Olao, l'uomo del diamante di Via Rivalona

E' nato a Codigoro (Ferrara) nel febbaio del 1934, si è trasferito a Ravenna quando aveva 20 anni, poi a Godo con la sua famiglia dal 1967. Olao Albieri racconta con orgoglio di aver ricevuto tutti i sacramenti e di essersi sposato nella "Sua Abbazia" e che abbazia. Nientemeno che quella di Pomposa.
Da otto anni Olao si dedica al campo di Godo di via Rivalona, come responsabile, e conferma di avere trovato amici stupendi nel baseball. La sua figura, "grande", incute quasi timore, per i bambini è un vero "orco". Ma conoscendolo meglio ci si rendo conto dell'immensa umanità che sta dentro questo personaggio che non sfigurerebbe certamente in alcuni episodi del libro "Cuore". Disponibile con il suo accento ferrarese, sfoderando risate inaspettate, alternate da riflessioni semplici ma profonde, risponde alle nostre domande con il suo "vocione" inconfondibile. Ed in modo genuino.
Perché fai il custode e cosa ti spinge a farlo anno dopo anno? Lo faccio perché è un modo di stare assieme ai giovani e alla gioventù!
Perché sei così scorbutico nei confronti dei bambini e dei giovani, scalmanati e maleducati? Perché sprecano tutte le loro energie per sciocchezze e così facendo sprecano anche tutto il buon lavoro che fanno gli allenatori e i dirigenti e anche il lavoro di chi li prepara alla vita attraverso lo sport!
Cosa pensi del lavoro svolto negli ultimi anni? Sono i fatti che rispondono da soli, dalla serie C alla serie A1, il campo pieno di giovani, questo vuol dire che il lavoro si è fatto ed è anche un lavoro di qualità!
Cosa pensi dei giovani che hanno scelto di giocare per altre squadre? Li ammiro! Fanno bene, piuttosto che stare seduti in panchina per anni e anni e meglio che facciano esperienze altrove!
C'è un grido che ti ha reso famoso: "RUBA! RUBA!…". Perché lo gridi e da cosa nasce? Questo grido è nato quando un giornalista scrivendo un volantino sul Godo scrisse un titolo che era RUBA, RUBA. Quando lo grido vorrei trasmettere la filosofia che secondo me ha quel grido e cioè, corri avanti (nel gioco come nella vita) metteteci grinta, usate l'istinto!
Chi è stato il giocatore del Godo che non dimenticherai mai? E' stato un americano, Russ Myers. Mi ha stupito la sua umiltà, la sua grande disponibilità e per la tranquillità in cui voleva stare e condividere!
Che voto dai alla stagione 2008 del Godo? 5 e mezzo.
Cosa faresti per il 2009? Chi confermeresti…chi cambieresti? Mi piacerebbe vedere tutti italiani in campo!
Qual è stato il momento più bello vissuto da tifoso del Godo? E' stato dopo la malattia che mi ha colpito, quando a mia insaputa sono stato chiamato dal Comune di Russi ed in una sala piena sono stato premiato, un ricordo che mi fa ancora commuovere!
Vuoi dire qualcosa alla società? Come uomo e per esperienza dico loro di guardarsi sempre intorno, di non lasciare mai nessuno indietro, di fare come sempre hanno fatto, aprendo le porte a tutti, in fondo si sono sempre comportati come una grande famiglia, piena di buon senso facendo i conti con la realtà e quindi dico loro, avanti così!
Ma non finisce qui, perché Olao, "l'orco", ora fa capire quanto sia buono e grande di cuore e aggiunge: "Ho un neo sul mio cuore, è un amico che tutti gli anni non vedo l'ora di incontrare, sentirlo, aiutarlo, pensa gli ho sistemato casa, il bagno…." E qui l'emozione prende il sopravvento, si ferma, singhiozza e dice: "Tony, sì Tony Porcello un uomo a cui credo di avere dato sempre poco e a cui cercherò di dare sempre il massimo di me stesso".

Matteo Casadei

  

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