San Marino a Rotterdam con 11 lanciatori!

Manager Bindi lascia a casa Carlos Duran. Privilegiando il monte di lancio e la difesa. In Olanda con Bonilla, Escalona e l'interbase Granato (che presto potrebbe prendere il passaporto italiano ed essere a disposizione di Mazzieri per la Nazionale)

Vincente "Henry" Bonilla, José Escalona e Anthony Granato. Lo staff tecnico della T&A San Marino ha scelto i tre giocatori stranieri per la settimana di Coppa dei Campioni. Due lanciatori e il "magico" interbase canadese.
Niente Rotterdam, dunque, per Carlos Duran e per Ardley Jansen i migliori battitori della squadra del Titano nell'Italian Baseball League. Può sollevare qualche perplessità la rinuncia ad entrambi in un girone di qualificazione così tosto e intenso come quello olandese, dove per guadagnarsi i due posti disponibili per le Final Four di settembre (a Barcellona) occorrerà battagliare aspramente con la Telemarket Rimini, con i padroni di casa del Door Neptunus, e anche con il Tenerife Marlins, con i belgi dell'Hoboken Pioneers e con i Lions francesi di Savigny. Si ipotizzava che almeno uno dei due bombers ci sarebbe stato. La scelta, invece, è stata differente. San Marino ha preferito privilegiare i pitchers. Presentando un monte di lancio profondo e di qualità.
Chiaro che a qualcosa bisognava rinunciare. Il San Marino (e lo stesso discorso vale per il Rimini) non può presentare sulla scena della principale competizione europea per Club la formazione del campionato. In Italia sono utilizzabili quattro "visti" per giocatori extracomunitari. E i "comunitari" sono considerati sullo stesso piano degli oriundi.
Il regolamento internazionale è differente. L'obbligo di schierare in Coppacampioni soltanto tre giocatori stranieri (e il baseball considera stranieri anche i "comunitari", cioè giocatori che hanno passaporto di un'altra Nazione europea, vedi ad esempio Jansen e Snijders che sono nativi delle Antille olandesi) ha messo il San Marino di fronte ad una decisione difficile. Qualcuno doveva restare a casa. Indubbiamente dev'essere stato doloroso dire no ad un battitore fortissimo e in gran forma come Carlos Duran: 352 di average, 657 di slugging, primo nella IBL per battute valide (37), primo nella produzione di "punti battuti a casa" (28), primo anche per totale-basi (69), secondo fuoricampista del campionato con 5 HR). E contemporaneamente lasciare a San Marino anche l'antillano Ardley (352 di media-battuta, proprio come Duran, 516 di slugging, 445 ob{ec7d6c29445cf2084a4a0989873d224d63ea4a427ae4a33424031e1bebf0487a}). Pensavamo che Carlos Duran – trascinatore del gruppo del Titano in questa prima parte della stagione – sarebbe stato preferito al secondo pitcher straniero nella formazione in partenza per Rotterdam.
Evidentemente la formula di questo torneo di qualificazione (cinque partite in cinque giorni) ha suggerito a manager Bindi e ai suoi collaboratori un'altra strategia. Cerchiamo d capirla e di spiegarvela. La necessità di avere a disposizione cinque "partenti" affidabili, e diversi rilievi, in una competizione dura dove una "big" fra Rimini, San Marino e Rotterdam dovrà rimanere fuori dalle Final Four di settembre, ha portato lo staff tecnico del Titano a privilegiare i lanciatori. Da qui la scelta di partire per l'Olanda portandosi dietro José Escalona, oltre al grande Vincente Bonilla (miglior pitcher della Italian Baseball League con il suo 6-0 e l'ottimo 1.03 di ERA). Il terzo straniero ovviamente non poteva che essere Anthony "aspirapolvere" Granato, interbase da 975 di media difesa (in due mesi di campionato 114 assistenze, 42 po, appena 4 errori, nonché il più abile ladro di basi della IBL 2010, con 11 rubate su 14 tentativi). Colonna della difesa, Granato. E corridore vertiginoso sulle basi. Ad un uomo di classe così non si poteva in alcun modo rinunciare, anche se nel box di battuta non è propriamente il personaggio in grado di fare la differenza: è un leadoff e e l sua espressione tecnica è quella tipica de leadoff.
Manager Bindi ammette: "Sì, in attacco siamo leggerini…". L'infortunio di Giovanni Pantaleoni (contrattura), avvenuto in gara2 contro la Fortitudo venerdì notte a Bologna, è un contrattempo arrivato nel momento meno opportuno. A complicare la vita al manager sammarinese e al suo team. Il ritorno di "mister utilità" David Sheldon a difendere l'angolo caldo di terza base è automatico. Ma… scopre inevitabilmente la fascia degli esterni. Senza Duran e senza Jansen rispetto alla formazione di campionato, e con Sheldon che dall'esterno sinistro riprende posizione in terza base, San Marino deve inventarsi di sana pianta il settore. Entra Suardi a destra, e fin qui va bene (Suardi in questa squadra è un… titolare aggiunto). Ma al centro debutterà in Europa, arrivando dagli Hot Sand Macerata di IBL2 un ragazzo del 1989, Matteo Forcellini. E a sinistra? Un paio di partite presumibilmente le coprirà Max De Biase. Difficile chiedergli di più: il bomber italoargentino si è specializzato nel ruolo di "battitore designato", inoltre in questo momento ha un problema ad una gamba e dunque – a maggior ragione – diventa difficile ipotizzare un suo ampio impiego nella posizione difensiva di esterno sinistro. E allora? Allora non è da escludere che il San Marino affronti la fase di qualificazione della Coppa dei Campioni (da mercoledì a domenica) presentando come titolare un altro ragazzo del Macerata. Forse Riccardo Serrani.
Capitolo-lanciatori. Se manca qualche mazza di peso, di sicuro non si può dire che sia corto il monte di lancio. Il San Marino parte per Rotterdam con un cast composto da 11 pitchers. Sono: Bonilla, Bartolucci, Da Silva, Escalona, Martignoni, Montes, Palanzo, Salsi e – prelevati dal Macerata che fa franchigia con il Club di Titano – Ercolani, Meschini e Tonellato.
Undici lanciatori. La strategia di Bindi presumibilmente è quella di usare tre lanciatori per ogni gara: un partente, un set-up, un closer.
I partenti? Potrebbero essere: Palanzo il 2 giugno (ore 15) contro i belgi, Bonilla la sera del 3 di giugno (ore 20) contro il Door Neptunus Rotterdam, da Silva la mattina del 4 giugno (ore 11) contro gli spagnoli dei Tenerife Marlins, José Escalona (con rilievo Alvaro Montes) per il superderby del 5 giugno che vedrà i Titani opposti alla Telemarket Rimini (ore 20), infine Martignoni il 6 giugno per la partita con i francesi del Savigny.
Ventidue i giocatori convocati da Doriano Bindi. Se undici sono i lanciatori, altrettanti i "position players": gli interni Granato, Francesco Imperiali, Sheldon, Rovinelli, Esposito; gli esterni Forcellini, Suardi, Serrani, De Biase; i catchers Albanese e Temperini.
Staff tecnico composto da Bindi (manager) e dai coach Illuminati, Spadoni e da Fabio Sampaolo che è il capo-allenatore del Macerata.
Il lineup potrebbe presentarsi con Granato, Sheldon, Imperiali, De Biase, Rovinelli, Suardi, Albanese, Forcellini, Serrani. Non è granchè, indubbiamente.
Però Bindi sa di essere competitivo sul monte di lancio e molto protetto dalla difesa. In un girone di qualificazione come questo, dove per andare avanti devi far fuori o il Rimini o il Neptunus Rotterdam, il "mound" e la difesa possono fare la differenza.
E se c'è un personaggio che può fare la differenza è proprio Anthony Granato. Il miglior interbase della IBL 2010. Ventottenne, canadese di Toronto, Granato ha radici italiane. E ha preparato da tempo tutta la documentazione necessaria per avere il passaporto del nostro Paese. Non è da escludere che possa diventare cittadino italiano in tempi brevi. Chiaro che per il campionato è stato tesserato come straniero, e con questo "status" rimarrà. Ma… se dovesse avere il passaporto italiano prima dei Campionati Europei di luglio, chissà potremmo vedere un Granato in maglia azzurra a trasmettere certezze a tutta la difesa della Nazionale di Marco Mazzieri.

Informazioni su Maurizio Roveri 192 Articoli
Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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