Mazzotti: "Per me è come tornare a casa"

Il manager romagnolo riabbraccia la bandiera dei Pirati dopo 10 anni. L'obiettivo è riportare la Telemarket a lottare per il titolo

Dove eravamo rimasti? A quella valida di Campaniello che il 9 ottobre 1999 decretò lo scudetto numero 8 dei Pirati di Rimini in una incredibile "bella" contro il Nettuno. Il manager di quella squadra, allora targata Semenzato, era Mauro Mazzotti che oggi torna ufficialmente a guidare la formazione del presidente Zangheri. Dieci anni dopo il manager di Cesena avrà dunque il compito di far tornare la società di via Monaco ai vertici dell'IBL dopo due anni fuori dall'orbita play-off.

Durante la conferenza stampa di presentazione svoltasi in mattinata allo Stadio dei Pirati di Rimini, un disteso e sorridente Mazzotti ha toccato vari argomenti che andiamo qui a riassumere brevemente: "Dopo tanti anni, per me che sono romagnolo, tornare di nuovo qui è come sentirmi a casa. Per questo devo ringraziare il presidente Zangheri che mi ha concesso fiducia e la possibilità di tornare a Rimini dove dieci anni fa ricordo uno stadio pieno che stava festeggiando uno scudetto che non arrivava da 7 anni. E quando si viene chiamati in causa da una società come Rimini, non lo si fa per partecipare ma per vincere. L'eventuale problema del pubblico in calo non mi preoccupa. Se si dovessero fare i conti solo con gli spettatori in tribuna, allora bisognerebbe allenare solo a Nettuno e Grosseto. Invece a maggior ragione lo scopo è proprio quello di fare un buon baseball, divertire la gente e farla tornare sulle  tribune.Rimini è una di quelle grandi piazze storiche del baseball italiano alla quale nessun allenatore potrebbe mai dire di no".

L'esperienza di Grosseto ha avuto un epilogo prematuro e per certi versi traumatico ma adesso è tutto alle spalle: "Dopo l'esonero dello scorso agosto ho trascorso dei mesi sicuramente non facili, ora però è tutto alle spalle e delle questioni legali se ne occuperanno gli avvocati. Da parte mia credo che il bilancio di questi tre anni a Grosseto sia più che positivo. Abbiamo vinto uno scudetto in una società che nella sua storia ne conquistati 4, facendo tornare la gente allo stadio proponendo un prodotto tutt'altro che scadente. Quando tornerò a Grosseto (proprio all'esordio in campionato, ndr) lo farò a testa alta".

Quattro scudetti in carriera con tre squadre diverse. Nessuno in Italia come Mauro Mazzotti, una garanzia per una società come la Telemarket Rimini che vuole tornare a vincere dopo due stagioni con molte ombre e poche luci. "Siamo una squadra competitiva, forte ed equilibrata in tutte e tre le partite. Perciò puntiamo a fare bene, ovviamente l'obiettivo primario è entrare tra le prime quattro. Per farlo però bisognerà non staccare mai il piede dall'acceleratore, evitando passi falsi che in una stagione così compressa possono finire per costare molto caro. Ormai il livello del baseball italiano è cresciuto molto ed  è sempre più difficile confermarsi al vertice un anno dopo l'altro. Il gap tecnico tra le prime e le ultime si è ridotto notevolmente e ogni partita nasconde insidie. Perciò sarà importante avere continuità di risultati. Gli ultimi anni insegnano che arriva in fondo chi magari totalizza tanti 2-1 nel week-end ma che non incappa in rovinosi 0-3. Noi abbiamo un calendario difficile in avvio visto che dovremo affrontare subito tutte le grandi e per questo motivo sarà importante partire con il piede giusto o comunque limitare i danni in vista della seconda fase del campionato. Siamo a buon punto della preparazione e faremo in modo di giungere al massimo della forma per l'esordio a Grosseto".

Rinnovata e competitiva, la Telemarket edizione 2009 ha già un volto ben delineato nelle idee del suo nuovo manager: "In garauno punteremo su Rafael Garcia partente con Gustavo Martinez rilievo lungo. In garadue abbiamo quattro lanciatori come Bengel, Balboa, Gutierrez e Di Roma che non è ancora arrivato perché si sta comportando molto bene nel campionato australiano. Valuteremo quale sarà il mix migliore per far rendere tutti quanti al meglio. E poi siamo competitivi anche in garatre con Patrone, Quattrini e Bartolucci, tre lanciatori che devono crescere rispetto all'ultimo campionato ma che ci garantiscono una certa tranquillità. Non dimentichiamo che l'anno scorso San Marino ha vinto lo scudetto presentando in garatre un esordiente come Tonellato. Per il resto abbiamo quattro esterni di valore la cui rotazione dipenderà molto anche dal tipo di pitcher che andremo ad affrontare, mentre in diamante l'alternanza principale può riguardare Santora e Lo Cascio in seconda, fermo restando Coffie in terza e Gonzalez interbase. I giovani? Ne abbiamo tre di buon valore (Babini, Cherubini e Orrizzi, ndr), vanno valorizzati ma senza correre il rischio di bruciarli perché a Rimini giochi solo se sei pronto. E se i ragazzi dimostreranno di meritarselo, avranno il loro spazio".

Informazioni su Cristiano Cerbara 457 Articoli
Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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