Triplo Gioco? Sì grazie, ma faccio tutto da solo

In più di un secolo di storia, in Major c’erano riusciti solamente in tredici – Due giorni fa, il seconda base dei Cleveland Indians, Asdrubal Cabrera, è diventato il quattordicesimo a compiere l’impresa: effettuare un triplo gioco senza assistenza

nIn un uno sport come il baseball, dove quotidianamente si può assistere ad eventi rari ed incredibili, dove nuovi record vengono stabiliti durante ogni stagione, dove milioni di statistiche raccontano con straordinaria minuzia ogni azione in campo, è legittimo chiedersi cosa può ancora stupire gli addetti ai lavori e gli appassionati veri.n

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nAbbiamo visto Barry Bonds battere lo storico record di fuoricampo di Hank Aaron nel 2007. Abbiamo celebrato la trecento cinquantesima vittoria in carriera di Greg Maddux la scorsa settimana e aspettiamo che anche Ken Griffey Jr. e Manny Ramirez raggiungano presto i propri obiettivi, forse a giorni (ad entrambi mancano pochi fuoricampo per ottenere rispettivamente 600 e 500 homerun in carriera). Ma lunedi 12 Maggio, in Ohio, Asdrubal Cabrera ci ha ricordato che è ancora possibile essere stupiti. Come? Regalandoci una gemma rara che, nell'arco di oltre un secolo di baseball, si era verificata solamente quattordici volte.n

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nÈ il desiderio proibito di ogni lanciatore che metta degli uomini in base, la preghiera sommessa di ogni manager e il sogno, segreto ed irrealizzabile, di ogni interno. Lo chiamano: Unassisted Triple Play. Letteralmente: Triplo Gioco senza assistenza.n

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nDue giorni fa, durante il quinto inning della partita tra Indians e Blue Jays, il lanciatore di Cleveland Cliff Lee concede due singoli consecutivi a Kevin Mench e Marco Scutaro per iniziare la ripresa. Con Lyle Overbay alla battuta e il conto di 1 ball e zero strike, i corridori rubano su segnale di batti e corri. Overbay colpisce una linea in direzione della seconda, dove Cabrera si tuffa effettuando la presa al volo (primo out). Tocca poi il cuscino di seconda base per eliminare Mench, che era ormai arrivato in terza (secondo out), per poi concludere l'inning toccando con il guanto Scutaro che, avendo tentato di rubare, era in piedi poco oltre il sacchetto della seconda (terzo out).n

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nMa in un tempo dove ogni pallina lanciata, battuta, giocata può arrivare ad avere un valore inestimabile, lo stesso Cabrera ha peccato di incredibile ingenuità, tirando negli spalti la palla del triplo gioco che ancora teneva nel guanto alla fine della ripresa. Il coach di prima base degli Indians, testimone del fatto, si è messo le mani nei capelli gridando verso il pubblico di restituirla, richiesta che, naturalmente, non è stata esaudita.n

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nCabrera è il secondo giocatore degli Indians a ottenere questa inusuale performance durante la regular season. Il suo predecessore fu l'interbase Neal Ball in una partita del 1909 contro i Red Sox.n

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nIn tempi più recenti, il 29 aprile dello scorso anno, l'interbase Troy Tulowitzki ha ottenuto l'ultimo triplo gioco senza assistenza contro i Braves, mentre nell'American League, il seconda base degli Athletics, Randy Velarde ha ottenuto l'ultimo triplo gioco il 29 maggio del 2000 contro gli Yankees.n

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nLyle Overbay, il giocatore dei Blue Jays che ha permesso a Cabrera di effettuare il triplo gioco ha così commentato alla fine dell'incontro (vinto dai Blue Jays 3-0 al decimo inning): "Stavo solo cercando di accelerare i tempi di gioco. È stato un batti e corri sbagliato. Battere una linea non è una cosa molto furba e possono succedere delle cose poco piacevoli. Ma mettiamola così. Entrerò nella storia, ora nessuno può togliermi questa sicurezza". Così come nessuno potrà mai togliere questo momento speciale a Asdrubal Carrera, anche se quella palla altrettanto speciale è ora nelle mani di qualche fan fortunato.n

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nPer tutti gli amanti delle statistiche, riportiamo tutti e quattoridici i tripli giochi nelle Majors. Nei primi trent'anni del secolo scorso ne vengono effettuati ben sette: iniziamo, il 19 luglio del 1909, con Neal Ball (interbase, Indians), il 10 ottobre del 1920 lo effettua Bill Wambsganss (seconda base, Indians), nel 1923 ci sono due episodi, il primo da parte di George Burns (prima base, Red Sox) il 14 settembre e il secondo da parte di Ernie Padgett (interbase, Braves) il 6 ottobre. Nel 1925 è il turno di Glenn Wright (interbase, Pirates) che entra nella storia il 7 maggio. Nel 1927 si verifica un'altra doppietta: il 30 maggio Jimmy Cooney (interbase, Cubs) e il 31 maggio Johnny Neun (prima base, Tigers). Passano quasi quarant'anni prima di assistere ad un nuovo triplo gioco e il 30 luglio 1968 è Ron Hansen (interbase, Senators) ad entrare nella storia. Arriviamo al baseball della nostra generazione per gli ultimi sei episodi: Mickey Morandini (seconda base, Phillies) il 20 settembre del 1992, John Valentin (interbase, Red Sox) l'8 luglio 1994, Randy Velarde (seconda baee, Athletics) il 29 maggio 2000, Rafael Furcal (interbase, Braves) il 10 agosto 2003, Troy Tulowitzki (interbase, Rockies) il 29 aprile 2007 e infine Asdrubal Cabrera (seconda base, Indians) appunto il 12 maggio 2008.n

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Informazioni su Fulvio Pannese 3 Articoli
Nato 1978, scopre il baseball attraverso un libro e dopo aver giocato a Mel-Ball alle elementari. Non riuscendo a trovare una squadra dove giocare si dedica ancora all'atletica fino al 1992 quando scopre l'acquacetosa a Roma e si ammala definitivamente di baseball. Una passione così forte che gli fa divorare giornali, riviste, videocassette e tutto quello che parli di questo bellissimo sport. Nei bienni 1994/1995 e nel 1998/1999 si reca negli Stati Uniti per provare la strada del professionismo, ma senza successo. Tornato in Italia disputa diverse stagioni alla Lazio, poi nel Capanelle e ora è attualmente nelle file della Roma Baseball in serie B. Da sempre appassionato di Major League, ama analizzare statistiche e seguire le storie dei giocatori.

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