E' l'occasione buona per rifondare tutto

La storica sconfitta contro la Svezia? Proviamo a considerarla per quel che vale: un'occasione irripetibile per renderci conto che abbiamo sbagliato tantissimo

Orrore e lacrime: perchè perdere contro la Svezia, dire ciao all'Europa per colpa e merito di un signore mai coverto di anni 41, il lanciatore Swerige che ci è stato opposto, rappresenta la pagina più nera della storia del baseball italiano.
Ma chi vive all'interno del sistema sa che non si è trattato di uno scivolone nato dalla cosiddetta giornata svizzera, perchè è sufficiente leggere gli ultimi risultati delle verifiche internazionali per renderci conto che siano alla frutta.
Abbiamo perso per 2-1 contro la Grecia, imbottita è vero di oriundi (varrà la pena di non scandalizzarci troppo…) ma abbiamo pure perso per 6-5 contro la Francia a livello di juniores.
E qui ci avviciniamo al nocciolo della questione, andando cioè sempre di più verso la base, lo zoccolo duro, il nucleo del problema.
L'onesto Robb, ex tecnico della nazionale juniores, parlando dei nostri ragazzi, un giorno ebbe a spiegarci che i giovani d'Italia “corrono meno degli avversari e i lanciatori sono più lenti“.
Per essere pratici, un mezzo secondo im meno nella corsa, una decina di chilometri in meno nella potenza del lancio.
Tutto ciò si traduce in una sola risposta: il nostro settore giovanile è di seconda fascia, la qualità del nostro gioco non può che essere proporzionale ai fatti.
E se i giovani vanno male significa che la struttura sulla quale operano è conseguentemente poca cosa ecc.
Chi ha quattrini si è inventato la caccia dell'oriundo ad oltranza, bypassando il problema, anche perchè è la nazionale maggiore che si comporta così, non vedo per quale motivo non dovrei imitare chi sta sopra di me, no?
Ma quando gli oriundi perdono contro la Svezia, quando non riusciamo più, realisticamente a dire la nostra, quando la barca imbarca acqua e non resta più a galla, quando questi segnali di avvizzimento dell'intero sistema sono così evidenti, non esiste miglior cosa che dire “ho sbagliato, riparto daccapo”.
Anche perchè il metodo dell'oggi dì, appare evidente, è andato a nobili signorine da strada: capisco il guaio esistenziale del presidente Fraccari che ha impegnato tutto se stesso in una politica di vertice per riuscire ad ottenere quel bonus economico che il CONI garantisce alle nazionali che fanno risultato e che esaltano, con modi loro non sempre uguali, il tricolore e l'Italia.
E capisco di conseguenza che questa mazzata si traduce in una devastante bocciata all'ideologia federale, ma non esistendo più punti certi, non essendo più possibile mantenere la rotta perchè i capitani di ventura sono sempre meno credibili, si faccia questo benedeetto restyling totale, si creino contatti esemplari con federazioni capaci di darci concretamente una mano (troppo facile scrivere Cuba), si mettano tecnici a disposizione di squadre che dimostrano di meritarlo (una classificazione delle squadre sulla base della loro consolidata attività giovanile: creeremo isole di pensiero, ma creeremo soprattutto un pensiero) e si inventino formule di reclutamento per far vivere uno sport che sta perdendo drammaticamente la vita.
E la sconfitta con la Svezia è diagnosticamente il segnale che la ferita lamentata è gravissima.
E per gli oriundi, che uccidono i bilanci e consentono di chiudere gli occhi ma che non restituiscono la vista, si faccia un taglio, si regolamentino in altro modo. Perchè quei soldi spesi per i giovani, in promozione e tecnici, varranno alla borsa del domani molto di più.
Con ciò complimenti Svezia, hai piantato un bel casino, a casa nostra

Informazioni su mario 24 Articoli
Nato a Torino nel 1946, è giornalista professionista dal primo maggio 1967 presso la testata Tuttosport di cui è stato redattore capo sino al 12 febbraio 2001.Specializzato in sport vari e marketing, è 'anche' presidente della Juve 98 di cui è stato, proprio temporibus lillipuz anche giocatore.Ha avuto inoltre il merito di portare il padre nel baseball (fu presidente della Juve Lancia per 17 anni) e i due figli che hanno giocato nella Juve 98.

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