare per la Fortitudo. Che ha ancora energie fisiche e mentali per un nuovo balzo. La squadra di Nanni fabbrica altri 2 punti sul suo dodicesimo assalto. Dopo due out a casabase (prima Malengo, poi Infante), arriva il punto di Santaniello su singolo di Mazzuca. E si riprende la scena Mark Castellitto. Ancora lui a vestirsi di luce, producendo un doppio che manda a punto Ermini. E Bologna vola sul 6 a 4. E' fatta? Sembra. Ma non sarà così…
Non ci sono segnature nell'undicesima ripresa, ma Bologna perde Angrisano che viene espulso.

Dodicesimo attacco dell'Heidekopfe. La tensione è forte. Sul singolo di Schaeffler, errore di tiro di Infante. Eckle (il corridore che era stato posizionato in seconda) arriva a casabase (5-6), Dankerl va in terza e il battitore giunge in seconda. E qui la Fortitudo, per la prima volta in questa "Settimana di Coppa", perde il controllo dei nervi. Dopo l'eliminazione di Dankerl a casabase e lo strikeout ai danni di Fuesser, Gaski torna a sorprendere Moreno. E' un singolo a destra, Malengo si fa assalire dall'inquietudine, bisticcia con la pallina, Schaeffler segna e pareggia (6-6). Bologna accusa il colpo. Singolo di Guehring, almeno secondo l'arbitro che in un arrivo stretto concede il "salvo". Sartori, difensore sul cuscino di prima base, si arrabbia, protesta con l'arbitro, Gaski ne approfitta e viaggia verso casabase dove nessuno di Bologna tira. Vincono i tedeschi, 7 a 6, questa "pazza" partita.

Successione punteggio:
Bologna: 0 0 0 0 0 1 0 0 1 2 0 2 = 6
Heidenheim: 0 1 0 0 1 0 0 0 0 2 0 3 = 7
Battute valide: Bologna 13, Heidenheim 10.
Errori: Bologna 3, Heidenheim 1.

Lanciatori: Cillo (Bologna) 7 rl, 7 so, 1 bb, 6 bvc, 2 er, 1 lp, 1 c; Pugliese (Bologna) 2 rl, 1 so, 1 bb, 0 bvc, 0 er; Moreno (Bologna) 2.2 rl, 3 so, 1 bb, 4 bvc, 3 p, 1 er. Schattmann (Heidenheim) 12 rl, 2 so, 4 bb, 12 bvc, 1 c, 6 p, 2 er.

Il programma di domani, domenica 5 giugno:
ore 10 Hoboken – Sant Boi
ore 12 North Stars – Heidenheim
ore 14,30 Bologna – Amsterdam

Informazioni su Maurizio Roveri 192 Articoli
Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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