La finale è Italeri – GB Ricambi

Modena vince anche la bella a Rimini (4-6) e da venerdì contenderà lo scudetto alla squadra di Mazzotti. Per la Telemarket solo mille rimpianti.

La finale che non ti aspetti è Italeri-GB Ricambi. Ma sia chiaro, i gialloblu di Paglioli escono vittoriosi con pieno merito da gara-7 (4-6) e dalla serie con la Telemarket, una serie dove forse non c’era una squadra veramente superiore come non c’era una squadra che meritasse più dell’altra in modo particolare. Onore alla GB Ricambi che si aggiudica la sfida decisiva, una sfida che è riassunta in poche significative cifre: 6 punti con 10 valide per i canarini, 3 punti con 13 valide per i Pirati che lasciano soprattutto l’incredibile numero di 16 rimasti in base senza quasi mai trovare la valida giusta al momento giusto.
Romano presenta Sanchez come partente ma se il dominicano non vince una gara di play-off da garauno dell’ultima finale con Nettuno, un motivo ci sarà. L’impatto è devastante per Rimini, che sembra continuare l’incubo di gara6: solo-homer di Rosado al 1° (0-1), singolo vincente di Rosado e doppio a basi piene di Garcia Bellizzi al 2° (0-4). Ventura fa quel che può ma la Telemarket riesce solo a collezionare rimasti in base, alla media di 2 per inning. Nel frattempo i Pirati riescono anche a riaprire la partita segnando un punto al 4° (valida interna di Pantaleoni che spinge a casa Gaiardo) e 2 punti al 5° (4 valide consecutive dal doppio di Illuminati al singolo di Evangelisti) quando però Taddonio fallisce il possibile aggancio girando malamente a vuoto un lancio esterno di Ventura con Gambuti in terza. Tonkin, che già al 2° aveva rilevato Sanchez, se la cava egregiamente fino al 7° quando finisce la benzina e Modena allunga sul 3-5 grazie alle valide di Rosado e Laffi. Sul cambio di campo Ventura è costretto ad alzare bandiera bianca, entra Lucena con gli uomini agli angoli ed un solo out e l’oriundo mette strike-out Taddonio e Pantaleoni. L’ultima colossale occasione capita alla Telemarket all’8°, dopo che Bartolucci ha ben rilevato Tonkin. Lucena perde la bussola concedendo la base gratis a Balgera e Rivera (in mezzo c’è l’out di Chiarini) e il colpito su Illuminati. Paglioli a sorpresa gioca la carta Canate (solo 1.1 riprese lanciate in regular-season) che ci mette un turno ad inquadrare l’area dello strike (base a Gaiardo e 4-5) ma Gambuti batte in doppio gioco e qui finisce la partita della Telemarket. Anche perché al 9° Modena con le basi vuote e due out, colpisce con il doppio di Rosado e il puntuale singolo di Canate (4-6). Lo scudetto se ne va da Rimini, sarà il derby della Secchia a decidere su quali maglie sarà cucito l’anno prossimo.

Informazioni su Cristiano Cerbara 457 Articoli
Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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