I Dodgers soffrono la squalifica di Ramirez

Lo stop di 50 partite al campione di Los Angeles mettono in crisi il team a corto di risultati – In settimana saltato il primo manager della stagione: è Bob Melvin degli Arizona Diamondbacks

La notizia che questa settimana ha tenuto banco riguarda, tanto per cambiare, Manny Ramirez che questa volta è rimasto imprigionato nelle reti della serrata lotta al doping.
L'esterno dei Dodgers è stato infatti trovato positivo ad un controllo antidoping (avrebbe fatto uso di steroidi) beccandosi la bellezza di 50 partite di squalifica.
Los Angeles dovrà così fare a meno per quasi un terzo di stagione del suo campione che, per inciso, perderà il corrispettivo dell'ingaggio per il tempo che non scenderà sul diamante. Ramirez da parte sua si difende ed asserisce di essere stato dal medico per motivi di salute e questo gli avrebbe somministrato un farmaco che non credeva avrebbe provocato questo tipo di problemi, ma la popolarità del giocatore è talmente diffusa che la notizia ha avuto una pessima eco per il mondo del batti corri tanto che si è registrata anche la presa di posizione della Casa Bianca che non ha lesinato di stigmatizzare l'accaduto tramite il portavoce Robert Gibbs che ha utilizzato i termini "tragedia" e "vergogna" per commentare la notizia che ha gettato nuove ombre sul passatempo nazionale degli americani.
La ripercussione della vicenda sul roster di Joe Torre non si è fatta attendere visto che dal giorno della squalifica i Dodgers hanno infilato 4 sconfitte (1 contro i Nationals, 2 contro i Giants ed 1 contro i Phillies) e 2 sole vittorie (1 contro i Giants ed 1 controi Phillies). Per fortuna di Los Angeles però nessuno nella West Division sembra in grado di approfittare di questo calo di prestazioni ed i "Blue Crew" restano in sella al giorne con +4 da San Francisco, l'unica in grado di tenere il passo di Los Angeles.
Sempre nella West della National da segnalare il licenziamento di Bob Melvin da parte dei D-Backs dopo appena 29 gare di campionato. Determinante la sconfitta 4-3 al decimo inning di giovedì scorso contro San Diego che ha portato il record stagionale a 12 vittorie e 17 sconfitte. Al posto di Melvin, che due anni or sono aveva guidato Arizona alla conquista della West Division con 90 vittorie e 72 sconfitte, il 34enne A.J. Hinch che ricopriva il ruolo di vicepresidenza del settore dedicato allo sviluppo dei giocatori ed alla sua prima esperienza da manager. Con lui le cose non sembrano molto migliorate visto che fino ad ora i Diamondbacks hanno rimediato 6 sconfitte ed 1 sola vittoria (sweep interno contro Cincinnati e 2-1nelal serie contro i Nationals).
Se i rapporti di forza nella West Division sembrano oramai definiti nella altre due Division della National le classifiche si sono ricompattate e cosi nella Central è tornato a dominare l'equilibrio dopo un timido tentativo di allungo da parte dei Cardinals. La serie negativa di St.Louis (3-7 nelle ultimi 10 gare), è coincisa con quelle positive di Milwaukee, Cincinnati e Chicago per cui adesso in vetta ci sono 4 squadre: Reds, Brewers, Cardinals e Cubs (che è a 0.5 dal terzetto con una gara da recuperare).
Situazione analoga nella East che vede Florida completamente riassorbita dopo una buona partenza. Anche per i Marlins il parziale di 3-7 ha coinciso con i recuperi di Phillies, Braves e soprattutto Mets. New York, che deve recuperare 3 partite, ha inanellato 8 vittorie consecutive nelle ultime 10 gare ed ora è prima con Philadelphia ad 1 lunghezza e Florida e Atlanta ad 1.5.

Se una metà della Grande Mela se la ride, l'altra ha ben pochi motivi di felicità visto che gli Yankees proprio non riescono a trovare continuità di gioco e risultati.
Nella East Division di American League, sempre più dominata dal duo Toronto-Boston (con i Blue Jays avanti di 1 rispetto ai Red Sox), i Bronx Bombers restano tristemente relegati come terza forza del girone a -5.5 con 3 vittorie nelle ultime 10 gare, con una partita di vantaggio su Tampa Bay.
Nella Central Division le 5 sconfitte consecutive subite da Kansas City grazie ai due sweep esterni contro Angels (nella serie da 3) e Oakland (serie da 2), hanno permesso ai Tigers di agganciare la vetta proprio in condominio con i Royals ed ai Twins di portarsi ad 1 sola lunghezza dal duo di testa. Si cercano ancora segni di ripresa da parte degli Indians che continuano non pervenire.
Al di la delle 5.5 partite di ritardo dai primi del girone, quello che fa pensare è che Cleveland è riuscita a vincere due partite consecutive, che ad oggi rappresentano il massimo della striscia positiva per i "Tribe", solo in una occasione in questa stagione (15 e 16 aprile scorsi nelle gare esterne contro Royals e Yankees).
Cenni di ripresa importanti arrivano invece dagli Angels che dopo una partenza sottotono si sono rimessi in corsa grazie ad 8 vittorie nelle ultime 12 gare. Anaheim adesso è a solo 1.5 da Texas, prima del girone con una partita in più. L'inversione di marcia è arrivata proprio nel momento più difficile della stagione quando il roster di Scioscia, con tutti i problemi che evidenziava, avrebbe dovuto affrontare gli Yankees e Oakland in trasferta e Toronto, Kansas City e Boston in casa. Il tutto in coincidenza con il crollo totale di Seattle che invece nello stesso periodo ha vinto solo 3 partite perdendo le restanti 9.

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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