Ad Amsterdam la Fortitudo fa subito la voce grossa

Debutto facile facile per i bolognesi campioni d'Europa nel girone di qualificazione in terra olandese: battuti per "differenza punti" (16-3 al 7°) i modesti catalani del Sant Boi. Domattina la sfida ai russi

Tutto semplice. Fin troppo semplice. La Fortitudo travolge un Sant Boi fragile, acerbo. E improponibile per quanto riguarda il monte di lancio. Decisamente imbarazzanti i tre pitchers schierati in questa circostanza: lo scontrollatissimo "partente" Winston Marquez e i suoi rilievi Daniel Matias e Daniel Fernandez hanno collezionato qualcosa come 16 basi su ball! Clamoroso in una partita di Coppa dei Campioni. Agevolando così in maniera sostanziosa il lineup bolognese che, a sua volta, si è espresso con attenzione ed efficacia (particolarmente concreto Juan Pablo Angrisano, 2 valide su 4 turni, 3 RBI, 2 punti realizzati, 3 bb guadagnate). La Fortitudo Unipol, da squadra esperta, organizzata e cinica, ha sfruttato in modo consistente i sedici passaggi gratis in base e i 5 errori difensivi dei catalani. Inevitabile una superiorità schiacciante da parte del team guidato da manager Marco Nanni.
Sfida impari, pertanto, che si è conclusa sul punteggio di 16-3. Partita interrotta al 7° inning per differenza-punti. O, se preferite, "manifesta superiorità" (anche se, in questo caso, sarebbe più esatto usare la vecchia definizione di "manifesta inferiorità", vista l'inconsistenza dei campioni di Spagna).

La Fortitudo Bologna comincia dunque con il piede giusto una nuova avventura sulle strade dell'Europa. Fa la voce grossa, tanto per far capire subito a tutti chi è. E con quali forti motivazioni sia arrivata ad Amsterdam. Jesus Matos dominante sulla collinetta dello Sportpark Ookmer, bellissimo complesso sportivo composto da ben quattro campi di baseball. E in attacco un triplo di Daniele Malengo, un doppio di Juan Infante, un doppio di Gabriele Ermini e un doppio di Joe Mazzuca fra le 9 battute valide firmate dai felsinei, 16 i punti realizzati in sette inning (11 RBI). Gara a senso unico e pertanto neppure indicativa. E' sicuramente piacevole e promettente cominciare con un successo prima del limite la "settimana di Coppa", ma non è il caso di esaltarsi. L'inferiorità del Sant Boi è stata evidente. Gli spagnoli si sono espressi con una certa aggressività soltanto in apertura di partita, in un primo inning che si è concluso sul 2 a 2 per via di un errore di Edgard Clemente all'esterno centro: accecato dal sole, l'esperto venezuelano ha perso di vista la pallina su una battuta profonda e alta di William Domero. C'erano due corridori sulle basi, così il Sant Boi ha segnato i 2 punti del pareggio (punti "non guadagnati" su Matos). Il terzo punto spagnolo è arrivato alla sesta ripresa, quando il punteggio già era sul 13-2, per un errore in prima base di Max Sartori.
Un gigante, dicevo, Jesus Matos. Un gigante agli occhi di un Sant Boi piccino piccino, che ha proposto soltanto due battitori degni di essere chiamati così: i mancini Juan Manuel Salazar (4 su 4, con un doppio) e Daniel Martinez (2 su 4). Matos è stato utilizzato da Nanni per cinque inning ed ha concesso soltanto 3 battute valide. Stop. Nessuna base su ball, nessun punto guadagnato su di lui. Luis Silva, il manager del Sant Boi, non ha voluto "sacrificare" il suo miglior pitcher nella difficilissima partita d'esordio (che evidentemente aveva considerato improponibile). Pertanto ha risparmiato per altre occasioni il quotato Lowin Sacramento. Invece la Fortitudo, che ha ambizioni e obiettivi ben diversi, ha utilizzato subito il suo magico Jesus Matos: così da potergli permettere i giorni giusti per il "recupero" e riproporlo domenica nella quinta e ultima giornata, quando sarà in programma lo scontro con i forti Pirati di Amsterdam. Ricordo che partecipano a questo girone di qualificazione sei Club. Le prime due classificate ottengono il "pass" per la Final Four di European Cup (la Coppa dei Campioni del baseball), che si svolgerà a fine settembre a Brno.

Risparmiando il suo pitcher numero uno, il Sant Boi ha affrontato la Fortitudo Unipol mettendo la pallina nelle mani di Winston Marquez. Il quale ha una dritta neanche male. Però è essenzialmente un pitcher-ball. Pensate: ha dovuto effettuare addirittura 120 lanci per… coprire poco più di 3 inning! Lo hanno chiamato giù dal mound, per disperazione, dopo 3.2 rl e 10 basi su ball. Aveva già subìto 7 punti, dei quali 5 "guadagnati". Ben altra cosa il Sant Boi che si oppose alla Fortitudo un anno fa. Era squadra più solida, più esperta, più convinta, più aggressiva. Presentò un ottimo Josè Cruz sul monte (e fu appassionante il duello con Jesus Matos in una partita che la Fortitudo vinse stringendo i denti per 2 a 0), ma ora Cruz è buon interprete nella Italian Baseball League con la casacca del Nettuno. Il San Boi alla distanza è crollato (subendo un big inning da 6 punti sul quinto attacco bolognese) non soltanto per la fragilità dei suoi pitchers. Ma anche probabilmente perché in affanno. Hanno dovuto fare tutto di corsa, i catalani: sono arrivati ad Amsterdam nella tarda mattinata, giusto il tempo di andare in hotel, mettere qualcosina sotto i denti e prendere la strada per lo Sportpark Ookmer (la partita cominciava alle ore 15).

Purtroppo per manager Nanni il pomeriggio della Fortitudo non è stato del tutto tranquillo e felice. Un infortunio che ha costretto Juan Infante ad essere sostituito (si è dolorosamente autocolpito mentre era nel box di battuta, la pallina toccata dalla mazza gli è bruscamente rimbalzata sul ginocchio) sta tenendo in apprensione lo staff tecnico bolognese. Sarebbe un grosso guaio perdere un giocatore fondamentale come Infante. Altro motivo di preoccupazione per Nanni il delicatissimo periodo di Cody Cillo, piombato in queste settimane in una inquietante crisi d'identità. Sembra avere problemi nel rilascio della pallina. Il pitcher italoamericano fatica a trovare i suoi soliti punti di riferimento. Attraversa un momento di incertezze. Nanni, sperando di rilanciarlo moralmente, lo aveva messo sul monte a rilevare Matos. Dunque, in una situazione di tutta tranquillità. Ma… Cody s'è subito complicato la vita concedendo due battute valide e una base su ball. Cosicchè il settimo inning è stato affidato a Nick Pugliese.

Domani, 2 giugno, l'Unipol Bologna affronterà i russi del North Stars. Arrivano dalla cittadina di Balashikha e non alloggiano in hotel ad Amsterdam, ma pare che – forse per motivi economici – abbiano scelto il campeggio. Si annuncia una svegliataccia per Angrisano, Clemente e compagni. Che dovranno partire presto per il "diamante" di gioco. Infatti la partita comincerà alle ore 11. Probabile lanciatore "partente" di Bologna il giovane Mattia Barbaresi. Non sono sprovveduti, questi russi: nella loro prima partita hanno tenuto il campo in maniera abbastanza dignitosa, cedendo 3-8 contro i Pioneers di Hoboken, decorosissimi belgi.

Informazioni su Maurizio Roveri 192 Articoli
Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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