La Reggiana ci riproverà

Analisi di una stagione al di sotto delle aspettative. Il futuro dedicato a sviluppare le giovanili per restare in alto più a lungo

Non si può certo dire che la stagione della Palfinger Reggio Emilia sia stata positiva ma anche dalle sconfitte, come una retrocessione, si può imparare qualcosa.
Questo è quello che traspare a saggiare l'ambiente reggiano a due settimane dalla conclusione del Campionato.
Certo che la buona partenza (2 vittorie con il Grosseto e con il Rimini nelle prime 3 giornate) poteva far pensare ad un'annata diversa ma con un Campionato a 54 incontri i problemi prima o poi vengono fuori.
Il Campionato Italiano è lungo e snervante e il roster corto è sicuramente la causa maggiore per comprendere la stagione della Palfinger.
Se a questo aggiungiamo anche l'inesperienza sul mercato dei giocatori stranieri che non hanno sostanzialmente fatto la differenza, le speranze di restare nel massimo Campionato si assotigliano sempre di più.
Considerazioni queste che trovano il consenso anche del manager Gerali:
Potevamo essere più fortunati ma è innegabile che siamo partiti con una squadra corta. Il budget limitato non ci ha consentito di fare un mercato consono al Campionato. L'inizio sprint è dovuto probabilmente ad un diverso approccio mentale tra noi e le grandi. Chi viene promosso in A1 parte con dell'entusiasmo, è carico e pronto dalla prima giornata mentre le big hanno delle partenze più lente. Alla fine pero' i problemi di organico si sono fatti sentire, eccome. Se poi aggiungiamo le 3 settimane senza il lanciatore straniero …

Sulla stessa linea la Presidentessa Casali:
Concordo ma devo anche dire che non siamo stati fortunati. Parlare di sfortuna è troppo facile e sarebbe sbagliato ma abbiamo avuto diverse situazioni che richiedevano maggiore fortuna per risolversi. Certo che ci aspettavamo prestazioni diverse dagli stranieri. Probabilmente è stato anche un errore confermare in blocco il roster della promozione. Il Campionato di A1 è cosa diversa e ci siamo fatti spingere dal sentimentalismo. Un errore che abbiamo capito alla fine. Ci sono state comunque anche note positive tipo le prestazioni di Salsi (2 vittorie per 3.94 di media PGL) e Zambelli (6 vittorie per 3.97 di media PGL) e di alcuni italiani che hanno dimostrato di poter giocare nel massimo Campionato”

Il futuro è quindi tutto da ricostruire partendo dal Campionato cadetto ma la Casali vuole assolutamente risalire.
Certo, molto dipende dagli sponsor. La nostra stagione non è ancora conclusa, abbiamo una seconda squadra nel Campionato di Serie B e poi tireremo le somme. Visto che non mi pare che si paventi l'ipotesi di un allargamento del Campionato dovremo lavorare per risalire e … restarci. L'obiettivo non deve limitarsi alla sola promozione ma bisogna assolutamente stabilizzare il risultato. Retrocedere anche dopo 2 anni è deleterio per la società, per gli sponsor per tutto il movimento reggiano che non è dei più numerosi.

I programmi sono comunque molto ambiziosi e si capisce che la retrocessione non ha per nulla indebolito la voglia della società ad investire nel Baseball.
Assolutamente, vogliamo ripartire dallo sviluppo giovanile. Stiamo valutando se e come avviare un programma a lunga scadenza che investa sui giovani. Certo è che se avessimo meno difficoltà a reperire tecnici di un certo livello sarebbe più facile ma investiremo sicurmanete nei giovani. Attualmente abbiamo qualche giovane, troppo giovane, promessa ma credo che la strada da intraprendere sia quella di costruirsi i giocatori

Per Gerali invece si è chiuso un ciclo, non solo personale anche se le porte sono aperte:
E' logico che sia il manager il maggior responsabile del risultato finale. Mi è sembrato quindi corretto rimettere il mio mandato nelle mani della società. E' da 6 anni che sono a Reggio Emilia e mi sono trovato benissimo, ho l'impressione però che si sia chiuso un ciclo. Sia per me che per la società è presto per prendere delle decisioni, vedremo.

Informazioni su Alessandro Labanti 937 Articoli
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