Cuba – Australia, una finale che vale oro

I caraibici battono il Canada per 8 a 5 grazie a sei punti nell'ottavo attacco

Sono servite oltre tre ore e mezzo di gioco per sapere chi sarebbe stata l'avversaria dell'Australia nella finale per la medaglia d'oro ad Atene. E la finalista sarà la rappresentativa di Cuba, ancora una volta, che finisce per vincere una partita che sembrava già persa contro il Canada per 8 a 5, dopo un inaspettato ottavo inning che ha rivoltato la gara in poco più di un lampo. E dire che al pre-olimpico di Nettuno proprio i canadesi avevano messo pericolosamente a nudo i difetti dei caraibici, battendoli per 9 a 1. Altri tempi evidentemente, quando in ballo c'è l'accesso alla finale olimpica il discorso cambia ed eccoci infatti a parlare della vittoria di Cuba. Sicuramente sofferta, ma pur sempre una vittoria che vale la possibilità di giocarsi la medaglia d'oro.
La formazione di Igino Velez gioca fuori casa e nella parte del primo apre le marcature, con uno fuori singolo di Enriquez, spinto in terza dal doppio di Gourriel e a casa dalla rimbalzante interna di Urrutia. Per il 2 a 0 è questione di attimi, altro doppio di Cepeda e Canada già sembra vacillare pericolosamente, ma è solamente un'impressione.
Al terzo comincia infatti la rimonta dei nordamericani, un errore del seconda base Gourriel permette ad Orr di raggiungere salvo la prima. Segue la rimbalzante di Clapp che lo spinge in seconda su azione di batti e corri, e dopo la base concessa da Palma a Klassen ecco il singolo di Stewart che vale il 2 a 1. Nella seconda parte del terzo, Enriquez raggiunge la prima su valida e la seconda su lancio pazzo, ma ancora Gourriel e quindi Urrutia vengolo lasciati al piatto da Hill, che chiude indenne l'inning.
Il Canada mette la freccia e sorpassa gli avversari al quinto, con uno fuori la rimbanzante sul lanciatore di Clapp viene mal difesa da Palma che ne permette l'arrivo in seconda. Il mancino cubano concede per due volte quattro ball, intramezzati dall'eliminazione in diamante di Laforest, e con tre corridori in base e due fuori puntuale singolo di Stern che vale il sorpasso, 3 a 2.
Non succede nulla sino al settimo, quando Cuba spreca clamorosamente un'occasione d'oro per pareggiare. Begg sostituisce Hill in pedana ma esordisce concedendo valida a Cepeda, che poi viene eliminato nel tentativo di raggiungere la seconda su precisa assistenza dell'esterno centro. Sia Pestano che Sanchez ottengono a loro volta un singolo, ma con uno fuori non arriva la valida decisiva, sia Scull sia Urgelles (subentrato al posto di Tabares) vengono infatti eliminati.
Ed arriva finalmente l'ottavo attacco caraibico. La cronaca della ripresa che decide la seconda semifinale si apre con il singolo di Paret, a cui fa seguito l'errore del terza base Orr che sbaglia l'assistenza in prima. Con due in base si presenta nel box Gourriel che tocca singolo e permette al compagno di pareggiare. Al posto di Begg sale in pedana Mears ma la musica non cambia, lo strike out su Urrutia è solo un'illusione e pochi istanti dopo eccon il singolo di Cepeda che carica le basi. Il secondo singolo della serata ad opera di Pestano porta avanti Cuba per 5 a 3, arrivano poi anche le valide di Sanchez, la base intenzionale a Miranda e dopo l'ingresso di Ogiltree sul mound c'è prima la scelta difesa sulla battuta di Ramirez che fa eliminare a casa base Pestano, e con corridori in terza e seconda la sesta valida della ripresa, quella di Paret, che spinge a casa i due compagni per l'8 a 3.
Sembrerebbe fatta, ma ecco la reazione d'orgoglio di un Canada che vuole lottare sino all'ultima palla. Radmanovich, il giocatore che aveva maggiormente impressionato nel pre-olimpico di Nettuno, batte subito un home run per l'8 a 4. Betts tocca anch'esso valido, si tratta di un singolo, arriva il momento di Pedro Luis Lazo a sostituire Betancourt in pedana. Altra valida di Orr, e dopo l'eliminazione in diamante di Clapp che fa avanzare i suoi due compagni in posizione punto, palla mancata di Pestano quando nel box c'era Laforest e si va sull'8 a 5. Non succede però più nulla, se non che l'ultimo out, con Norberto Gonzalez salito nel frattempo sul monte, arriva dalla presa al volo dell'esterno sinistro Cepeda su volata di Nicholson.
Cuba ancora in finale dunque, e stavolta non ci sono gli Stati Uniti come a Sidney, ma la non meno pericolosa Australia che però non spaventa come poteva fare il Giappone. Per il Canada rimane solo la possibilità del bronzo, da giocarsi proprio contro i nipponici.
Come nota di chiusura, vale la pena citare la presenza di Marco Screti, arbitro di Nettuno, che ha controllato il sacchetto di prima base. Se non altro un tocco d'azzurro.

CANADA 001.020.000 = 5 (bv 9, e 1)
CUBA 200.000.06x = 8 (bv 13, e 2)

W: Betancourt
L: Begg
S: Gonzalez
note – doppi: Gourriel, Cepeda
Hr: Radmanovich al 9° da 1 p.

Informazioni su Mauro Cugola 547 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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