"Pepper" Martin, l'uomo con le ali ai piedi

Per 13 stagioni con i St. Louis Cardinals, rubando basi agli avversari come fosse un predatore. "Il cavallo selvaggio degli Osage" aveva però un vizio: mettere la spezia nei condotti dell'aria condizionata degli alberghi

Quando correva, era come se avesse le ali, un grande uccello che sputava dal becco contro vento e piombava a capofitto su ogni base da conquistare, come fosse un predatore. "The Wild Horse of the Osage", cosi' era chiamato Pepper Martin dal trainer di St. Louis, quando nelle World Series del 1931, rubò tutti i "cassetti" (le basi) a Mickey Cochrane in pieno giorno. Era possibile vestire Martin con abiti cerimoniali, ma la sua preferenza andava per le camicie sbottonate al collo, niente calze o mutande; ed era convinto che l'unico modo per un uomo di viaggiare, era quello di usare un "pick up", con un fucile da caccia ed una muta di cani nel retro. Nel 1931, Martin era un"rookie centerfielder" con i Cardinals, 27 anni, il più delle volte veniva usato come "pinch runner" e l'anno successivo venne rispedito in triplo A con Rochester.
L'anno precedente aveva battuto .363, ma non venne notato perché nel line-up di St. Louis, tutti battevano sopra .300, comprese le riserve! Nonostante ciò la squadra ha dovuto faticare parecchio per aggiudicarsi il pennant. Alla fine di agosto St. Louis era 12 partite indietro rispetto la capolista, i Brooklyn Dodgers. Le due squadre si affrontarono all'Ebbets Field di Brooklyn e St. Louis nel frattempo aveva recuperato arrivando a mezza partita dietro i Dodgers. La sera precedente, il lanciatore mancino, Bill Hallahan, ebbe un incidente alla mano destra che era rimasta schiacciata nella portiera del taxi. Bill rimase sveglio tutta notte sotto le cure del trainer. Il giorno dopo, lanciò contro Dazzy Vance dei Brooklyn: la partita arrivò alla nona ripresa sullo 0-0, Hallahan aveva avuto una no-hit fino all'ottavo, eliminando 20 battitori di fila. Alla decima ripresa i Cardinals andarono in vantaggio, con un singolo e un doppio, ma nella parte bassa della ripresa i Dodgers si trovarono a basi piene ed un out, ma l'opportunità di segnare venne vanificata da un ground-ball di Al Lopez che la difesa dei Cardinals girò prontamente in un doppio gioco regalando la vittoria per 1-0.
Ma arrivarono i problemi, perchè il "roommate" di Hallahan, il lanciatore Flint Rhem, che avrebbe dovuto lanciare la seconda partita, non si fece vedere per 2 giorni. Questa fu la sua interessante giustificazione: Rhem disse di essere stato rapito dai "Brooklyn gamblers" ed obbligato a bere whiskey (fino a "stenderlo") sotto la minaccia di una pistola puntata alla testa! Questo era il 1930, quando la viscida mano del "Proibizionismo" copriva tutta l'America, e dovevi conoscere qualcuno a Brooklyn, se volevi bere un goccetto!
Nelle successive World Series, i Cardinals vinsero contro Philadelphia in 7 partite e Martin realizzò il record di 12 valide nelle finali, con 5 basi rubate. Terminata la carriera da giocatore, venne spedito a Miami per allenare la squadra in Minor League. Durante una partita venne espulso per "vivaci" proteste contro l'arbitro. Il fatto destò scalpore al punto che, il commissioner, Happy Chandler, notando la gravità della situazione, adottò un atteggiamento diplomatico e conciliatorio nei confronti dell'allenatore e gli chiese: "Dimmi Pepper! Cosa pensavi quando avevi preso l'arbitro per la gola?". "Pensavo di strozzare quel figlio di puttana fino alla morte!" Questo era John Leonard Martin, detto "Pepper" per il suo vizio di mettere la spezia nei condotti dell'aria condizionata degli alberghi, provocando lacrimazione agli occhi e starnuti, colui che amava andare a caccia e che si allenava rincorrendo lepri e conigli (è cosi' che si cresce in Oklahoma) e… nel caso fossero stati magri, li lasciava andare… colui che dormiva dove capitava e parlava nel sonno… imprecando contro i lanciatori.

Il Blog di Beppe Carelli

Informazioni su Beppe Carelli 25 Articoli
Beppe Carelli, nato a Pescara nel 1958, è stato indotto nella Hall of Fame del baseball italiano nel 2008. Ha debuttato in Serie A nel 1975 col Milano e, dopo un intervallo nel Codogno, si è trasferito a Rimini dove ha giocato per ben 18 anni, dal '77 al '94. Ha vinto sei scudetti con i Pirati risultando leader stagionale come media battuta per due volte, fuoricampo (nel 1981 e nel 1993) e come punti battuti a casa. Vanta 116 presenze in Nazionale avendo partecipato a 12 manifestazioni internazionali con due titoli europei e all'Olimpiade di Los Angeles nel 1984. Iniziò la carriera come lanciatore per trasformarsi in esterno e sfruttare appieno la sua potenza di bomber. Nel Mondiale dell'86 in Olanda ottenne una straordinaria media battuta, .478, davanti ai cubani Pacheco e Linares e primeggiò nei punti battuti a casa. Nel 1972 è campione di Europa under 18, nella stessa categoria è il miglior battitore nell'Europeo giocato a Rimini nel 1975. Nel massimo campionato ha ottenuto 1.151 valide, 220 fuoricampo e 926 punti battuti a casa in 873 partite giocate. Collabora con Baseball.it come opinionista per la rubrica "Visto da...".

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