Mi presento, sono il Baseball

Oggi, 19 giugno, si celebra una storica ricorrenza: in quel giorno del 1846, ad Hoboken (New Jersey) si giocò la prima partita ufficiale di baseball tra due squadre

Di candeline oggi ne spegnerà 158, ma il baseball conserva ancora tutto il suo fascino. Senza fare alcuna distinzione di razza, d’età, di sesso, di luogo di nascita. Con questa sua straordinaria forza ha saputo creare un incredibile entusiasmo ed amore che neanche l’inesorabile passare degli anni ha scalfito. Sembra ieri quel lontano 19 giugno 1846, quando venne tenuta a battesimo la prima partita ufficiale organizzata da Alexander Joy Cartwright che è considerato il vero padre del baseball moderno, contrariamente a quanto vuole la tradizione popolare che attribuisce ad Abner Doubleday l’invenzione del gioco quale variante dell’importato cricket (in realtà Doubleday non era a Cooperswtown nel 1839, ma cadetto a West Point).
Tutto ebbe inizio a New York City. Già tra la primavera e l’estate del 1842 gruppi di persone si ritrovavano nei weekend su un prato di Manhattan, all’angolo tra Madison Avenue e la ventisettesima strada. Ma la vera svolta avvenne nel settembre del 1845 quando Alexander Joy Cartwright dettò le prime 20 regole basilari del gioco (ancora in vigore) tra cui la struttura del diamante, la posizione del battitore a casa base, lo strike-out, la volata, i tre out, il doppio gioco, la battuta in foul, etc.
E una settimana dopo, il 23 settembre del 1845, il venticinquenne Cartwright creò insieme al presidente ‘Doc” Adams il NY Knickerbocker Baseball Club, i cui giocatori (se ne contavano una trentina tra cui anche commercianti, banchieri, broker, assicuratori, fotografi, dottori, tabaccai) si recavano, per mancanza di ampi spazi, ad Hoboken, nel New Jersey, per allenarsi all’Elysian Fields grazie ad un ferry che li traghettava oltre l’Hudson River. I Knickerbocker presero in affitto campo e spogliatoi nei fine settimana, al costo annuo di 75 dollari.
E’ datata 6 ottobre la prima amichevole tra gli stessi Knickerbocker (3 soli innings con la squadra di Cartwright perdente per 11-8) ma la serie di ‘partitelle”, 15 circa, proseguì a ritmo incessante fino a metà novembre sempre sul campetto di Hoboken.
L’inverno rigido aveva, solo per un attimo, ‘congelato” la passione per il nuovo gioco ma con l’avvento della primavera la squadra cominciava ad assaporare il gusto della sfida. Si sentiva ormai pronta per scendere in diamante ed affrontare una degna avversaria. Ed il 19 giugno 1846, appunto, su un verosimile diamante nasceva il baseball con la disputa della prima partita ufficiale organizzata tra due squadre. Al debutto, all’Elysian Fields, in un attesissimo derby arbitrato personalmente da Cartwright (che esportò anni dopo il baseball alle Hawaii dove è sepolto), i NY Knickerbockers vennero travolti 23-1 dagli avversari dei New York Nine in sole 4 riprese. Ma tra i rivali c’erano anche tanti ex-Knickerbockers che non avevano voluto e potuto spostarsi nel New Jersey per i faticosi allenamenti.
Da quel momento in avanti, bastò solo un ventennio al baseball per diventare il ‘national pastime”. La National League nacque nel 1876, la American League nel 1901.

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Nato nel 1964 ad Anzio (Roma) è giornalista pubblicista dal 1987. Grande appassionato di sport USA, e in particolare di baseball e basket, svolge a tempo pieno attività professionale a Milano come Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali presso importanti corporate. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse testate nazionali e locali tra cui Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Tuttosport, Guerin Sportivo, Il Tirreno, Corriere di Rimini, e con testate specializzate come Play-off, Newsport, Sport Usa, Baseball International e Tuttobaseball. In ambito radio-tv ha lavorato per molti anni come commentatore realizzando anche servizi giornalistici per diversi network ed emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Dimensione Suono Network, RDS Roma, Italia Radio e Radio Luna. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali legati ad importanti avvenimenti sul territorio per alcune televisioni locali. Nel 1998 ha ideato e realizzato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto tricolore della squadra tirrenica di cui è stato per oltre un decennio anche capo ufficio stampa. Significative sono state anche le esperienze professionali negli USA, grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli uffici di Media Relations di diversi club (in particolare dei Boston Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati alla comunicazione sui media del baseball professionistico americano. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it nel 1998, anno di nascita della testata giornalistica online, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito ad assumere il ruolo di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano durante le finali nazionali del massimo campionato. Nell'estate del 1998 ha fatto parte del team dell'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball.

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