C'è voluto quasi un girone ma l'ottavo turno di campionato ha probabilmente tolto il velo dai volti delle vere regine di questa regular season mai così incerta ed appassionante. Dopo essersi a lungo nascoste nel gruppone, T&A San Marino e Italeri Bologna si sono finalmente alzate sui pedali e il loro allungo in classifica potrebbe anche rivelarsi l'inizio di una fuga a due. Un allungo figlio della forza del monte sia sulla sponda titana che su quella felsinea. Se a San Marino la lunghezza del reparto lanciatori era già nota fin da inizio stagione, sotto le Due Torri l'arrivo di Figueroa e Incantalupo ha dato più profondità ad un bull-pen rivelatosi troppo corto in avvio per le ambizioni della Mazzotti-band, che una volta recuperato un giocatore fondamentale come Dallospedale, ha potuto finalmente presentarsi con il suo roster al completo e i risultati non hanno tardato ad arrivare. E le pesanti triplette dell'ultimo week-end lo stanno a testimoniare. Al "Falchi" non c'è stato scampo per la Danesi Nettuno, capace di toccare il cuscino di casa base soltanto tre volte in 27 inning. In garauno la staffetta Matos-Figueroa ha concesso la miseria di due valide al box di Bagialemani collezionando 14 strike-out; sabato pomeriggio è stata la volta del Bazzarini-show (due arrivi in base in 6 riprese) mentre il line-up fortitudino (con Dallospedale protagonista di un eccellente 6/12 condito da un homer e 4 pbc) demoliva la coppia Ricci-Masin prima dell'emozionante finale thrilling di garatre, vinta in volata con un lancio pazzo di Costantini.
Più o meno la storia si è ripetuta a cento chilometri di distanza, con la T&A San Marino capace di rifilare uno storico cappotto alla Telemarket in un derby dove i rapporti di forza si sono letteralmente rovesciati dopo decenni di predominio riminese. Con un filo di gas la squadra di Bindi ha stravinto l'anticipo del giovedì approfittando delle nefandezze del monte e della difesa adriatica, per poi ripetersi con una prova di forza del suo attacco al cospetto di Dorian Castro, l'ex leader della media pgl costretto a scendere dal monte dopo nemmeno 3 riprese. E in garatre grande carattere per rimontare una situazione quasi compromessa (da 1-3 a 4-3). Ma in tutte le vittorie c'è il timbro del monte, con coach Bindi che ha potuto attingere al suo lunghissimo bull-pen per far fronte ad ogni minima situazione di pericolo. E con queste premesse la T&A parte fiduciosa per Rotterdam per un viaggio che potrebbe davvero riservare grosse sorprese.
Alla Danesi Nettuno è andata male ma dopo la bella rincorsa operata dai laziali, un week-end storto ci poteva anche stare, soprattutto sul diamante Italeri. Chi invece va a far compagnia alla sempre più irriconoscibile Prink Grosseto sul banco degli imputati, è certamente la Telemarket Rimini. I neroarancioni di Mike Romano, evidentemente illusi dalla super partenza, si sono letteralmente persi per strada come confermano le 8 sconfitte nelle ultime 10 partite e, considerando lo 0-3 nel confronto diretto con la Danesi con la quale i Pirati condividono la quarta piazza, sulle rive del Marecchia c'è poco da stare allegri. Il monte, già corto di suo, con il calo di Castro e Patrone sta perdendo anche le poche certezze che aveva ed ora sembra poter contare solo su Cabalisti e Del Bianco mentre in difesa continuano a fioccare gli errori e in attacco si spreca l'impossibile. Ma se Rimini piange, Grosseto non ride. I campioni d'Italia hanno finito per deragliare anche al cospetto di un Paternò in continuo crescendo e il conto delle valide (37 a 21 per i siciliani) sembra quasi uno scherzo di cattivo gusto per la squadra di Medina che ha sofferto tantissimo sul monte con Luciani e De Santis dopo averla spuntata al fotofinish in garauno con il neo-arrivato Cerbone rilievo vincente di Rollandini. E con queste premesse, l'appuntamento con la Coppa Campioni atteso in Maremma da 15 anni, non sembra cominciare sotto i migliori auspici.
E della crisi tirreno-adriatica ne approfitta il Ceci&Negri Parma, abile a non scivolare sulla buccia di banana rappresentata dal derby contro l'ostica Palfinger Reggio Emilia, spazzata con autorità dai ducali (30 punti e 39 valide in totale) che ora si ritrovano in beata solitudine sul terzo gradino del podio. Da segnalare l'ottima performance nel box della coppia Pinto-Urquiola (13/27 per i due venezuelani) mentre Montes, Di Roma e Toriaco, pur non facendo sfracelli, hanno condotto in porto senza problemi le loro partite.
A proposito di mound, è sembrato intoccabile quello del Modena nelle prime due partite vinte dai canarini a Trieste contro l'Acegas di Miani. Due sole valide concesse dalla staffetta Ventura-Machado in garauno mentre nella pomeridiana di sabato Tamburro e Roversi hanno battuto a casa i punti vincenti con Lucena e Ferrer abili a mantenere immacolato il pgl. Ma con un incredibile finale la neopromossa formazione giuliana ha evitato un sanguinoso cappotto mantenendo intatte le speranze di salvezza.
Ed augurando una buona Coppa Campioni a Prink Grosseto e T&A San Marino, non si può non concludere con un eloquente dato statistico che va a danneggiare lo spettacolo del nostro campionato: un solo fuoricampo (di Dallospedale) in 15 partite. Possibile che nessuno se ne sia accorto?
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