Il Parma riparte da Catanoso

La prima mossa della società è la conferma del manager americano. Il presidente Rinaldi: “I play off erano il nostro obbiettivo, ma in 3 anni vogliamo di più”

Dopo 3 stagioni da dimenticare, Parma è tornata ad assaporare l'avventura dei 'play off' scudetto. E' stata un'avventura breve (4 partite e 4 sconfitte) ma tutto sommato soddisfacente, nel senso che la squadra allenata da Catanoso è uscita in ogni incontro dal campo a testa alta. Considerando che ai ducali mancava il lanciatore straniero (il panamense Rafael Medina si è infortunato 2 giorni prima di gara 1 della semifinale), è onesto affermare che di più era difficile pretendere. Certo, se qualche episodio fosse andato per il verso giusto Parma avrebbe potuto allungare la serie, ma battere 4 volte una corazzata come l'Italeri Bologna era, in questo momento e in queste condizioni, un'impresa fuori dalla portata degli uomini di Catanoso.
Ne conviene anche il Presidente Rossano Rinaldi: “Avendo perso Medina, la qualificazione era diventata pressochè impossibile. Non posso dire di essere soddisfatto di aver perso, ma il comportamento della squadra è da elogiare. In fondo arrivare ai 'play off' era il nostro obbiettivo dichiarato e il primo passo di un programma triennale che ha come punto d'approdo la finale”.

La stagione ha anche offerto indicazioni ben precise alla società sulle quali lavorare per il futuro. Per costruire una squadra di vertice Parma ha bisogno di qualcosa di più in battuta. Una media di squadra di appena 259, con 2 soli giocatori (Chapelli a 307 e Morelo a 304) sopra media 300; 13 fuoricampo (Chapelli con 4 è il leader); un solo giocatore (Illuminati con 411) trai primi 20 della media arrivi in base; nessuno trai primi 15 della classifica dei punti battuti a casa (il migliore è Squarcia, 19esimo con 31) contro i 4 di Bologna e i 5 di Grosseto. Sono numeri decisamente migliorabili.
Diverso è il discorso che riguarda i lanciatori. Certo, da Medina (al di là del disgraziato stop pre play off) ci si aspettava di più, se non altro a livello di continuità di rendimento. Però lo staff Italiano è di spessore assoluto. E può essere in futuro un vero punto di forza.
In difesa, dopo un avvio a dir poco problematico (che spiega in parte i ben 87 errori di squadra, un'enormità), le cose sono andate bene. La linea centrale soprattutto ha offerto garanzie, specialmente nell'interbase La Fera (terza media difesa e partecipazione a ben 44 doppi giochi). Parisi (quasi il 42% di colti rubando) dopo Antigua è stato, cifre alla mano, il miglior ricevitore del campionato, nonostante abbia commesso qualche errore di troppo, e Chapelli ha dato garanzia di un'ampia copertura del prato verde, pur denunciando una gittata di tiro sinceramente modesta.
“Il nucleo della squadra sarà sicuramente confermato” annuncia Rinaldi “A cominciare dal manager Catanoso e dallo staff tecnico, anche se ora come ora non possiamo prevedere se potremo confermare tutti i giocatori di passaporto Italiano che risiedono all'estero. I matrimoni si fanno in 2 e anche loro devono essere d'accordo. Ovviamente sono da valutare le posizioni dei 3 stranieri. Chapelli, oltretutto, ha in corso la procedura per ottenere la cittadinanza italiana. Liberare un posto da straniero ci consentirebbe un margine di manovra più ampio”.

Per concludere, chiediamo a Rossano Rinaldi se ha qualche rammarico per la stagione che si è appena conclusa: “In tutta sincerità, mi aspettavo una risposta diversa del pubblico, specie nei play off. Purtroppo la nostra società non ha un imprenditore forte alle spalle com'era il compianto Cavalier Donzelli. Noi i soldi li cerchiamo sul mercato e la voce 'incassi' ci potrebbe aiutare a colmare l'innegabile gap che c'è tra il nostro budget e quello delle squadre che quest'anno si giocheranno il titolo. Parma deve capire che, se vuole una squadra da scudetto, deve dare il suo contributo. Questo non vale solo nel baseball, per la verità, ma anche nel calcio e nel rugby. Sport nei quali i budget sono comunque più ricchi”.
Quindi, buon riposo… “Non ci sarà riposo, perchè siamo già al lavoro. In conclusione mi permetto comunque di occupare un po' del vostro spazio per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con me, da Massimo Fochi (senza il quale difficilmente sarei riuscito a gestire l'intera stagione), agli sponsor principali Cantine Ceci & Negri Alimentari, a chi si è occupato della manutenzione del campo: siamo stati un bel gruppo e conto che nel 2005 ognuno di noi sarà ancora in prima linea a dare il proprio contributo”.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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