Il duello finale va agli Yankees

Dopo 11 inning dell`ennesima battaglia contro Boston, New York vola alle World Series

Dopo i Cubs, anche la seconda perdente per eccellenza delle Major League, Boston, ha dovuto dare l`addio alle loro speranze di raggiungere le World Series. Ma i Red Sox hanno molto da recriminare, al termine di una gara sette, contro gli Yankees, che ha tenuto i tifosi di tutta America con il fiato sospeso per più di quattro ore, e che la squadra di Grady Little conduceva 4-0: a decidere la prima “bella” allo Yankee Stadium in più di 40 anni è stato Aaron Boone, con il suo fuoricampo in apertura dell`undicesima ripresa, per il 6-5 finale.

La 26esima sfida stagionale tra le due eterne rivali, senza dubbio la più importante dell`anno, era stata presentata come il duello tra Roger Clemens (per cui avrebbe potuto essere l`ultima partita della carriera) e Pedro Martinez. In realtà, i problemi per “the Rocket” sono iniziati già alla seconda ripresa: con Kevin Millar in base, Trot Nixon ha spedito una pallina oltre la recinzione per un fuoricampo da due punti, e un altro punto è entrato sull`errore di Enrique Wilson (inserito vista la maggior pesantezza della sua mazza rispetto a quella di Aaron Boone), sulla rimbalzante di Johnny Damon.
Poi, Millar ha spedito a sua volta in tribuna il primo lancio di Clemens al quarto inning, portando il punteggio sul 4-0. La gara del partente newyorchese è terminata alla fine della quarta, con “the Rocket” che ha lasciato il posto a Mike Mussina, utilizzato come rilievo per la prima volta in carriera.

Nel quinto è partita la rimonta dei padroni di casa, con il fuoricampo a basi vuote di Jason Giambi, ma la svolta della gara è arrivata alla settima ripresa. Martinez, fino a quel punto perfetto, ha concesso un altro fuoricampo a Giambi; poi, in apparente difficoltà, si è salvato da una situazione di prima e seconda e due eliminati mettendo strike-out Alfonso Soriano. Ma chiaramente, a quel punto, la benzina nel serbatoio del dominicano stava per finire. Se ne sono accorti tutti tranne il manager dei Sox Grady Little, che ha rimesso sul monte il partente per l`ottavo inning, dopo che David Ortiz, con un fuoricampo, aveva portato il punteggio sul 5-2. Contro uno stanco Martinez, gli Yankees ci hanno messo poco a recuperare, e anche dopo il doppio di Derek Jeter e il singolo di Bernie Williams, per il 3-5, Little ha lasciato sul monte Pedro: il doppio di Posada, con pallina caduta tra gli interni e gli esterni, ha fatto quindi entrare i due punti del pareggio.

Tutto da rifare, dunque. Una volta raggiunto il pareggio, gli Yankees hanno messo sul monte Mariano Rivera, che ha tenuto benissimo per tre riprese (non gli succedeva dal 1996 di rimanere sul monte così a lungo), anche se per due volte ha permesso ad un avversario di raggiungere la seconda base. Dall`altra parte, i Red Sox hanno inserito prima Mike Timlin, poi dal decimo inning Tim Wakefield, che con la sua knuckleball aveva ottenuto due successi, da partente, nelle prime gare della serie. Ma stavolta, il primo lancio dell`undicesima ripresa è stata fatale all`ex pitcher degli Athletics: Aaron Boone lo ha impattato in pieno, e lo ha spedito in tribuna dando il via al tripudio del numerosissimo pubblico newyorchese.

Informazioni su Matteo Gandini 704 Articoli
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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