La colonna sonora del primo turno del girone di semifinale potrebbe essere "Emozioni". Almeno quattro partite su sei ne sono state costellate ed anche la terza partita di Parma ha avuto un paio di momenti topici. Quando ci sono molte emozioni non sempre vuol dire che c'è stato "il baseball". Alla luce di quanto successo in questa prima settimana ci si potrebbe già sbilanciare nei confronti della T&A San Marino come prima partecipante alla finale. Partire con un 3-0 in un girone da nove partite è una gran bella dote anche se viene da chiedersi, visto l'andamento delle due partite in terra sammarinese, dove cominci San Marino e dove finisca Rimini.
Il problema più evidente dei Pirati è stato il monte di lancio che in regular season era risultato il migliore del lotto. Il Brower devastante dei primi due weekend è un lontano ricordo già da diverse partite, Patrone non ha retto, il bullpen ha fatto peggio, ed anche Marquez ha subito le ire dell'attacco avversario per cui non è bastato battere più valide sia in gara2 che in gara3 per tenere i vantaggi acquisiti. San Marino dal canto suo ha mostrato i muscoli mettendo a segno ben cinque fuoricampo e lì sta la sua forza che può sopperire anche alle carenze del monte ASI e di un Da Silva sempre lontano dagli standard della scorsa stagione. Anche per questo la squadra di Bindi si può dire abbia già un piede in finale (potrebbe permettersi di perdere tre delle restanti sei partite). Mazzotti confidava nella sosta per recuperare chi era arrivato in apnea alla fine della regular season ma i frutti al momento non si sono visti. Il prossimo trittico contro Parma potrebbe segnare definitivamente il destino degli adriatici.
Parma che dal canto suo non ha raccolto quanto seminato. La maratona di mercoledì ha condizionato la rotazione dei lanciatori ma rischia di condizionare anche il cammino nei playoff: non si vede spesso una squadra che batte dodici valide, contro tre, e perde la partita. Nel complesso l'attacco ha battuto come di consueto ma è mancato di produttività sia in quel contesto sia sabato sera: sotto 4-3, i ducali non sono riusciti a concretizzare una situazione di basi piene ed un out, spegnendosi nei successivi innings. In più c'è il nodo Burlea, l'anello debole della rotazione parmigiana. Il rumeno difficilmente riesce ad andare oltre la metà gara, concede sempre troppe basi ball e quando entra nella zona, la sua pallina pulita viene inquadrata per bene. Gerali aveva fatto un pensierino a Grifantini partente, ma l'azzurro aveva accumulato troppi lanci tra Europeo e gara1. Il line up deve recuperare al più presto la mazza di Zileri, tre mesi di assenza nel box non si cancellano con un colpo di bacchetta magica e la valida di sabato sera non può che avergli fatto bene, e sperare che l'infortunio di Orta, sospetto stiramento, non sia grave a tal punto da precludergli la sfida col Rimini.
Chi invece sembra aver beneficiato positivamente della sosta è la Fortitudo che aveva finito "sulle gambe" la regular season e che è partita col piede giusto. Anch'essa paga un bullpen corto, ma se Betto continua in questo modo ed i primi quattro del line up continuano a macinare valide e punti battuti a casa come in questo weekend, per la riedizione, in piccolo, della finale dello scorso anno ci sarà di che divertirsi.
Commenta per primo